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Gianni Alemanno: sovranisti uniti per Matteo Salvini premier

(G.p) Giovedì 7 dicembre, con inizio alle ore 17, presso la stazione marittima di Napoli ci sarà una assemblea intitolata Sovranità, identità, lavoro: il riscatto del sud, l'unità dell'Italia il Movimento nazionale per la sovranità, spiegherà alla stampa ed all'opinione pubblica il perché del proprio sostegno alla candidatura di Matteo Salvini a premier della coalizione di centro destra lanciando proposte concrete per interpretare le istanze di riscatto del Mezzogiorno d'Italia. E' la sfida fondamentale per la nuova Lega di Matteo Salvini, a cui la destra sociale di Gianni Alemanno e Francesco Storace potranno dare un contributo importante, costruendo anche nel Sud del paese quel polo sovranista che potrebbe diventare , alle prossime elezioni, guida politica del centro destra italiano.
Sulla alleanza Movimento nazionale per la sovranità Lega, sul sovranismo, sul mancato accordo politico con Fratelli d'Italia e sui temi dell'attualità politica, in esclusiva per i lettori del blog intervisto l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, presidente del Movimento nazionale per la sovranità. 



In un clima politico teso, dove forti sono nel centro sinistra come nel centro destra, divisioni e malumori, con Francesco Storace, caso più unico che raro, avete fuso due distinti movimenti Azione Nazionale e la Destra, dando vita al Movimento nazionale per la sovranità. Quali sono i motivi che ti hanno spinto a questione fusione?


I motivi fondamentali sono due: il primo appartiene alle radici perché vogliamo costruire una casa comune per tutte le persone che si steno di destra, il secondo appartiene al futuro perché crediamo che la destra nel tempo della globalizzazione si debba schierare sempre più a difesa della sovranità nazionale.

Sono molte le forze politiche, che a torto o a ragione, si professano sovraniste, ma cosa è realmente il sovranismo?


Significa battersi per ridurre le interdipendenze internazionali degli stati per riportare al centro dei processi politici quello che decide il popolo. Nessuno oggi nega la crisi generata dalla dinamica della globalizzazione, nè gli effetti negativi dei vincoli tecnocratici imposti dall’unione europea, ma le ricette per porre rimedio a questa crisi divergono radicalmente. I “globalisti” pensano di risolvere tutto vincolando sempre di più i popoli alle regole del mercato globale, infatti la loro dottrina è quella del vincolo esterno, ovvero quella di limitare la sovranità nazionale e popolare. Al contrario i sovranisti ritengono che l’identità, i diritti e le persone dei popoli, siano più importanti delle regole imposte da organismi sovranazionali.

Il movimento nazionale per la sovranità ha guardato, con simpatia, alla Lega Nord di Salvini più che a Silvio Berlusconi e Forza Italia come alleato politico. Credi che la Lega abbia fatto passi importanti per diventare finalmente un movimento politico nazionale lasciando da parte tentazioni e/o sogni secessionisti?
Certamente sì. Matteo Salvini ha imposto una svolta passando dalla lega secessionista di Bossi ad una nuova Lega che cancella il termine nord dal suo simbolo e cerca di parlare a tutti gli italiani. Non solo: la Lega di Salvini ha fatto propri tutti i grandi temi della destra comunitaria e identitaria.

Non sarebbe stata più naturale l’alleanza con Fratelli d’Italia?

Ci abbiamo provato, e ci proveremo ancora, ma in FdI (ormai non più AN) hanno sempre prevalso le chiusure e le discriminazioni nei nostri confronti e oggi la pretesa di muoversi indipendentemente dal polo sovranista che si sta costituendo attorno alla Lega.

Berlusconi ha provato a mettere i piedi nel piatto. Possibile che si debba ricorrere ad un generale come aspirante candidato premier della coalizione di centro destra? Non è un’idea troppo da legge ed ordine

Credo che per Berlusconi la candidatura del Generale Gallitelli era solo un esempio per indicare una candidatura della società civile estranea ai partiti. Ma io penso invece che in una democrazia normale il candidato premier debba essere un leader politico che viene da un’esperienza di partito. Basta con commissariamenti tecnici della politica che finiscono sempre, come nel caso di Monti, per fare regali ai poteri forti.

Il movimento nazionale per la sovranità crede nell’unità del centro destra con Salvini premier, quali saranno i principali punti programmatica della vostra campagna elettorale?

Innanzitutto la lotta all’immigrazione e il rifiuto allo ius soli. Poi una radicale trattiva in Europa per cancellare i vincoli che derivano dai trattai europei. Infine la difesa della nostra economia e della piena occupazione per i lavoratori italiani, proteggendoci dalla concorrenza sleale che viene dai mercati internazionali. Meno tasse, più sicurezza per il cittadino e una politica per valorizzare la famiglia tradizionale e la nascita di nuovi figli.



Da ex sindaco della capitale d’Italia, da leader politico presente più volte a Napoli per manifestazioni politiche in che condizioni hai trovato la terza città d’Italia?
Napoli sta sicuramente crescendo come città, recuperando la sua dignità di capitale del mezzogiorno. Ma credo che questo stia avvenendo nonostante De Magistris, che sembra più interessato alla politica nazionale che al governo della città.


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