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L'arresto per furto di Yari Dall'Ara, una lezione politica per la sinistra

Ha destato grande euforia, a sinistra, l'arresto, per furto con scasso di Yari Dall'Ara, autoproclamato leader dei "cittadini esasperati" del Tiburtino III, protagonista della mobilitazione fascio-popolare contro la presenza dei migranti in quartiere. Yari è un attivista di Roma ai Romani e sulla sua pagina facebook sono ancora visibili dirette ad alto tasso di demagogia gentista. Ovviamente, da sinistra, non potevano mancare gli sberleffi, le allusioni alle ragioni della concorrenza, i calembour beffardi ("ladri in casa nostra")... Anche uno normalmente fine e poco restivo ad adattarsi al senso comune, come Enrico Galmozzi, si è appiattito sull'onda:
Dedicato a quelli che "sì, però i fascisti fanno lavoro di massa nei quartieri". Il catalogo dei mostri è questo. Notevole anche lo spessore criminale degli scassinatori di gelateria.....

 Ebbene, la questione è proprio tutta qui. Negli anni Settanta il radicamento della sinistra rivoluzionaria nei quartieri proletari di Roma ad alto tasso di lotte sociali si fondava anche nella capacità di saper parlare e ascoltare i "ladroni": da Tiburtino III a Val Melania, da Trullo a Torpignattara. Quando la polizia ammazza Fabrizio Ceruso, l'8 settembre 1974, per piegare la resistenza organizzata dai compagni allo sgombero delle case occupate a San Basilio, sono i coatti del quartiere ad aprire il fuoco e a ferire qualche poliziotto. Anche a Napoli le occupazioni di case, nella periferia Est come in quella settentrionale, erano animate da decine di lumpen che, pur portandosi dentro e tirando spesso fuori i peggiori cascami della cultura dominante, erano capaci di stare dentro le lotte e il conflitto sociale. Oggi gli interlocutori che questi soggetti si trovano sono proprio i fasci alla Giuliano Castellino, di cui Yari si proclama grande amico, tanto da rilanciare in bacheca il suo sciopero della fame. un legame non solo virtuale, ma cementato in strada. Nessuno se n'è accorto, ma Yari è uno dei tre denunciati, neanche una settimana fa, per l'accensione di fumogeni al corteo nazionale di Forza Nuova del 4 novembre scorso.

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