Chieti, Madonna di colore e Gesù Bambina. Forza Nuova denuncia blasfemia nel presepe vivente
Oggi a Chieti, in località la Civitella è prevista la ventitreesima edizione del Presepe vivente. Un'iniziativa che raccoglie il consenso e la simpatia di tanti cittadini teatini e tanti turisti richiamati dal Presepe vivente, che quest'anno vedrà protagonisti, nel ruolo della Madonna e di Gesù bambino, una donna di nazionalità nigeriana e sua figlia.
Una scelta che non poteva non scatenare polemiche politiche sostenute dalla locale sezione di Forza Nuova, che in un comunicato, diffusa alla stampa, a firma di Arianna Spinelli, parla di blasfemia.
Nota che pubblichiamo per intero, insieme per dovere di informazione ai nostri lettori, insieme a quella degli organizzatori.
Arianna Spinelli, coordinatrice cittadina di Forza Nuova, critica aspramente la decisione di affidare ad una donna nigeriana il ruolo della Madonna nella ventitreesima edizione del Presepe vivente in programma domani a Chieti parlando di blasfemia affermando: “Quando anche in una realtà come quella teatina si arriva a tanto, vuol dire che il limite è stato superato come ne è un esempio il prossimo presepe vivente organizzato a Chieti, dove la natività sarà rappresentata da una Madonna di colore e un Gesù Bambino femmina”.
Escludiamo, precisa Spinelli, subito implicazioni razziali o sessiste, ma non si comprende apparentemente il fine di questa scelta, sia del comune sia per il silenzio del vescovo teatino Forte. Per noi lo scopo di tutto questo è palese, sia per la qualità della politica locale, sia per la complicità clericale, le elezioni sono sempre più vicine e certi mezzucci fanno guadagnare sempre qualche voto. Sappiamo bene che ogni popolo rappresenta la Natività in base al connubio tra fede e antiche tradizioni, precisa Spinelli e che Gesù cambia connotazioni a seconda di dove viene rappresentato, ma ci domandiamo in quale paese islamico troverebbe posto una scelta di tal genere? Un Maometto bianco e pure femmina? Complimenti al sindaco di Chieti per aver avallato questa trovata propagandistica e blasfema ed un grazie al Vescovo per il suo grave silenzio”.
La risposta degli organizzatori
“La scelta dei tre protagonisti del nostro presepe vivente di Chieti per noi è altamente simbolica”. Così Luca Fortunato, responsabile della Capanna di Betlemme della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23) di Chieti, commenta la polemica nata dalla decisione di affidare a una donna di colore e alla sua bimba di sette mesi il ruolo di Maria e di Gesù Bambino nel presepe vivente in programma domani a Chieti. “Giuseppe, Maria e Gesù Bambino saranno impersonati da Emanuele Ferraro, Joy Peter, giovane nigeriana, e sua figlia Princess. Sono tutti ospiti della struttura ‘Capanna di Betlemme’ di Chieti gestita dalla nostra Comunità fondata da don Oreste Benzi e rappresentano la missione che portiamo avanti da 50 anni: lottare contro le ingiustizie. Joy, infatti, era una ragazza di strada, una schiava degli anni 2000. Oggi, dopo aver incontrato la Comunità, lavora e si è costruita una famiglia. Anche il ‘nostro’ San Giuseppe era schiavo della droga e oggi è diventato un volontario e aiuta chi, come lui, è ‘caduto’ e vuole rialzarsi. Sono due storie che rappresentano una rinascita, una resurrezione, un ritorno alla vita: associarli alla Natività ci è sembrato del tutto naturale”, conclude.
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