Brindisi, quartiere in rivolta contro i migranti: non li vogliamo in Paradiso
Tutto è partito da
alcune voci che sono circolate sulla realizzazione di una tendopoli
nel quartiere.
Si è costituito così il
“Comitato dei cittadini del Paradiso” organizzato da Sandro Trane
che ha raccolto centinaia di adesioni ed è sceso in piazza per
gridare il suo chiaro “no” a qualsiasi ipotesi di centro di
accoglienza migranti nella zona.
Al Comitato si è altresì
unito il Movimento+39 che fa capo a Massimo Ciullo, il quale aderisce
anche a MillePatrie, il cartello che federa molte realtà locali
sovraniste, e il sindacato UGL con il segretario provinciale Ercole
Saponaro, nonché Fratelli d'Italia con Luciano Cavaliere e Forza
Italia con Emilio Pettinau.
“È un nostro diritto.
Vogliamo chiarimenti dalla Prefettura e dall'Amministrazione
comunale. La preoccupazione è grande anche perché il rione ha già
seri problemi e, di conseguenza, un insediamento di immigrati
aggraverebbe la situazione”, ha dichiarato Sandro Trane.
Ed ha aggiunto Giovanni
Perugino del Movimento+39: “Entro il prossimo 30 settembre
centinaia di africani dovranno abbandonare la sistemazione precaria
assegnata loro in questi anni presso un inadeguato dormitorio. Quindi
è davvero assurdo che Prefettura e Comune ancora non dicano ai
cittadini dove vogliono sistemare gli immigrati. E comunque, un loro
insediamento sarebbe devastante in qualsiasi rione”.
Gli accoglientisti ad
oltranza, sostenuti da alcuni movimenti della sinistra, hanno gridato
all'allarmismo ingiustificato perché non c'è nessun atto ufficiale
sulla destinazione nel quartiere dei profughi. Sta di fatto che ad
oggi nessuna autorità competente ha dato notizie circa il destino di
così tanti immigrati e, pertanto, mutuando da altre esperienze i
brindisini hanno pensato bene di mobilitarsi per prevenire e
contrastare qualsivoglia scelta imposta dall'alto.
“Una cosa è certa: il
vero razzismo è quello di chi pur di accogliere gli immigrati non si
pone interrogativi sia sul loro destino sia su quello dei residenti
di un rione e sugli equilibri sociali generali. Pierpaolo Pasolini lo
definirebbe un vezzo borghese” ha infine affermato Massimo Ciullo.
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