Francesco Corallo,il re delle slot è pronto a parlare
(G.p)L'imprenditore catanese Francesco Corallo è atterrato a Fiumicino. Ha l'obbligo di mora. La sua versione è fondamentale per definire la posizione dell'ex presidente della Camera dei Deputati nonché ultimo presidente di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini su Montecarlo, come ci racconta , con un interessante articolo, che pubblichiamo fedelmente,il collega Enrico Lupino dalle colonne de Il Tempo, storico quotidiano romano.
Dopo 8 mesi dal mandato d'arresto del tribunale di Roma, Corallo è tornato da Sint Marteen. Il re delle macchinette mangiasoldi, grazie al quale il catanese ha costruito la sua fortuna nel gioco d'azzardo, è stato estradato dalle Antille Olandesi ed è atterrato ieri all'aeroporto di Fiumicino.
Scortato dagli uomini della cooperazione internazionale del Viminale, l'indagato per riciclaggio nell'inchiesta che vede accusato dello stesso reato l'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, è tornato nei confini nazionali e dovrà restarci. Nei suoi confronti, infatti, essendo scaduti i termini della custodia cautelare, sono validi l'obbligo di dimora, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il divieto di espatrio.
A carico di Francesco Corallo, finito nell'inchiesta Rouge et Noir condotta dalla Guardia di Finanza, saranno notificati i decreti di sequestro emessi dal gip della Capitale su denaro, conti correnti, quote societarie, beni immobili, mobili siti in Italia e all'estero per un importo corrispondente all'incirca ai guadagni contestati dall'aggiunto Michele Prestipino e dal sostituto Barbara Sargenti, i magistrati che conducono le indagini.
La figura di Corallo, sarà fondamentale per definire la posizione di Fini e della famiglia della compagna Elisabetta Tulliani( il fratello Giancarlo e il padre Sergio) finiti nel registro degli indagati per aver accumulato, secondo i pm, un tesoro da milioni di euro.
Tutto soldi dati da Corallo alla famiglia della compagna di Fini per la propria agognata tranquillità commerciale, scriva il gip Simonetta D'Alessandro, sfruttando la compartecipazione societaria di un soggetto in grado di spiegare un'elevatissima protezione politica.
Una movimentazione di denaro nella quale rientrerebbe l'acquisto della casa di Montecarlo. Da questa, secondo l'accusa, gli indagati avrebbero ottenuto anche una notevole plusvalenza di oltre un milione di euro, derivata poi dalla vendita dell'immobile. La famiglia Tulliani e Gianfranco Fini erano stati sottoposti al sequestro rispettivamente di 5 milioni di euro e di due polizze vita dal valore di poco inferiore al milione di euro.
L'inchiesta riguarda fatti risalenti al 2008 e ha portato alle prime iscrizioni nel registro degli indagati nel dicembre 2016 quando per un giro di riciclaggio internazionale legato al gioco d'azzardo furono coinvolti anche Amedeo Laboccetta, ex senatore del Pdl, Rudolf Theoodor Anna Baetsen(anche esso estradato in Italia dalle Antille Francesi a maggio) Alessandro La Monica e Arturo Vespignani, collaboratori di Corallo.
I rapporti fra Fini e Corallo sarebbero però precedenti al 2008. I due si sarebbero incontrati proprio alle Antille Olandesi quattro anni prima, subito dopo che l'Atlantis World di Corallo aveva vinto( come mandataria) il bando come concessionario dello Stato del gioco legalizzato.
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