L'Anpi contro la targa a Giuseppina Ghersi: "era fascista"
"Eravamo alla fine della guerra, è ovvio che ci fossero condizioni che oggi possono sembrare incomprensibili". Così, con questa incredibile motivazione, il presidente dell'Anpi di Savona, Samuele Rago, giustifica la decisione di opporsi a un omaggio alla memoria di Giuseppina Ghersi, la 13/enne di Savona uccisa pochi giorni dopo la liberazione, con l'apposizione una targa nella piazza dedicata ai fratelli Rosselli, nel centro di Noli: "Siamo assolutamente contrari. Giuseppina Ghersi era una fascista. Protesteremo col Comune e la prefettura". A rendere ancor più surreale e incredibile la polemica è che a chiedere un omaggio alla ragazzina violentata e uccisa dai partigiani nei terribili giorni di aprile è stato sì un esponente del centrodestra, ma figlio di un partigiano. A proporre la targa, che sarà inaugurata il 30 settembre, è stato infatti il consigliere comunale Enrico Pollero: "Dopo aver letto la storia di Giuseppina ho pensato che bisognava fare qualcosa per ricordare una bambina di 13 anni uccisa senza motivo". Pollero punta ad una "vera riappacificazione" sostenuta anche dal sindaco della cittadina del ponente ligure, medaglia d'oro della resistenza.
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