Fallisce lo spot pro fiano. Verso il proscioglimento della spiaggia fascista
Nessuna apologia del fascismo: la Procura della Repubblica di Venezia ha chiesto l'archiviazione per Gianni Scarpa, lo storico gestore di Playa Punta Canna, ribattezzata dalle cronache la spiaggia fascista
Per il pubblico ministero si è trattato di una semplice "articolazione del pensiero", vale a dire che Scarpa con le foto di Mussolini, i richiami all'ordine e alla disciplina e le altre "stravaganze" dello stabilimento balneare, non ha commesso alcun reato, non era apologia e violazione della legge Scelba. Il procuratore capo Bruno Cherchi e la sostituto procuratore Francesca Crupi hanno quindi presentato la richiesta di archiviazione, adesso l'ultima parola è dei giudici.
Nonno Benito, ordine pulizia, disciplina, slogan lanciati dagli altoparlanti ed altri richiami al ventennio avevano messo nei guai lo storico gestore del lido Gianni Scarpa che si era sempre difeso affermando: "io non sono fascista, io sono amante della pulizia, dell'ordine, della disciplina. Essere etichettato come fascista per questo mi sostengono.
I miei clienti mi sostengono. Per terra non c'è nemmeno una cicca. Nessuno si lamenta. La mia è una spiaggia bellissima, pulitissima e ordinata. E poi a casa mia sono liberissimo di esprimere le mie idee».
Ma la vicenda era andata avanti comunque fino a far scattare un blitz alla Digos al quale era seguito un'ordinanza del Prefetto che stabiliva la rimozione di tutti i riferimenti al fascismo, infine Scarpa era stato indagato - tanto da far perdere l'entusiasmo a Scarpa che stava addirittura meditando di lasciare la gestione della spiaggia dopo 20 anni di servizio.
Per il pubblico ministero si è trattato di una semplice "articolazione del pensiero", vale a dire che Scarpa con le foto di Mussolini, i richiami all'ordine e alla disciplina e le altre "stravaganze" dello stabilimento balneare, non ha commesso alcun reato, non era apologia e violazione della legge Scelba. Il procuratore capo Bruno Cherchi e la sostituto procuratore Francesca Crupi hanno quindi presentato la richiesta di archiviazione, adesso l'ultima parola è dei giudici.
Nonno Benito, ordine pulizia, disciplina, slogan lanciati dagli altoparlanti ed altri richiami al ventennio avevano messo nei guai lo storico gestore del lido Gianni Scarpa che si era sempre difeso affermando: "io non sono fascista, io sono amante della pulizia, dell'ordine, della disciplina. Essere etichettato come fascista per questo mi sostengono.
I miei clienti mi sostengono. Per terra non c'è nemmeno una cicca. Nessuno si lamenta. La mia è una spiaggia bellissima, pulitissima e ordinata. E poi a casa mia sono liberissimo di esprimere le mie idee».
Ma la vicenda era andata avanti comunque fino a far scattare un blitz alla Digos al quale era seguito un'ordinanza del Prefetto che stabiliva la rimozione di tutti i riferimenti al fascismo, infine Scarpa era stato indagato - tanto da far perdere l'entusiasmo a Scarpa che stava addirittura meditando di lasciare la gestione della spiaggia dopo 20 anni di servizio.
Un bel sito per svegliarsi Dalla piovra dei cervelli LA TV :"holywar gli ebrei3" se lo sa Fiano mi manda un drone pazienza e'stato lui a esagerare
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