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7 gennaio 1978/13 Perina replica a Sivori: una storia scritta per la destra legge e ordine

Rispondendo a una sollecitazione del direttore del Tempo, GianMario Chiocci, il generale dei Carabinieri, Eduardo Sivori  prosciolto dall'accusa di aver ucciso Stefano Recchioni, rilancia una verità giudiziaria da tanti rimossa. Il processo per l'omicidio Recchioni si conclude affermando che la verità più probabile è che il militante di Colle Oppio sia stato ucciso da un colpo partito alle sue spalle.
Una verità giudiziaria che la collega Flavia Perina, già direttrice de Il Secolo d'Italia e deputata di Alleanza Nazionale prima, del Popolo della libertà poi, infine di Futuro e libertà che accomoda le cose per la destra legge e ordine come afferma in un post, pubblicato sulla sua pagina Facebook che riportiamo per intero.

Titolo: L'accomodamento. Testo: In occasione dei quarant'anni della strage di Acca Larenzia "Il Tempo", che è un po' giornale di riferimento della destra post-missina, riabilita il capitano dei Cc Eduardo Sivori pubblicando (senza contraddittorio) una sua lunga lettera in cui sostiene che la terza vittima della strage, Stefano Recchioni, fu uccisa da colpi provenienti dalla parte dei suoi amici, non dalle forze dell'ordine. E' una versione che accomoda le cose per la destra legge-e-ordine, che su quella vittima innocente si è sempre trovata a disagio e che nel tempo ha scelto la difesa ad oltranza di chi porta una divisa persino in casi di palese responsabilità (Aldrovandi, Cucchi, gli stupri di Firenze solo per citarne alcuni). Così, accomodati in questo felice schema - non una parola dalla destra politica sulla bizzarra ricostruzione - si potrà risolvere l'ambiguo portato degli Anni '70 come da manuale: morte ai rossi, viva i carabinieri.

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