gay Pride davanti al Santuario? In rivolta i cattolici di Pompei
Il Gay Pride all'esterno della città di Pompei? Assolutamente no. Noi passeremo davanti al Santuario. Si preannuncia, quindi, un lungo e duro braccio di ferro tra le forze dell'ordine e gli organizzatori del pride.
Antonello Sannino,presidente dell'Arci gay di Napoli, promotore del Gay Pride a Pompei, prende le distanze dal percorso stabilito dalla Questura per la manifestazione del 30 giugno chiamando a raccolta i favorevoli alla manifestazione del Pompei Gay Pride all'interno del centro cittadino.
Centro cittadino che comprende, anche la piazza su cui si affacciano il Santuario da una parte, il Comune dall'altra.
Nei giorni scorsi il vice questore aggiunto Lamanna ha comunicato agli organizzatori il percorso stabilito dalla questa affinché non sia violata la zona di silenzio e non avvengono interferenze con le funzioni religiose.
Per questo motivo, i partecipanti potranno riunirsi in piazza Falcone e Borsellino, fare una prima tappa davanti alla stazione delle Ferrovie dello Stato, proseguendo per viale Mazzini fino a raggiungere l'ingresso degli scavi.
Percorso che non piace agli organizzatori, come dichiara Antonello Sannino, presidente dell'Arci gay : è la prima volta che ci vietano di attraversare il centro cittadino per manifestare per i diritti umani e di transitare davanti ad un Municipio. E' noto a tutti, precisa Sannino, che la nostra è una manifestazione pacifica.
D'altronde sfilare per le strade di Pompei dove non ci sono negozi non ha senso.
Il presidente napoletano dell'Arci gay è sorpreso per il no della questura alla sfilata nel cuore della città santa e si dice determinato a portare l'evento, al quale parteciperanno, secondo sue stime, almeno 25 mila persone, in piazza Bartolo Longo.
Abbiamo detto, ricorda Sannino, che siamo disponibili anche a ritardare l'orario della manifestazione ed a sfilare per le vie di Pompei a partire dalle 19, al termine della recita dell'ultima Messa delle 18. Ma nulla. Continuano a negarci il diritto di sfilare tra la gente e nel cuore della città.
Per questo motivo hanno indetto, per il pomeriggio di venerdì una pubblica assemblea per chiedere l'appoggio di tutta la città all'evento dopo il no della Questura alla sfilata.
Dal sindaco di Pompei, Pietro Amitrano, che ha concesso il patrimonio morale alla manifestazione, nessun commento circa la questione del percorso, d'altronde si tratta di una materia di competenza della Questura, quanto al Vescovo Caputo ed agli ambienti del Santuario continua la loro ferma posizione di silenzio.
Ad accendere gli animi, ci pensa Salvatore Pacella, responsabile partenopeo di Forza Nuova e candidato alle prossime elezioni politiche nelle file di Italia agli Italiani, il cartello politico elettorale composto da Fiamma Tricolore e Forza Nuova con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook che riportiamo per intero.
Perché vogliono per forza passare fuori al santuario della Madonna? Possibile che un cattolico non possa stare tranquillo per i fatti suoi fuori un santuario?
È per questo che comunque vada ci troverete là fuori, pronti a prendervi a calci sulle gengive, se solo mettete il piede in quella piazza.
Antonello Sannino,presidente dell'Arci gay di Napoli, promotore del Gay Pride a Pompei, prende le distanze dal percorso stabilito dalla Questura per la manifestazione del 30 giugno chiamando a raccolta i favorevoli alla manifestazione del Pompei Gay Pride all'interno del centro cittadino.
Centro cittadino che comprende, anche la piazza su cui si affacciano il Santuario da una parte, il Comune dall'altra.
Nei giorni scorsi il vice questore aggiunto Lamanna ha comunicato agli organizzatori il percorso stabilito dalla questa affinché non sia violata la zona di silenzio e non avvengono interferenze con le funzioni religiose.
Per questo motivo, i partecipanti potranno riunirsi in piazza Falcone e Borsellino, fare una prima tappa davanti alla stazione delle Ferrovie dello Stato, proseguendo per viale Mazzini fino a raggiungere l'ingresso degli scavi.
Percorso che non piace agli organizzatori, come dichiara Antonello Sannino, presidente dell'Arci gay : è la prima volta che ci vietano di attraversare il centro cittadino per manifestare per i diritti umani e di transitare davanti ad un Municipio. E' noto a tutti, precisa Sannino, che la nostra è una manifestazione pacifica.
D'altronde sfilare per le strade di Pompei dove non ci sono negozi non ha senso.
Il presidente napoletano dell'Arci gay è sorpreso per il no della questura alla sfilata nel cuore della città santa e si dice determinato a portare l'evento, al quale parteciperanno, secondo sue stime, almeno 25 mila persone, in piazza Bartolo Longo.
Abbiamo detto, ricorda Sannino, che siamo disponibili anche a ritardare l'orario della manifestazione ed a sfilare per le vie di Pompei a partire dalle 19, al termine della recita dell'ultima Messa delle 18. Ma nulla. Continuano a negarci il diritto di sfilare tra la gente e nel cuore della città.
Per questo motivo hanno indetto, per il pomeriggio di venerdì una pubblica assemblea per chiedere l'appoggio di tutta la città all'evento dopo il no della Questura alla sfilata.
Dal sindaco di Pompei, Pietro Amitrano, che ha concesso il patrimonio morale alla manifestazione, nessun commento circa la questione del percorso, d'altronde si tratta di una materia di competenza della Questura, quanto al Vescovo Caputo ed agli ambienti del Santuario continua la loro ferma posizione di silenzio.
Ad accendere gli animi, ci pensa Salvatore Pacella, responsabile partenopeo di Forza Nuova e candidato alle prossime elezioni politiche nelle file di Italia agli Italiani, il cartello politico elettorale composto da Fiamma Tricolore e Forza Nuova con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook che riportiamo per intero.
Perché vogliono per forza passare fuori al santuario della Madonna? Possibile che un cattolico non possa stare tranquillo per i fatti suoi fuori un santuario?
È per questo che comunque vada ci troverete là fuori, pronti a prendervi a calci sulle gengive, se solo mettete il piede in quella piazza.
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