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Nessuno tocchi la Madonna del fascio

La Madonna del Fascio è un grande panello che misura 3 metri e 10 per 2 metri e 60 formato da 398 piastrelle di ceramica smaltata. Un'opera realizzata dall'artigiano marchigiano  Leopoldo Battistini, secondo la tecnica lusitana.
Benito Mussolini collocò l'opera a Palazzo Braschi a Roma per poi farla giungere a Predappio, nell'asilo delle suore Orsoline dove tutt'ora l'opera è visibile come ci racconta il collegio Egidio Bandini con un interessante articolo pubblicato sul quotidiano nazionale Libero.
Articolo che riportiamo per intero.
  


Chissà che cosa ne direbbero l'onorevole Emanuele Fiano e la presidente Laura Boldrini di questa sorta di "scoperta" che, in questi giorni mi ha fatto fare uno scrittore proveniente da Roma: l'esistenza di un'immagine detta Madonna del Fascio. Dove? A Predappio: il tanto discusso paese romagnolo che ha dato i natali a Benito Mussolini e che, oggi, rappresenta la maggiore attrattiva per tutti coloro che vogliono visitare luoghi non mussoliniani, dalla casa natale alla tomba, ma anche procurarsi qualsiasi oggetto, dai semplici gadget ai calendari, alle bottiglie di vino con etichette nostalgiche e via discorrendo.
Tutto rigorosamente ispirato al periodo del ventennio, e in particolare alla figura del duce.
E proprio qui, nell'Asilo di Santa Rosa, esiste il grande pannello( misura ben 3 metri e 10 per 2 e 60) che raffigura per l'appunto la Madonna del Fascio, formato da 398 piastrelle di ceramica smaltata e realizzato in Portogallo nel 1927, secondo la tecnica lusitana dell'Azulejo, da Leopoldo Battistini per il duce che lo collocò a Palazzo Braschi a Roma, per poi destinarlo all'asilo di Predappio gestito, dal 1929 dalle suore Orsoline di Gandino.
L'immagine si chiama Madonna del Fascio, perché, mentre il soggetto è piuttosto comune, con al centro la Madonna ed il Gesù bambino in trono e ai lati molti angeli musicanti, tutto cambia ai piedi del trono, dove due angeli sorreggono un voluminoso fascio littorio, mentre sullo sfondo entro gli archi, sono visibili gagliardetti fascisti e stemmi sabaudi.
Per dirimere la questione, poi, basta leggere sulla cornice in alto: Madonna del Fascio.
Roba da far venire l'orticaria ai sostenitori della proposta di legge Fiano che punirebbe chiunque ostenti simboli del ventennio e degli emuli di Laura Boldrini, che vorrebbero radere al suolo ogni vestigia dell'arte fascista.
Ma qui si entra, volenti o nolenti, nel campo della religione e della fede: anche i più duri antifascisti del dopoguerra, pur mossi da furore iconoclasta, si guardarono bene dal distruggere la Madonna del Fascio: Dio magari non esiste... Però non si sa mai....

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