L'appello di Nicola Cospito a Forza Nuova e Fiamma Tricolore per una rinascita nazionale
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella giornata di giovedì 29 dicembre dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto di indizione della data delle elezioni il 4 marzo, a seguito dello scioglimento delle Camere.
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha successivamente portato il decreto al Colle per la controfirma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sono convocate per il 23 marzo le Camere per la prima seduta dopo lo elezioni. La seduta servirà a eleggere i rispettivi presidenti.
Quindi dopo lo scioglimento delle Camere, tra 65 giorni i cittadini italiani saranno chiamati al voto politico.
Il professore Nicola Cospito, da sempre impegnato nella battaglia delle idee, dalla sua pagina Facebook ha lanciato un appello a due distinti movimenti politici Forza Nuova e Fiamma Tricolore che da mesi hanno un intenso rapporto di collaborazione politica denominato Per la rinascita nazionale.
Un appello per segnare un punto si svolta rispetto alle troppe lacerazioni nell'area politica della cosiddetta destra radicale che nel corso degli ultimi anni ha determinato una fuga di consensi e di voti da questa area politica verso sponde grilline o leghiste.
Appello che pubblichiamo per intero.
Mancano dieci settimane alle elezioni politiche ed è giunto il momento di prepararsi a scendere in campo.
Il fatto nuovo per la nostra comunità politica è l’alleanza tra Forza Nuova e la Fiamma Tricolore, alleanza che fa seguito ad una intensa collaborazione in atto già da alcuni mesi sull’intero territorio nazionale. Questa alleanza, che sta vedendo l’adesione di altri gruppi nazional popolari, e che è destinata a crescere nei prossimi giorni, appare dettata non solo dalla necessità di dare corpo ai principi fondamentali del nostro credo politico, principi che si fondano sull’unione e non sulla frammentazione, ma vuole segnare un punto di svolta rispetto alle insensate lacerazioni che nel tempo hanno danneggiato la nostra area politica condannandola ad una cronica marginalizzazione e alla più totale ininfluenza. Una ininfluenza che negli ultimi anni ha determinato una fuga di voti dall’area nazionalpopolare verso le sponde leghiste e grilline.
Se la Lega di Salvini nella sua nuova versione nazionale e non più secessionista, ha copiato diverse delle tematiche “nostre”, è invece un fatto che il movimento cinque stelle, dopo la sua nascita all’insegna della protesta e della rivolta contro il malcostume e la corruzione politica, ha mostrato segni di cedimento al sistema, condividendo i desueti e logori schemi antifascisti, ammorbidendo le sue posizioni su temi importanti come l’appartenenza all’Unione Europea, l’euro, l’immigrazione, condividendo le aberranti posizioni radicali sugli importanti temi della bioetica. A questo va poi ad aggiungersi la sua cronica incapacità politica ad affrontare e a risolvere le problematiche amministrative e il risanamento delle città, la capitale d’Italia in testa, di cui ha più per fortuna che per merito, assunto le redini. Sia la Lega che il Movimento Cinque Stelle, è bene ribadirlo sempre, conservano una intrinseca fragilità dovuta all’assenza di quel poderoso bagaglio culturale e politico, di quella dottrina dello Stato che costituiscono invece il nostro patrimonio più prezioso e di cui noi andiamo giustamente orgogliosi. Un fragilità che mostra già diversi scricchiolii nel movimento grillino che è fatalmente destinato, causa le proprie incongruenze, a perdere di credibilità presso l’opinione pubblica, lasciando via via liberi gli spazi della protesta che aveva indebitamente occupato.
E’ tempo dunque che quei voti, prestati troppo generosamente, tornino a casa. Cosa questa che sarà possibile solo eliminando ogni motivo di scetticismo, ogni ostacolo pretestuoso, ogni alibi artificioso a chi ancora intendesse indugiare e perder tempo.
Negli ultimi tempi Forza Nuova con la sua azione in difesa degli italiani, con la sua ribellione al degrado delle periferie, con la solidarietà manifestata in maniera concreta alle famiglie in difficoltà, alle famiglie sfrattate dalle proprie abitazioni, ha saputo stabilire un primo aggancio con la parte più bisognosa e più maltrattata della popolazione italiana. La sua presenza nel campo sociale non è passata inosservata ai mass media e non ha mancato di stizzire chi pensava di poter continuare ad agire in modo indisturbato avvilendo e vituperando i cittadini italiani. Interi nuclei familiari ridotti alla miseria dai soprusi dei governi, abbandonati delle amministrazioni truffaldine che si sono susseguite e che hanno mostrato solo cinismo e indifferenza nei loro confronti, si sono avvicinate a Forza Nuova. Di qui la rabbiosa mobilitazione dell’ANPI, il disturbo sistematico dei nostri banchetti propagandistici da parte dei centri sociali, ridotti a guardie bianche della finanza e comunque fortemente ridimensionati, di qui le proposte di legge pretestuose e repressive per tentare di fermare la crescita forzanovista e l’eccessiva enfatizzazione di episodi di legittima indignazione come la contestazione del gruppo editoriale L’Espresso – Repubblica, una indignazione che non si è macchiata di alcun atto di violenza o di vandalismo come invece la stampa ha tentato di far credere.
Alle attività patriottiche forzanoviste la Fiamma Tricolore, nelle sue componenti dei militanti e dei dirigenti, non ha fatto mancare la sua cameratesca solidarietà e il suo sostegno, proprio per dare avvio ad una nuova stagione di unità di strategie e di intenti. Lo si è visto anche nella grande manifestazione del 4 novembre scorso, quando le bandiere dei due movimenti hanno sfilato insieme per le strade della capitale, a suggellare un’intesa che non è soltanto elettorale.
In questi giorni i contatti tra i due movimenti hanno portato alla costituzione di un autentico laboratorio di idee e di strategie per affrontare al meglio la battaglia elettorale. Nulla si esclude, neppure la possibilità di una nuova sigla che, pur lasciando intatti gli apparati e le autonomie organizzative, sappia lanciare il segnale di una nuova stagione di lotta nella quale coinvolgere i più ampi strati della società civile, anche quelli che finora si sono limitati a manifestare a distanza la loro simpatia e il loro plauso. Innanzi tutto però questo laboratorio vuole aprirsi a tutte le energie disponibili e mira a richiamare sotto le bandiere nazionalpopolari tutti i camerati che ancora intendono lanciare una sfida al sistema liberista moribondo. Saranno loro a dare forza ed efficacia al progetto di rinascita nazionale.
In Europa da qualche anno spira un vento nuovo. Soprattutto i paesi dell’Est del continente hanno visto la crescita inarrestabile delle forze nazionali, patriottiche e identitarie. Polonia, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Austria, ecc. sono all’avanguardia in questo processo di riscossa e di riconquista. Il vento dell’Est comincia a spirare anche nell’Europa occidentale. Il Movimento Europa Terra Nostra, attivo in tutto il vecchio continente, vede la rappresentanza di ben diciotto paesi europei e annovera anche quella dell’Italia. E’ arrivato dunque il momento anche per noi di fare la nostra parte. La presenza unitaria delle forze patriottiche alle prossime elezioni sarà il primo passo in un processo di risveglio nazionalpopolare fatto di entusiasmo, speranza e determinazione. Torniamo protagonisti. Gettiamo le basi per la futura vittoria.
Nessuno manchi di portare la propria pietra al cantiere
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