Regionali Lazio, Forza Italia decisa a “disinnescare” Pirozzi ad ogni costo
(A.c) Forza
Italia nel Lazio non vuole saperne di fare passi in dietro ed accettare la
candidatura di Sergio Pirozzi ed è
pronta ad imporre agli alleati di centrodestra il proprio candidato alla
presidenza della Regione Lazio,
anche a costo di perdere le elezioni e di
rinunciare ad avere nel Lazio liste forti e capaci di drenare voti anche alle
politiche visto che ci sarà - notizia di oggi - l'election-day il 4 marzo.
INDISCREZIONI
AZZURRE -
Secondo indiscrezioni, il coordinamento
regionale di Forza Italia, capitanato da Claudio Fazzone (coordinatore) e dai senatori Francesco Giro, Domenico Gramazio, Francesco Aracri e pochi altri, starebbe per ufficializzare la
candidatura di Maurizio Gasparri
alla presidenza del Lazio. L’investitura ufficiale dovrebbe avvenire nei
prossimi giorni, subito dopo le feste. La decisione, secondo i rumors azzurri, sarebbe
irreversibile, a meno che non intervenga in queste ore qualcuno dal partito,
come Silvio Berlusconi (o qualcosa come
accordi e contropartite), capace di farli tornare sui propri passi in nome, magari, dell’unione e del superiore interesse nazionale: il governo dell’Italia.
POSSIBILI SCENARI
- Un quadro, quello
di Forza Italia che, nel caso dovesse realizzarsi, potrebbe avere
conseguenze molto serie non solo nel Lazio: far convergere tutta la coalizione
su un candidato non favorito dai sondaggi potrebbe avvantaggiare il governatore
uscente Nicola Zingaretti o peggio
ancora consegnare la regione ai pentastellati
facendogli centrare, per la prima volta nella loro storia, un obiettivo che
hanno sempre mancato. Poi c’è l’ipotesi della spaccatura della coalizione e di
una campagna elettorale che potrebbe rivelarsi “sbagliata” e creare non pochi
problemi anche a quella nazionale, visto che le due elezioni verranno accorpate e si andrà a votare nella stessa giornata. Pirozzi ormai non è più nelle condizioni di potersi ritirare per
approdare in Parlamento come vorrebbero da Forza Italia; la sua campagna
elettorale è in una fase troppa avanzata, ha già inaugurato il comitato elettorale a Roma (vicino al palazzo della regione), preso impegni per
la lista civica e dichiarato ufficialmente - e in troppe occasioni - che non si
ritirerà perchè lui si chiama Sergio Pirozzi e «Sergio Pirozzi va avanti,
fino alla fine». Quindi, una
forzatura dei forzisti, a questo punto della campagna elettorale, potrebbe
produrre due candidati della stessa area politica, provocando una
sconfitta certa (e brutta) della coalizione e una possibile spaccatura del centrodestra, visto che con il
sindaco di Amatrice s’è già schierato ufficialmente il Movimento Nazionale per la Sovranità di Gianni Alemanno e Francesco
Storace ed è molto vicina la Lega
di Matteo Salvini e quest’ultimi, difronte
ad una scelta forzata, potrebbero non seguire Forza Italia.
CANDIDATURA
GASPARRI -
Il senatore Maurizio Gasparri è un politico di lungo corso, un parlamentare esperto
e capace, un abile front-man nei talk show televisivi, soprattutto quando
bisogna fronteggiare contestatori e avversari politici, ma non è certo un
trascinatore di folle e un candidato carismatico capace di catalizzare intorno
alla sua figura il voto cosiddetto “civico”, utile ad allargare il consenso della
coalizione in campagna elettorale. Gasparri, al contrario, è sempre stato un politico
di parte più incline a dividere l’opinione pubblica che a unirla e per questo
poco utile in una elezione dove la posta in gioco è a portata di mano.
LE PROSSIME ORE - Comunque, fino a quando non verrà ufficializzata la scelta di Forza Italia, tutto sarà possibile, anche se ciò dovesse avvenire nelle prossime ore. Oggi più di ieri, nel Lazio più che in Sicilia, la partita che si sta giocando non è assolutamente solo locale. In gioco c’è troppo per troppe persone e il futuro del centrodestra non verrà certamente lasciato nelle sole mani dei coordinatori regionali. Probabilmente - proprio perché la fase è delicata e complessa - ad indicare la via saranno i leader nazionali dei rispettivi partiti e la prima occasione utile potrebbe essere proprio il vertice programmato per domani tra Berlusconi, Salvini e Meloni. E allora tutto (o quasi) potrà ancora succedere. Anche riuscire a prendere parte a questa campagna elettorale.
LE PROSSIME ORE - Comunque, fino a quando non verrà ufficializzata la scelta di Forza Italia, tutto sarà possibile, anche se ciò dovesse avvenire nelle prossime ore. Oggi più di ieri, nel Lazio più che in Sicilia, la partita che si sta giocando non è assolutamente solo locale. In gioco c’è troppo per troppe persone e il futuro del centrodestra non verrà certamente lasciato nelle sole mani dei coordinatori regionali. Probabilmente - proprio perché la fase è delicata e complessa - ad indicare la via saranno i leader nazionali dei rispettivi partiti e la prima occasione utile potrebbe essere proprio il vertice programmato per domani tra Berlusconi, Salvini e Meloni. E allora tutto (o quasi) potrà ancora succedere. Anche riuscire a prendere parte a questa campagna elettorale.
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