Lavello, suolo pubblico solo agli antifascisti. La reazione indignata del centrodestra
"Il comune di Lavello concederà suolo pubblico solo a chi firmerà un documento con quale si dichiarerà antifascista. Dittatura pura, bassa, discutibile, grave. Vorrei che la stessa procedura sia prevista per tutti coloro che, nella storia, si sono macchiati di orrendi reati!". Così Mario Guarente, consigliere comunale di Potenza eletto in una lista civica e oggi supporter della Lega in cui è confluito con il movimento Sud in testa, contesta la decisione della maggioranza di sinistra del comune lucano che risponde così alle polemiche scatenate dalla manifestazione commemorativa delle foibe promossa da un'associazione culturale vicina a Forza Nuova.
E' tutto il centrodestra lucano a protestare. Antonio Tisci, ex consigliere regionale di An e responsabile del Movimento nazionale per la Sovranità in Basilicata, rilancia: "Farò una richiesta di suolo pubblico per una manifestazione a Lavello, specificando che non intendo fare dichiarazione di adesione ai valori antifascisti".
Per Luciano Petrullo, già candidato sindaco del centrodestra a Potenza "a Lavello mozione fascista per promuovere l'antifascismo"
La gloriosa amministrazione comunale di Lavello - conclude Donato Ramunno, ex consigliere provinciale di Fratelli d'Italia - ha approvato una mozione secondo la quale per richiedere l’occupazione di suolo pubblico per una manifestazione, bisogna dichiararsi antifascisti. Sinceramente io al loro posto mi occuperei di cose serie, come l’inquinamento dell’inceneritore Fenice e del pericolo criminalità della vicina Puglia. Ad ogni modo io non potrò mai definirmi antiqualcosa che non esiste, ma soprattutto vorrei ricordare a questi personaggi in cerca di gloria dell’amministrazione di Lavello, che l’antifascismo è sancito dalla COSTITUZIONE. Il pericolo vero nel 2018 sono tutti gli antidemocratici che vogliono impedire ad altri di manifestare le proprie idee e soprattutto gli antITALIANI che vogliono impedire che vengano ricordati i Martiri del nostro paese e che si indignano per un pazzo italiano che spara per strada e non per una banda di nigeriani che macella una ragazza italiana.
uffa...
RispondiEliminaprovo una naturale repulsione
per gli antifa che sono improponibili fautori
di una dittatura democratica,
il che se non fosse la punta di un iceberg
di una pericolosa deriva violenta e repressiva,
sarebbe di per sè da ridere...
ma neanche sopporto più il teatrino
di certi "personaggetti" del centrodestrismo,
che ancora si nascondono in questioni di lana caprina,
e sono fra coloro che si arrampicano
su un improbabile "politically correct",
dimenticando che lo stesso vertice del loro partito,
ormai alla frutta di nome e di fatto,
si propone come erede di badoglio ed antifascista...
Un plauso ad Antonio Tisci...
:-)