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Pavia:vietato il corteo in ricordo di Emanuele Zilli

(G.p) Il Prefetto di Pavia ha vietato il tradizionale corteo in onore di Emanuele Zilli, operaio missino, immigrato da Teramo a Pavia alla ricerca di un lavoro in fabbrica, trovato agonizzante sul prato che costeggia la strada dopo aver concluso una giornata di duro lavoro.
Il giovane missino viene trasportato d'urgenza in ospedale dove rimane in coma per 3 giorni senza mai riprendere conoscenza. E' un morto scomodo Emanuele Zilli.
Perché per più di 30 anni è stato sostenuta la tesi che la sua giovane vita era stata troncata da un pirata della strada. Uno con la 500 che non si era fermato a soccorrerlo.
Soltanto nel 1997, 24 anni dopo l'accaduto Stefano Vaglio Laurin nel libro Sergio Ramelli una storia che fa ancora paura, parla della morte del missino pavese Zilli come di un omicidio politico.
Da diversi anni i camerati pavesi ricordano Emanuele con un corteo silenzioso per le vie della città e con il rito del presente. L'anno scorso ci furono incidenti e le autorità di polizia hanno deciso che la commemorazione si sarebbe effettuata in forma statica: con il classico presidio.
La decisione è stata presa nel corso di una riunione, presieduta dal prefetto Visconti alla presenza del sindaco Massimo De Paoli, dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dell'Anpi, dell'Arci.
Soddisfatta la locale sezione dell'associazione nazionale partigiani d'Italia che aveva chiesta al prefetto di non autorizzare alcuna manifestazione.

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