Tiburtino III, oggi consiglio municipale. CasaPound chiama la gente al presidio
Oggi si svolge il primo consiglio del IV Municipio dopo la pausa estiva. Alla luce della rivolta popolare al Tiburtino III contro i richiedenti asilo ospitati nel centro di accoglienza di fronte alla scuola elementare, Mauro Antonini - responsabile politico per il Lazio di CasaPound Italia e leader storico del movimento a Roma Est con il circolo futurista di casal Bertone - ha chiesto la convocazione di un Consiglio Straordinario per discutere le sorti del centro di Via del Frantoio, invece all'ordine del giorno ci sono i 'pareri'. Per questo ha chiamato i residenti del Tiburtino III, a presidiare il Consiglio per chiedere che i cittadini siano ascoltati prima che la bomba sociale esploda.
"La situazione di Tiburtino III doveva essere affrontata già da tempo - afferma Antonini - ma la Giunta grillina ha preferito tergiversare fino al punto di non ritorno. Il presidente Della Casa non può pensare di cavarsela semplicemente dissociandosi, come si legge in un post sulla sua pagina Facebook, 'da ogni forma di violenza e di strumentalizzazione politica' dei fatti. Se, trovandosi in una situazione di pericolo come questa, ha intenzione di prendere spunto dalla proverbiale 'strategia dello struzzo' e di nascondere la testa sotto la sabbia, farebbe meglio a lasciare il suo incarico a qualcuno di meno pavido e più competente. È innegabile l'assoluta inconciliabilità tra i cittadini e gli inquilini del centro d'accoglienza di Via del Frantoio, alla luce di quanto accaduto nel quartiere. Pensare di pompare ancora altro degrado in un territorio già così martoriato è da incoscienti, e mi sento in dovere di offrire il mio appoggio ai tanti cittadini onesti e perbene del quartiere, trattati come dei criminali razzisti e facinorosi".
"Costringerò il consiglio municipale che verterà sui 'pareri', ad ascoltare anche il mio: convocare un consiglio ad hoc al Tiburtino III, dove a parlare saranno direttamente i cittadini del quartiere - termina Antonini - L'errore imperdonabile del presidente Della Casa sta nello scegliere come interlocutore privilegiato la Croce Rossa, gestore del centro di Via del Frantoio, non pensando di coinvolgere propedeuticamente i romani che vivono il territorio. Siano i cittadini a decidere cosa è meglio per loro, senza l'intromissione di chi ha tutto l'interesse a che quel centro d'accoglienza continui a vivere e, perché no, prosperare".
"La situazione di Tiburtino III doveva essere affrontata già da tempo - afferma Antonini - ma la Giunta grillina ha preferito tergiversare fino al punto di non ritorno. Il presidente Della Casa non può pensare di cavarsela semplicemente dissociandosi, come si legge in un post sulla sua pagina Facebook, 'da ogni forma di violenza e di strumentalizzazione politica' dei fatti. Se, trovandosi in una situazione di pericolo come questa, ha intenzione di prendere spunto dalla proverbiale 'strategia dello struzzo' e di nascondere la testa sotto la sabbia, farebbe meglio a lasciare il suo incarico a qualcuno di meno pavido e più competente. È innegabile l'assoluta inconciliabilità tra i cittadini e gli inquilini del centro d'accoglienza di Via del Frantoio, alla luce di quanto accaduto nel quartiere. Pensare di pompare ancora altro degrado in un territorio già così martoriato è da incoscienti, e mi sento in dovere di offrire il mio appoggio ai tanti cittadini onesti e perbene del quartiere, trattati come dei criminali razzisti e facinorosi".
"Costringerò il consiglio municipale che verterà sui 'pareri', ad ascoltare anche il mio: convocare un consiglio ad hoc al Tiburtino III, dove a parlare saranno direttamente i cittadini del quartiere - termina Antonini - L'errore imperdonabile del presidente Della Casa sta nello scegliere come interlocutore privilegiato la Croce Rossa, gestore del centro di Via del Frantoio, non pensando di coinvolgere propedeuticamente i romani che vivono il territorio. Siano i cittadini a decidere cosa è meglio per loro, senza l'intromissione di chi ha tutto l'interesse a che quel centro d'accoglienza continui a vivere e, perché no, prosperare".
fascisti pescano nel torbido, si sa. E quando il torbido non c’è, se lo inventano. Con quattro soldi, pescando nel lumpenproletariat metropolitano, nella disperazione che nasce da povertà, disoccupazione, tossicodipendenze, esistenze al margine.
RispondiEliminaLa storia della “madre inferocita con i migranti” ospitati nel centro d’accoglienza di Tiburtino Terzo, a Roma, che avrebbero lanciato sassi verso i suoi figli, aggredendo lei stessa, è una completa invenzione. Era avvenuto lo stesso un paio di anni fa, a Lunghezza, con una autista d’autobus notoriamente di destra che si era inventata un’aggressione di “extracomunitari” alla fermata.
Nicht, non c’è mai stata, una bufala in piena vita reale, non online. “Leggende metropolitane”, voci incontrollabili, testimonianze inattendibili… la storia è piena di eventi reali – anche di grande rilevanza – condizionati da informazioni false, fraintendimenti, fake news costruite dal potere o da mestatori di professione.
Sta di fatto che per questa bufala c’è un essere umano, un migrante ospitato nel centro sotto assalto, all’ospedale per una coltellata.
Sta di fatto che per questa bufala un pezzo degli abitanti di un quartiere si è fatto trascinare da qualche pezzo di merda fascista – perfettamente consapevole di star lavorando sul falso – in una protesta che poteva essere anche più pericolosa.
Sta di fatto che per questa bufala la malapianta del conflitto razziale è stata alimentata proprio nel contesto preferito dal potere, in modo da fomentare la più suicida delle “guerre tra poveri”.
Va perciò pubblicizzata al massimo, in ogni settore di movimento e soprattutto nei quartieri popolari, questa ricostruzione definitiva della vicenda. E’ tutta in’invenzione.
Ce ne saranno altre, più numerose ogni volta che si riuscirà a dimostrare che i migranti sono un pezzo essenziale del “nostro mondo”, tanto quanto lavoratori, disoccupati, studenti, precari, pensionati, ecc. Ogni divisione è un regalo al nemico. Per questo usa i fascisti, le spie, gli infiltrati, i corrotti: per moltiplicarle.
Qui se ce un pezzo di merda quello sei tu....cambia spacciatore.
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