Blocco studentesco: un minuto di silenzio nelle Università per le foibe
Il 10 febbraio, giornata del ricordo istituita per la commemorazione dei martiri delle foibe e degli esuli istriani e dalmati, rimane ancora una data ignorata e dimenticata da troppe persone. Per rendere giustizia alla memoria delle vittime di quei tragici eventi e per sensibilizzare il mondo accademico, il Blocco Studentesco si è fatto portavoce in numerose università italiane della richiesta dell'osservanza di un minuto di silenzio e dell'esposizione della bandiera a mezza asta.
“Tra il 1943 e il 1947 – si legge nella nota diffusa dal Blocco Studentesco – circa 10.000 italiani furono massacrati e gettati, vivi o morti, nelle foibe dai partigiani di Tito con il beneplacito dei partigiani italiani. Questo eccidio, dimenticato per troppi anni, viene ricordato il 10 febbraio grazie ad una legge del 2004. Nonostante ciò, la strage e l’esodo che ne seguì rimangono per molti un evento storico da tenere chiuso nel dimenticatoio. Per questa ragione abbiamo richiesto in molte università italiane di celebrare il ricordo dei nostri connazionali caduti con un minuto di silenzio. Questa richiesta si inserisce nell'elenco di quelle che dovrebbero essere le attività accademiche finalizzate a favorire la conoscenza e la sensibilizzazione di una triste pagina della nostra storia che, al pari di altre, non può e non deve essere ignorata”.
“Non si comprende bene il motivo – prosegue la nota – per cui solo poche Università abbiano accolto la nostra semplice richiesta avente ad oggetto l'osservanza di un minuto di silenzio. Nella maggior parte degli atenei, infatti, abbiamo ricevuto taciti rifiuti o silenzi imbarazzati, spesso accompagnati da un rimpallo di responsabilità e da scuse prive di fondamento, così come è accaduto all'Università del Salento, al Politecnico di Milano o all'Università Roma Tre, per citarne alcune ".
“Il legame con la nostra storia e il rispetto del sangue versato devono essere pietre miliari del bagaglio culturale di ogni cittadino che si rispetti. Sarà nostra premura continuare a sollecitare iniziative di questo genere, già nei prossimi mesi – conclude la nota del movimento – affinché tutti gli studenti abbiano la possibilità di sviluppare una coscienza storica e una consapevolezza maggiori”
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