CasaPound a Napoli: corteo antifascista contro le "violenze della questura"
Assemblea all'Orientale e un corteo che si è snodato da piazza San Giovanni Maggiore Pignatelli fino a via Santa Brigida, sotto la sede del Pd napoletano. Così la sinistra antagonista, ieri sera, è tornata in piazza 24 ore dopo gli scontri violenti alla stazione con la polizia, decisa a difendere il meeting elettorale di CasaPound all'Hotel Ramada. 22 gli antifascisti fermati dopo il lancio di bombe carta e sassi sui poliziotti che hanno bloccato e circondato i dimostranti.
"Tante e tanti si stanno radunando per denunciare senza mezzi termini la violenza delle forze dell'ordine che ieri ha colpito il corteo antifascista che voleva contestare la kermesse di Casapound all'hotel Ramada- scrivono gli attivisti di Insurgencia - denunciamo le violenze subite dalle centinaia di manifestanti scesi in piazza contro il comizio e denunciamo altresí la criminale gestione dell'ordine pubblico da parte del vicequestore Fiorillo. Le foto dei fermi di ieri, decine di ragazzi costretti faccia al muro, rendono plasticamente la folle gestione di piazza a firma del questore De Jesu, che addirittura ci definisce manigoldi. Sono circolate false notizie, ad esempio non c'è stato alcun lancio di molotov ieri".
"E’ stata sanzionata la sede del PD di via Santa Brigida – concludono gli attivisti - evidenziando le responsabilità di un partito che con le sue politiche è responsabile della devastazione ambientale in Campania".
I dimostranti si sono ricordati di sanzionare anche CasaPound. Moltissimi manifesti con la foto del candidato premier del movimento fascista, Simone Di Stefano, sono stati imbrattati con vernice rossa, gettata sul volto del leader. Nei giorni scorsi anche i manifesti elettorali di Giorgia Meloni, leader e candidata premier di Fratelli d’Italia furono imbrattati con vernice color sangue.
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