Cagliari, dagli antifascisti "fuoco amico" contro Zedda: " dai troppo spazio a eventi fascisti"
Massimo Zedda, sindaco della città metropolitana di Cagliari, è stato "colpito" dal fuoco amico del Coordinamento antifascista cagliaritano. La sua colpa è quella di avere concesso troppi spazi ai "neri".
Nell'anno 2017, a settantadue anni dalla fine della seconda guerra mondiale, a Cagliari succede anche questo: il Comune può concedere spazi per eventi culturali e può anche patrocinarli.
Ma capita che tra i vari eventi culturali organizzati in sala comunali ce ne siano alcuni ai quali hanno partecipato personaggi riconducibili al variegato mondo del neofascismo italiano.
Una ricerca prodotta dal coordinamento antifascista che parte dall'anno 2015 dimostra come siano state concesse alcune sale comunali per la propaganda e l'affermazione di razzismo e revisionismo ad associazioni culturali dichiaratamente neofasciste ed ai loro esponenti.
Iniziative, ricorda il coordinamento antifascista, come la presentazione di 'Campo dei santi' libro la cui presentazione è stata bloccata dalle amministrazioni comunali di Trento e Roma, o interrotta come a Mantova e Modena, è passata nell'indifferenza più totale nei locali di Villa Muscas. Presenze come l'ex Nar Adinolfi e la cognata di Franco Freda, Adriano Scianca esponente nazionale di Casa Pound sono stati ricevuti nelle sale comunali senza batter ciglio a presentare libri o organizzare convegni sulla "grande sostituzione", la famiglia o qualche ricordo delle truppe fasciste e naziste. Chiediamo che venga interrotto questo filo diretto tra estrema destra cagliaritana e gli uffici del Comune. La giunta comunale e la maggioranza in maggior modo si facciano carico dei valori con il quale molti consiglieri sono stati eletti, uno su tutti l'antifascismo".
In serata dalla staff del sindaco fanno sapere che il Comune di Cagliari, dopo approfondite ricerche, ha appurato di non aver concesso il patrocinio per il genere di iniziative denunciate.
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