Miccichè non vuole un “fascista” a Palazzo d’Orleans: scarica Nello Musumeci e tratta con Alfano
(G.p)Colpo di scena nel centrodestra siciliano nella corsa alle Regionali. Il commissario di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Micciché, abbandona l'ipotesi di un accordo per candidare Nello Musumeci alla presidenza della Regione siciliana, mentre continua il dialogo con Angelino Alfano, come ci racconta un interessante articolo del collega Nicola Salvetti pubblicato da Il Sito di Sicilia. Articolo che riportiamo fedelmente.
Gianfranco Micciché non lo ha mai digerito veramente. Non lo aveva digerito nel 2012 quando candidandosi consegnò a Rosario Crocetta le chiavi di Palazzo d’Orleans e probabilmente non lo stava digerendo nemmeno adesso. “Un fascista” come Musumeci alla presidenza della Sicilia non va bene. Ma soprattutto non va bene un uomo dal grande spessore politico, che di certo non si farebbe “controllare” dagli azzurri berlusconiani. Insomma un politico capace e libero è inaccettabile. Non può essere sostenuto da Forza Italia.
In un momento in cui la partita per la corsa a presidente della Regione si va facendo sempre più dura, con i grillini alle costole e pronti a giocarsi la partita della vita, perché chi vince in Sicilia, vincerà anche alle Politiche del 2018 a Roma, ecco che in un caldissimo pomeriggio di inizio agosto, il plenipotenziario di Berlusconi in Sicilia ha deciso di far saltare il banco. “L’accordo con Nello Musumeci si è rotto definitivamente”, chiosa il commissario Miccichè. Dunque, Forza Italia ha scelto di non appoggiare il politico catanese nella corsa a Palazzo d’Orleans.
“Adesso spero di incontrare Angelino Alfano per chiedergli la disponibilità di ragionare su un candidato di Forza Italia. Nomi ne abbiamo tanti: da Stefania Prestigiacomo a Renato Schifani, o ancora Salvo Pogliese o Basilio Catanoso”, sono parole riferite all’ITALPRESS dal leader in Sicilia di Forza Italia, Gianfranco Miccichè. Ovviamente, questi non sono i nomi veri perché è noto che l’eurodeputato Giovanni La Via da settimane sta preparando la sua rincorsa per la candidatura a Palazzo d’Orleans.“L’accordo con Musumeci si è rotto perché pretendeva che Alfano non venisse a fare campagna elettorale in Sicilia, si vergognava di lui”, spiega Miccichè. Ma questa affermazione francamente convince poco, soprattutto convince poco chi conosce davvero le discussioni interne e le dinamiche di questi giorni.
Poi alla domanda se ha pensato di candidarsi a Palazzo D’Orleans, Miccichè risponde: “Non mi candido per la Presidenza della Regione. Ho 65 anni, faccio parte della vecchia politica, ci vogliono persone nuove. Sto pensando di candidarmi all’Assemblea regionale nel collegio di Palermo”. Aspirare alla Presidenza di Palazzo dei Normanni? “Perché no? – risponde il leader di Forza Italia – Sì, ma con i voti miei. Devo dimostrare di essere ancora amato dalla gente. Non voglio minimamente pensare che debba essere una coalizione a cercare i voti per me”.
Ma se Angelino Alfano alla fine chiudesse l’accordo con il centrosinistra? “Il fatto che Alfano tratti con il Pd è assolutamente legittimo da parte sua, per di più visto che nel centrodestra ci sono candidati come Musumeci che gli chiedono di non venire a fare campagna elettorale in Sicilia”, prosegue Miccichè. “Ho fatto trattative tutta la vita, da quando lavoravo in Fininvest. Se vado da un cliente devo offrirgli qualcosa, non dirgli che deve fare quello che voglio io. Musumeci ha snobbato Alfano, che io ho cercato, e infine l’ha invitato a non farsi vedere in Sicilia in campagna elettorale. A un ministro degli Esteri…Musumeci poteva dirmi subito come stavano le cose”. Ma sarà questa la reale versione dei fatti? I bene informati non ci giurerebbero. Sicuramente Musumeci parlando con Miccichè avrà messo nel piatto gli ingredienti per la trattativa con Alfano, è evidente che una coalizione più ampia assicurerebbe maggiori garanzie di vittoria. E chi può essere certo che Musumeci aveva voglia di rompere con Angelino?
Miccichè da tempo, troppo tempo, non vuole avere a che fare con Musumeci, e lo dice a destra e a manca nelle discussioni tra amici, non vuole avere a che fare con un “fascista” che non si farebbe muovere come un qualsiasi “pupo” siciliano. Miccichè non vuole Musumeci, non lo ha mai voluto in cuor suo, perché la presenza del leader di #DiventeràBellissima è troppo ingombrante nel centrodestra da sempre egemonizzato da Miccichè e dai suoi più fidi collaboratori.
Ma se Angelino Alfano alla fine chiudesse l’accordo con il centrosinistra? “Il fatto che Alfano tratti con il Pd è assolutamente legittimo da parte sua, per di più visto che nel centrodestra ci sono candidati come Musumeci che gli chiedono di non venire a fare campagna elettorale in Sicilia”, prosegue Miccichè. “Ho fatto trattative tutta la vita, da quando lavoravo in Fininvest. Se vado da un cliente devo offrirgli qualcosa, non dirgli che deve fare quello che voglio io. Musumeci ha snobbato Alfano, che io ho cercato, e infine l’ha invitato a non farsi vedere in Sicilia in campagna elettorale. A un ministro degli Esteri…Musumeci poteva dirmi subito come stavano le cose”. Ma sarà questa la reale versione dei fatti? I bene informati non ci giurerebbero. Sicuramente Musumeci parlando con Miccichè avrà messo nel piatto gli ingredienti per la trattativa con Alfano, è evidente che una coalizione più ampia assicurerebbe maggiori garanzie di vittoria. E chi può essere certo che Musumeci aveva voglia di rompere con Angelino?
Miccichè da tempo, troppo tempo, non vuole avere a che fare con Musumeci, e lo dice a destra e a manca nelle discussioni tra amici, non vuole avere a che fare con un “fascista” che non si farebbe muovere come un qualsiasi “pupo” siciliano. Miccichè non vuole Musumeci, non lo ha mai voluto in cuor suo, perché la presenza del leader di #DiventeràBellissima è troppo ingombrante nel centrodestra da sempre egemonizzato da Miccichè e dai suoi più fidi collaboratori.
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