"Stop invasione" e "No ius soli": i sovranisti di Alemanno e Storace sfilano a Roma
(G.p) Basta immigrazione, lavoro agli italiani, Stop invasione, Difendi la tua terra, no ius soli. Questi sono alcuni degli striscioni che hanno accompagnato le migliaia di sovranisti accorsi a Roma per rispondere all'appello del Movimento nazionale per la sovranità.
Il corteo contro l'invasione degli immigrati, per il lavoro italiano, promosso dall'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, e dall'ex governatore della regionale Lazio Francesco Storace, è partito da piazza della Repubblica giungendo in piazza San Silvestro, a pochi passi da palazzo Chigi.Alla manifestazione alla quale erano presenti circa 5000 persone secondo la Questura di Roma, 20 mila per gli organizzatori erano presenti tante sigle dell'arcipelago identitario come il Fronte Identitario, il movimento Patria, Progetto Nazionale ma anche delegazioni di Forza Italia e di Noi con Salvini, costola centromeridionale della Lega Nord per l'indipendenza della Padania.
Alla manifestazione, come ci ricorda Roberto Menia, era stata invitata Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale che non hanno neanche risposto alla convocazione.
Si sta comportando, precisa Menia, da isolazionista, ma lei non è l'unica depositaria del patrimonio di voti che fu di Alleanza Nazionale. Fratelli d'Italia, secondo gli ultimi sondaggi, vale quasi il 5% mentre tutta l'area di "destra" può ambire al 10% conclude Menia.
Francesco Storace, presidente del Movimento nazionale per la sovranità, nel corso del suo intervento, ha chiesto una svolta nelle politiche dell'immigrazione, in virtù della quale l'Europa investa in Africa creando occasioni di lavoro lì, c'è tanta gente italiana che ha bisogno di un casa e di un lavoro.
Direttamente al governo, alla tentazione cioè di effettuare un blitz su ius soli ed eventuali privatizzazioni, si è rivolto in chiusura il segretario Alemanno: "Al governo Gentiloni diciamo “stop”, basta. Avete fatto anche troppi danni, fermatevi, siete delegittimati e noi vogliamo andare a votare".
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