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Barcellona sceglie l'autonomia ma è guerra civile con 800 feriti. In piazza anche i nazionalisti spagnoli

(G.p)Nella giornata di domenica 1 ottobre i cittadini catalani erano chiamati al voto per la consultazione referendaria per l'indipendenza della Catalunya dal governo centrale di Madrid.
Il collega napoletano Pasquale Gargano, antico collaboratore di Fascinazione domenica era Barcellona in qualità di osservatore.
Dalla capitale della Catalunya ci manda un breve resoconto della giornata, arricchito anche da alcune fotografie.




A Barcellona non c'è stato alcun referendum, è stata tutta una messa in scena sceneggiata ed interpretata dai Catalani, ha affermato Mariano Rajoy". Nel frattempo il sole gira attorno al pianeta terra, mentre: 'Io non sto scrivendo'. Poche luci e tante ombre, quelle che hanno accompagnato la consultazione referendaria per l'indipendenza della Catalunya dal governo centrale di Madrid.
Una consultazione che ha trovato anche una contrarietà da parte dei nazionalisti spagnoli che sono scesi in strada a Placa de la Catalunya, bruciando bandiere della Catalunya.
 Il discorso di Rajoy, trasmesso a Placa de Catalunya dal maxischermo davanti al quale, migliaia di cittadini Catalani, uniti per cultura linguistica e tradizioni, ma di fatto Spagnoli, hanno assistito alla debacle elettorale che aveva acceso numerose speranze, verso un futuro indipendentista, creando comunque un precedente, sebbene il quesito referendario sia incostituzionale. Ma allora perché il governo di Madrid ha prestato il fianco a quella che politicamente rappresenta di fatto una pessima figura? Una sconfitta sul piano politico dove circa il novanta percento dei votanti si sono espressi a favore della separazione da Madrid. Mentre quello che è più grave, il bollettino non di guerra che ci dice che nella giornata di ieri un referendum c'è stato e come. Lo confermano i circa ottocento feriti provocati dagli scontri contro la Guardia Civil. Sebbene l'escamotage di oscurare i siti internet non abbia prodotto il risultato tanto sperato da governo guidato dal leader del Ppe. Una pessima figura sul piano mediatico, quindi. Una farsa recitata con proiettili di gomma, manganelli e sangue, quello vero. 

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