Forza Nuova e Fratelli d’Italia, a Lodi nasce «la strada nera».Insorge Il Partito Democratico
(G.p)Fratelli d'Italia al civico numero 10, la sezione di Forza Nuova intitolata a Sergio Ramelli due numeri più in là. E una destra del centro blindata per un intero pomeriggio, presidiata da pattuglie di carabinieri, polizia e Digos. Siamo a Lodi, in via Legnano, che da sabato è diventa la "via della destra".
Infatti nello spazio di due caseggiati hanno aperto prima, una sede politica, i militanti di Forza Nuova, poi gli attivisti di Fratelli d'Italia, legati al movimento civico locale Alleanza Lodigiana.
Per il locale partito democratico si tratta di una vera e propria "strada nera"ed accusa il comune di non prendere le distanze contro l'onda nera, contro l'invasione della destra in città.
Una invasione che ha avuto il culmine sabato, in occasione della inaugurazione della nuova sede di Fratelli d'Italia al civico 10 di via Legnano alla presenza della deputata Daniela Santanché ed in contemporanea l'intitolazione dei locali di Forza Nuova a Sergio Ramelli, il
giovane studente milanese, la cui unica colpa era quella di essere iscritto e militante al Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano.
Una colpa tanto grave, in un periodo di odio e di violenza politica, da meritare di essere barbaramente aggredito da un gruppo di militanti di Avanguardia Operaia, armati di chiavi inglesi modello Hazet 36 e colpito ripetutamente e selvaggiamente al colpo.
A seguito dei duri colpi ricevuti perse i sensi e fu lasciato esangue al suolo.Era il 13 marzo del 1975.
Per il locale partito democratico si tratta di una vera e propria "strada nera"ed accusa il comune di non prendere le distanze contro l'onda nera, contro l'invasione della destra in città.
Una invasione che ha avuto il culmine sabato, in occasione della inaugurazione della nuova sede di Fratelli d'Italia al civico 10 di via Legnano alla presenza della deputata Daniela Santanché ed in contemporanea l'intitolazione dei locali di Forza Nuova a Sergio Ramelli, il
giovane studente milanese, la cui unica colpa era quella di essere iscritto e militante al Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano.
Una colpa tanto grave, in un periodo di odio e di violenza politica, da meritare di essere barbaramente aggredito da un gruppo di militanti di Avanguardia Operaia, armati di chiavi inglesi modello Hazet 36 e colpito ripetutamente e selvaggiamente al colpo.
A seguito dei duri colpi ricevuti perse i sensi e fu lasciato esangue al suolo.Era il 13 marzo del 1975.
Mai visto uno schieramento di forze dell'ordine cosi imponente a Lodi, denuncia il segretario del partito democratico Andrea Ferrari per l'apertura di 2 sedi di movimenti ispirati a idee fasciste, precisando che la città era stata tappezzata di manifesti abusivi che pubblicizzavano l'evento e finanche l'accesso è stato negato ai residenti.
Insomma la"via nera" a Lodi ha creato un terremoto politico che il Partito Democratico non ha intenzione di arrestare, tanto è vero che chiederà al comune, come afferma il segretario cittadino Ferrari che ogni iniziativa dei movimenti di destra camuffata da evento culturale con richiesta di locali pubblici sia accompagnata da un'autocertificazione di antifascismo.
Di tutt'altra opinione è Stefano Buzzi, assessore e segretario cittadino di Fratelli d'Italia che ricorda come, in passato, in fondo alla strada c'era il Movimento Sociale, poi Alleanza Nazionale. Se a Ferrari, precisa l'assessore Buzzi, non secca, possiamo portarci pure Lealtà Azione e Casa Pound.
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