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Ricordando Enzo Erra, intellettuale ghibellino rigoroso

(G.p) Sei anni fa, a Roma, moriva Enzo Erra, politico, giornalista, saggista italiano, uno dei protagonisti della vita culturale e politica del Movimento Sociale Italiano, partito al quale fu iscritto dal 1947.
Non partecipò alla fondazione del Msi solo perché si trovava a Napoli, sua città natale dove era ritornato dopo la guerra, combattuta sotto le insegne della Repubblica Sociale Italiana, in qualità di ufficiale nella divisione San Marco.
 A Magenta riuscì a scampare alla fucilazione dei liberatori. Nel 1948 insieme a Pino Rauti ed Egidio Sterpa fonda la rivista Sfida. Legato al filosofo Massimo Scaligero, cultore del pensiero di Rudolf Steiner entra in contatto con Julius Evola del quale fu allievo. Contro le posizioni moderati assunte dal partito nel 1949 e nel 1950 occupa con altri camerati la sede nazionale del Msi. Terminata l'esperienza de la Sfida, fonda nel 1950 la rivista Imperium che ospita interventi di Scaligero ed Evola.Fu il leader carismatico della corrente dei Figli del Sole, nel raggruppamento giovanile studenti e lavoratori, fu processato insieme ad altri camerati per ricostruzione del Partito Nazionale Fascista ed assolto.
Al congresso missino di Milano del 1956, si schierò con il segretario Michelini, riconfermato in quell'occasione contro Almirante. Ma la linea conservatrice, filo americana del partito stava stretta al ragazzo di Salò che nel 1958 si dimise dal Msi, e dopo un fallito tentativo autonomo nel Movimento Nazionale Italiano, alleato del Partito Monarchico Popolare di Achille Lauro, si dedicò alla professione giornalistica lavorando per Il Roma e La Notte per i quali è abile cronista ed analista politico.
Rientrò nel Msi dopo la scomparsa di Almirante in qualità di sostenitore della corrente di Domenico Menniti divenendo alleato di Pino Rauti che guidava la corrente denominata Andare Oltre.
Dopo le dimissioni di Rauti collaborò con la segreteria Fini fino alla trasformazione del partito in Alleanza Nazionale avvenuta con il congresso di Fiuggi, le cui tesi non condivise, tanto è vero che seguì l'amico di gioventù Pino Rauti nel Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Negli ultimi anni di vita si dedicò all'attività di saggista e di conferenziere.
Fu autore di diversi libri tra cui ricordiamo : Sei risposte a Renzo De Felice, dove contesta ferocemente la tesi defeliciana secondo cui il fascismo era un fenomeno definitivamente tramontato ed irripetibile; Le Radici del Fascismo, una storia da riscrivere; La Repubblica di via Rasella; La Sindrome di Fiuggi: il fascismo alla rese dei conti; La patria che visse due volte: il fascismo e l'Italia dal 25 luglio al 25 aprile, Napoli 1943 le quattro giornate che non ci furono.

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