7-8 marzo 1979: in azione il commando "femminista" dei Nar
Mai, in nessun gruppo politico neofascista, le donne hanno avuto tanto peso come il Fuan-Nar. Lo dimostra, tra l'altro, la campagna di attentati per l'8 marzo del 1979. Mentre l'intera banda era impegnata per preparare l'omaggio a Franco Anselmi, le donne si organizzano per festeggiare a modo loro. La racconto così in Guerrieri (Immaginapoli,2004).
Tra le tante anomalie che caratterizzano la vicenda del Fuan di via Siena versione Nar è il grande peso specifico rivestito tra le donne,che nel regime assembleare (e nella dimensione comunitaria) vigente sanno far ben valere le loro ragioni. Così, in occasione dell’8 marzo per la prima volta scendono in campo da sole. La sera prima Donne rivoluzionarie mettono un ordigno rudimentale davanti alle finestre del Circolo culturale femminista autonomo di Prati che è trovato alle 20. In due, invece, lanciano molotov contro il cinema porno Ambra Jovinelli alla stazione Termini. I “maschietti”, non visti dalle donne, fanno la copertura. Francesca, quando lo viene a sapere, si “incazza”. La sua versione processuale è diversa: ammette di aver compiuto con il fidanzato l'attentato al cinema a luci rosse e nega di aver partecipato a quello contro il circolo femminista e alla rivendicazione perché non le interessava. Per i giudici vuole coprire Marinella Rita e Fulvia Angelini. Completano il commando femminile Roberta Manno (che anni dopo sposerà Luigi Aronica, mentre sua sorella sarà la moglie del suo più stretto sodale, Dario Pedretti) e Claudia Serpieri, all’epoca “fidanzatina” di Alibrandi. Questa dimensione forte della coppia non deve destare meraviglia: nel progetto comunitario che caratterizza il gruppo umano centrale di via Siena la riproduzione è una funzione fondamentale. Nelle interminabili discussioni che si svolgono sul futuro si giunge a progettare che i figli tra vent’anni si mettano assieme tra loro, in un quadro rigorosamente endogamico. Circostanza che puntualmente si verificherà.
Tra le tante anomalie che caratterizzano la vicenda del Fuan di via Siena versione Nar è il grande peso specifico rivestito tra le donne,che nel regime assembleare (e nella dimensione comunitaria) vigente sanno far ben valere le loro ragioni. Così, in occasione dell’8 marzo per la prima volta scendono in campo da sole. La sera prima Donne rivoluzionarie mettono un ordigno rudimentale davanti alle finestre del Circolo culturale femminista autonomo di Prati che è trovato alle 20. In due, invece, lanciano molotov contro il cinema porno Ambra Jovinelli alla stazione Termini. I “maschietti”, non visti dalle donne, fanno la copertura. Francesca, quando lo viene a sapere, si “incazza”. La sua versione processuale è diversa: ammette di aver compiuto con il fidanzato l'attentato al cinema a luci rosse e nega di aver partecipato a quello contro il circolo femminista e alla rivendicazione perché non le interessava. Per i giudici vuole coprire Marinella Rita e Fulvia Angelini. Completano il commando femminile Roberta Manno (che anni dopo sposerà Luigi Aronica, mentre sua sorella sarà la moglie del suo più stretto sodale, Dario Pedretti) e Claudia Serpieri, all’epoca “fidanzatina” di Alibrandi. Questa dimensione forte della coppia non deve destare meraviglia: nel progetto comunitario che caratterizza il gruppo umano centrale di via Siena la riproduzione è una funzione fondamentale. Nelle interminabili discussioni che si svolgono sul futuro si giunge a progettare che i figli tra vent’anni si mettano assieme tra loro, in un quadro rigorosamente endogamico. Circostanza che puntualmente si verificherà.
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