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A San Giuliano Terme(Pi) per manifestare in piazza occorre il certificato antifascista

(G.p)Nessun evento pubblico senza il certificato antifascista. E' l'ultima novità introdotta dal comune di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa nel regolamento Cosap per la concessione degli spazi pubblici.
L'originale provvedimento è stato votato dal consiglio comunale pochi giorni fa e prevede che, chiunque organizzi un evento pubblico, dal semplice banchetto di raccolta firme alla sagra paesana, passando per il mercato, debba sottoscrivere, oltre alle solite autorizzazioni ed ai consueti certificati, anche un modulo in cui dichiara di combattere il razzismo e di riconoscersi nei valori della resistenza e dell'antifascismo.
A chi contravviene alla nuova regola sarà negato il permesso e sarà punito con una sanzione amministrativa chi vende oggetti fascisti.   San Giuliano Terme, cittadina di oltre 30 mila abitanti, è il primo in Toscana ad aver adottato un simile provvedimento che presto sarà sottoposto a votazione anche a Pisa (città che ha recentemente tolto la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini) e in altre città della regione, dove da alcuni mesi il fronte dell'antifascismo si è ravvivato come extrema ratio alla inesorabile perdita di terreno del Pd nei consensi.
In regione Toscana, governata dal centro sinistra, la consigliere del Partito Democratico Nardini è la prima firmataria di una mozione che chiede a Regione ed enti locali di «vietare l'utilizzo di sale e spazi per le associazioni o manifestazioni che si richiamano al fascismo o che abbiano orientamenti razzisti, xenofobi, antisemiti, omofobi e, in generale, discriminatori» mentre lo stesso governatore bersaniano Enrico Rossi ha lanciato la creazione dell'Osservatorio antifascista di concerto con l'Anpi.
Sembra che il nuovo comma sia stato approvato in tutta fretta perché fra pochi giorni ci sarà il mercato antiquario» e il sindaco sarebbe pronto a sguinzagliare la polizia municipale fra gli espositori per multare chi vende gadget fascisti.
Ad opporsi a tale decisione è l'avvocato Giacomo Mannocci, consigliere comunale di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale che boccia la decisione del Comune come assurda e ridicola, non soltanto per motivi squisitamente giuridici. La storia, secondo l'esponente del partito guidato da Giorgia Meloni, non si può cancellare e chi vuole imporre il proprio pensiero a colpi di provvedimenti bavaglio è un incolto
L'obiettivo del centrodestra è impugnare il provvedimento per palese incostituzionalità: «Lo dice la stessa Carta, non si può vietare la libertà di riunione, di associazione e di pensiero.
La sinistra anziché pensare ai problemi reali si diverte a giocare all'acchiappafantasmi, che per 50 anni nel Parlamento antifascista è stato rappresentato il Msi, che ha sempre avuto spazi pubblici ed è sempre stato democraticamente eletto».

1 commento:

  1. Ormai e'tardi I FASCISTI STANNO TORNANDO IL FIANO LO HA CAPITO PER PRIMO ,LUI E LA SUA TRIBU HANNO SEMPRE IL POLSO DELLA SITUAZIONE IN MANO SANNO DI ESSERE I VERI RESPONSABILI DELL'INVASIONE, SENTONO ARIA DI NAUFRAGIO

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