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Dopo il flop elettorale sabato autoconvocazione dei dirigenti partenopei di Fratelli d'Italia


(G.p)Non c'è due senza tre è un proverbio della cultura popolare italiana che calza a pennello con la drammatica situazione di Fratelli d'Italia in Campania, dopo il pessimo risultato conseguito alle ultime elezioni politiche con il 3,31% dei consensi conquistati al Senato ed il 2,58% alla Camera dei Deputati nel collegio Campania 1 che comprende Napoli e la sua provincia.  E' il terzo flop elettorale del movimento politico guidato da Giorgia Meloni a Napoli e in provincia. Il primo è datato 5 giugno 2016 quando a Napoli ci furono le elezioni amministrative e Fratelli d'Italia scelse di correre in solitaria candidando a sindaco il deputato Marcello Taglialatela che conquistò come candidato sindaco solo l'1,29% dei consensi mentre la lista di partito andò leggermente meglio con l'1,36%.
Alle amministrative del giugno 2017 in Campania erano chiamati al voto, di cui 18 con popolazione superiore alla soglia di 15 mila abitanti per i quali viene applicato il sistema elettorale maggioritario. In quell'occasione Fratelli d'Italia riuscì a presentare proprie liste soltanto in 6 comuni, 5 siti in provincia di Napoli ed 1 in provincia di Salerno, segno evidente di uno scarso radicamento del partito nelle cinque provincie campane, non eleggendo nessun consigliere.
In provincia  Fratelli d'Italia si presenta da solo ad Acerra, con un proprio candidato a sindaco ed una propria lista, a Sant'Antimo con un proprio candidato sindaco, l'ex consigliere comunale Castiglione sostenuto da una lista civica e da quella di partito. A Portici, Fdi si presenta con il simbolo riferito alla civica di Giorgia Meloni Terra Nostra, insieme ad altre liste civiche di area centro destra a sostegno del dottor Riccardo Russo.
A Bacoli, sempre con la civica Terra Nostra i locali esponenti del partito di Giorgia Meloni sostengono il candidato sindaco del centro destra Salvatore Iliano, conquistando un buon risultato, il 6,13% dei consensi.

A Melito, comune dell'hinterland di Napoli, per volontà dell'onorevole Marcello Taglialatela, Fratelli d'Italia attraverso la civica Terra Nostra, allargata al Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi ed alla civica Insieme per Melito ha sostenuto contro natura la candidatura a sindaco del dottore Pietro d'Angelo, fuoriuscito dal Partito Democratico ed esponente di primo piano del Movimento dei democratici e progressisti Articolo 1 di Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema.
Risultati davvero imbarazzanti ai quali bisognava, in tempi rapidi, dare rimedio, strutturando in maniera adeguata il partito sul territorio.  Ed invece, alle scorse elezioni politiche,  candidando nei collegi uninominali vecchi esponenti del mondo missino, girovaghi della politica campana, figli e figlie di ex missini, si è toccato il fondo.
E adesso la domanda spontanea è il motto leniano che fare? Per questo motivo sabato 17 marzo è stato autoconvocata una assemblea dei quadri dirigenti di Napoli e provincia presso la sede dell'associazione culturale la Contea.
Sulla questione assemblea degli autoconvocati di Fratelli d'Italia ho ascoltato telefonicamente Luigi Mercogliano, responsabile regionale del dipartimento Vita e Famiglia e componente dell'assemblea nazionale che ha dichiarato: " ho appreso della autoconvocazione ed indipendentemente da chi l'ha convocata parteciperò all'incontro, perché ritengo che sia arrivato il momento di intervenire con fermezza sulla città di Napoli  per evitare che  un partito già inesistente scompaia definitivamente.
Credi che la priorità assoluta sia quella di ripartire da due prerogative irrinunciabili : unità e rinnovamento. Solo con grande senso di responsabilità da parte di chi ha già gestito il partito negli anni si può ricominciare generando una nuova classe dirigente che sia giovane e credibile. Speriamo che chi deve capire, capisca.
  


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