Tutti i legami tra Pro Vita e Forza Nuova
(G.p) Pro vita, la onlus che si batte per la difesa della «famiglia tradizionale» si presenta come apartitica e apolitica. Ma gli intrecci come ci racconta l'inchiesta dei colleghi Ferruccio Pinotti ed Elena Talebano,pubblicata dal Corriere della Sera, Forza Nuova sono numerosi: dal portavoce Alessandro Fiore — figlio di Roberto, leader di FN — all’azienda che ne distribuiva il notiziario, guidata dalle sue sorelle, fino a Beniamino Iannace l'ex editore beneventano, già candidato di FN. «Tra Pro Vita e Forza Nuova non vi sono rapporti, vi è solamente uno storico rapporto di amicizia tra me e Roberto Fiore», minimizza il presidente Toni Brandi. Intanto, l’attività editoriale dell’associazione è sempre più fiorente. Per amore della verità, al fine di far conoscere i fatti per poi deliberare ai nostri lettori, nostri unici padroni, ho contattato telefonicamente a Roberto Fiore per conoscere il suo opinione sull'inchiesta del Corriere della Sera. Il segretario nazionale di Forza Nuova, impegnato in una manifestazione politica ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Nell'eventualita' che cambi idea volendo rilasciare una dichiarazione in merito all'inchiesta del Corriere della Sera sui legami tra Pro Vita e Forza Nuova su questo sito tale risposta avrà adeguato spazio.
Quando i contribuenti hanno scelto a chi destinare il 5 per mille del loro Irpef, hanno forse fatto caso — tra le tante onlus che li hanno sollecitati a donare — a un’associazione, Pro Vita. L’onlus che organizza ogni anno la Marcia per la Vita e che opera, recita il suo sito, «in difesa dei bambini» e «della vita dal concepimento alla morte naturale», sostiene «la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna» e difende «il diritto dei genitori a educare i propri figli». Fin qui tutto ok, se non fosse che dietro agli allegri baffoni del presidente Toni Brandi — un simpaticone che a Radio24 ha affermato che «i gay hanno tendenze pedofile, rompono i coglioni e possono essere curati» — c’è ben altro. Anche se Pro Vita chiede fondi (pubblici e privati) e si spaccia per un’associazione apartitica e apolitica, è legata a Forza Nuova. Ha potuto così essere sentita nelle audizioni della Commissione Giustizia sulle unioni civili e di recente ha spedito una lettera a tutti i parlamentari sulla legge sul biotestamento, riuscendo a compiere un’azione di lobby su parlamentari e persone che mai ascolterebbero un partito di estrema destra come Forza Nuova (nella foto Ansa, la «Marcia per la vita» del 12 maggio 2013).
Via Cadlolo 90
Il primo indizio degli stretti legami tra Pro Vita e Forza Nuova sta nel portavoce: Alessandro Fiore, figlio maggiore di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova anche lui molto impegnato sul fronte «pro vita» e imprenditore nel turismo giovanile, con ramificazioni estere. A distribuire nella fase di avvio il notiziario di Pro Vita è Rapida Vis srl, azienda guidata — come risulta da una visura in possesso del Corriere, foto sotto — da Carmen e Beatriz Fiore, altre figlie di Fiore. Rapida Vis è un’azienda che fornisce servizi postali. La sede legale era a Roma, in via Cadlolo 90. Peccato che allo stesso indirizzo, Via Cadlolo 90, sia situata la sede di Forza Nuova. Curiose coincidenze.
La versione di Brandi
Toni Brandi tiene a dire che con il periodo iniziale di Pro Vita non c’entra nulla: «L’unico distributore di Notizie Pro Vita è Poste Italiane». Precisa: «I mezzi utilizzati dal precedente editore sono fuori dalla mia cognizione». E nega legami diretti tra le due realtà: «Tra Pro Vita e Forza Nuova non vi sono rapporti, vi è solamente uno storico rapporto di amicizia tra me e Roberto Fiore, attuale segretario nazionale di Forza Nuova, nonché padre di Alessandro Fiore» (toccando l’icona blu, le risposte integrali di Brandi al Corriere).
Un po’ di storia
Vediamo un po’ di storia. Notizie Pro Vita nasce alla fine del 2012. L’editore all’epoca è M.P., «Società Cooperativa Giornalistica Arl», una cooperativa giornalistica di Merano che nel 2011 era stata rilevata da giovani di Benevento (i quali chiedono anche i contributi pubblici all’Agcom). Ne diventa presidente Beniamino Iannace, allora giovane attivista di Forza Nuova, molto vicino a Roberto Fiore.
L’ex candidato di FN
Iannace, oggi 36enne, da San Leucio del Sannio (Benevento), si è poi trasferito a Roma dove ha lavorato presso uno studio legale e nel giugno 2009 ha partecipato alle elezioni europee come candidato nelle liste di Forza Nuova. In passato si è definito «Italiano per grazia di Dio, fascista per irrinunciabile scelta», e insieme a Fiore, segretario di Forza Nuova, nel 2010 si è anche recato alla bielorussa Minsk State Linguistic University, in un’area geografica dove gli attivisti «pro life» sono molto attivi. Ora minimizza: «Sì, sono stato presidente della cooperativa MP per qualche mese nel 2012-2013. C’erano con noi Toni Brandi e dei ragazzi di Benevento. Iniziammo le nostre attività con la testata il Duende, poi con Notizie Pro Vita, che è continuata da sola ed è diventata onlus nel 2014. Sì, con noi c’era anche Roberto Fiore, ma è stato sempre un po’ fuori… Ora MP non è più editore di Pro Vita. Sì, io ero anche in Rapida Vis, una società che faceva servizi postali e distribuzione della rivista Notizie Pro Vita. Poi ho creato una mia società, la Italiana Servizi Postali». E il rapporto tra Pro Vita e Roberto Fiore? Iannace ammette: «Tra Pro Vita e Roberto Fiore c’è un rapporto, una conoscenza di base nota a tutti, non te lo devo dire io , ma sono cose a parte…». Ora però Iannace sostiene di essersene allontanato: «Ormai non sono più vicino a Forza Nuova. Sì, 4 o 5 anni fa ero vicino a Fiore, ma adesso faccio l’imprenditore» (nelle foto sotto, Toni Brandi insieme agli altri organizzatori della «Marcia per la Vita»).
L’altro socio (e altro ex candidato...)
Italiana Servizi Postali di Iannace è una società piccola ma dinamica, tanto che ora si occupa anche di «dematerializzazione della corrispondenza» per conto di Poste Italiane. E nel febbraio 2016 ha ottenuto il riconoscimento della Regione Lombardia nella lista dei Franchisor per il Progetto Pilota Regionale «Fare Franchising in Lombardia», ricevendo contributi derivanti dai 500 mila euro a Fondo Perduto messi a disposizione dalla Regione per la crescita del settore del franchising. «I soci di Italiana Servizi Postali siamo io e Fabio Infante, esperto di software per la digitalizzazione e originario di Massa Carrara. Con lui e Poste italiane abbiamo avviato Mailnet il progetto per la demateralizzazione della corrispondenza». Tutto confermato dalle visure camerali. C’è però un piccolo dettaglio interessante: Fabio Infante nel 2013 è stato candidato alla Camera per Forza Nuova.
Il terzo socio
Nel piccolo network imprenditoriale non manca il caporedattore di Pro Vita, Alessandro Fiore. Italiana Servizi Postali è infatti anche un franchising e se si fa la visura della Italiana Servizi Postali di Ceppaloni (Benevento) si scopre che il terzo socio, insieme a Iannace e Infante, è proprio il figlio del leader di Forza Nuova, Alessandro, portavoce di Notizie Pro Vita (nonostante Brandi sostenga che Fiore non faccia più parte della società). Sui rapporti Tra Iannace e Pro Vita, Toni Brandi ha una versione diversa: «Iannace non è vicino a Pro Vita Onlus in quanto non ha mai avuto rapporti con quest’ultima, tranne nell’occasione della cessione della testata Notizie Pro Vita, avvenuta con regolare contratto di acquisto. Conobbi il Sig. Iannace nel 2012, nel momento in cui iniziai, in qualità di redattore, a collaborare con la rivista Notizie Pro Vita, all’epoca edita dalla cooperativa presieduta dallo stesso Iannace».
I proventi dell’attività editoriale
Il notiziario della onlus Pro Vita, oltre che strumento di battaglia «valoriale» e politica, è anche una fiorente attività editoriale. «Notizie Pro Vita viene stampata in 100 mila copie, per 11 numeri l’anno», spiega Andrea Giovanazzi, attivista della galassia tradizionalista cattolica che da Rovereto (Trento) cura la distribuzione della rivista. Quattro le tipologie di adesione: promotore (50 euro), benefattore (100 euro), sostenitore (250 euro), protettore della Vita (500 euro). Contributi esentasse, perché Pro Vita dal 2014 è una onlus. Ai soldi che entrano grazie all’esile foglio si sommano quelli che Pro Vita riceve grazie al 5 per mille: 1.757,69 euro nel 2014 (anno di inizio) ma già 14.662,89 nel 2015 (otto volte tanto) a riprova che i contribuenti vicini a Pro Vita crescono vorticosamente di anno in anno. E con essi gli introiti. Brandi dà numeri diversi da quelli del suo collaboratore: «Il numero di copie stampate è, generalmente, di 3.000 al mese, ma la tiratura può aumentare a seconda delle iniziative a cui diamo spazio o alle quali partecipiamo come la Marcia per la Vita, i Family Day, le nostre attività contro la maternità surrogata, contro l’educazione obbligatoria del gender nelle scuole e altre ancora. Riceviamo donazioni continuative o legate alla singola campagna, per le varie attività di tipo culturale, sociale, legislativo o giuridico che portiamo avanti. Perciò non possiamo assegnare un ammontare alla rivista perché la stessa è solo un veicolo di informazione, come lo è il nostro sito».
Il libro sulla famiglia
Notizie Pro Vita è stata editore — come segnala Amazon (tocca l’icona blu) — del libro The attack on the family and the european response: l’introduzione è di Roberto Fiore, lo sponsor è l’Alliance for Peace and Freedom (Apf), cioè la formazione di cui è presidente Roberto Fiore e vicepresidente Nick Griffin, l’europarlamentare inglese di estrema destra (già condannato per odio razziale) che proprio con Fiore negli anni ’80 ha fondato «Terza Posizione Internazionale». Apf ha ricevuto a 600 mila euro dal Parlamento europeo e si distingue per le posizioni oltranziste in maniera di aborto e «gender». Quali sono i rapporti tra Pro Vita e Apf? Brandi dichiara: «Il rapporto tra noi e la Apf è solo ed esclusivamente legato al contenuto di una loro occasionale pubblicazione sulla famiglia, contenuto realizzato da un nostro redattore».
Il documentario russo
Brandi e i Fiore compaiono infine in un documentario russo fortemente anti-gay (in Canada è stato bandito), Sodom, in cui si racconta l’impegno di una «famiglia numerosa», «naturale» e «cristiana« italiana che partecipa alla marcia per la vita e contro «la sodomia che ha invaso il mondo» (tocca l’icona blu). Gli autori non lo esplicitano (espongono solo il nome della signora ripresa, Esmeralda Burgos «e di suo marito Roberto») ma è la famiglia di Roberto Fiore (foto sotto) composta da undici figli (tra i quali Alessandro, portavoce e capo-redattore di Notizie ProVita).
«Siti complottistici»
Brandi nega su tutta la linea e il portavoce di Pro Vita Alessandro Fiore si limita a parlare di «informazioni presenti su siti piuttosto complottistici» e «inattendibili» (tocca l’icona blu: Fiore si riferisce implicitamente a un sito che in realtà monitora il movimento anti gender, «Playingthegendercard»), ma le prove dei rapporti tra Pro Vita e Forza Nuova sono molte. Anche se l’associazione è formalmente «solo» una onlus che chiede (e ottiene) fondi e donazioni con il 5 per mille.
Quando i contribuenti hanno scelto a chi destinare il 5 per mille del loro Irpef, hanno forse fatto caso — tra le tante onlus che li hanno sollecitati a donare — a un’associazione, Pro Vita. L’onlus che organizza ogni anno la Marcia per la Vita e che opera, recita il suo sito, «in difesa dei bambini» e «della vita dal concepimento alla morte naturale», sostiene «la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna» e difende «il diritto dei genitori a educare i propri figli». Fin qui tutto ok, se non fosse che dietro agli allegri baffoni del presidente Toni Brandi — un simpaticone che a Radio24 ha affermato che «i gay hanno tendenze pedofile, rompono i coglioni e possono essere curati» — c’è ben altro. Anche se Pro Vita chiede fondi (pubblici e privati) e si spaccia per un’associazione apartitica e apolitica, è legata a Forza Nuova. Ha potuto così essere sentita nelle audizioni della Commissione Giustizia sulle unioni civili e di recente ha spedito una lettera a tutti i parlamentari sulla legge sul biotestamento, riuscendo a compiere un’azione di lobby su parlamentari e persone che mai ascolterebbero un partito di estrema destra come Forza Nuova (nella foto Ansa, la «Marcia per la vita» del 12 maggio 2013).
Via Cadlolo 90
Il primo indizio degli stretti legami tra Pro Vita e Forza Nuova sta nel portavoce: Alessandro Fiore, figlio maggiore di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova anche lui molto impegnato sul fronte «pro vita» e imprenditore nel turismo giovanile, con ramificazioni estere. A distribuire nella fase di avvio il notiziario di Pro Vita è Rapida Vis srl, azienda guidata — come risulta da una visura in possesso del Corriere, foto sotto — da Carmen e Beatriz Fiore, altre figlie di Fiore. Rapida Vis è un’azienda che fornisce servizi postali. La sede legale era a Roma, in via Cadlolo 90. Peccato che allo stesso indirizzo, Via Cadlolo 90, sia situata la sede di Forza Nuova. Curiose coincidenze.
La versione di Brandi
Toni Brandi tiene a dire che con il periodo iniziale di Pro Vita non c’entra nulla: «L’unico distributore di Notizie Pro Vita è Poste Italiane». Precisa: «I mezzi utilizzati dal precedente editore sono fuori dalla mia cognizione». E nega legami diretti tra le due realtà: «Tra Pro Vita e Forza Nuova non vi sono rapporti, vi è solamente uno storico rapporto di amicizia tra me e Roberto Fiore, attuale segretario nazionale di Forza Nuova, nonché padre di Alessandro Fiore» (toccando l’icona blu, le risposte integrali di Brandi al Corriere).
Un po’ di storia
Vediamo un po’ di storia. Notizie Pro Vita nasce alla fine del 2012. L’editore all’epoca è M.P., «Società Cooperativa Giornalistica Arl», una cooperativa giornalistica di Merano che nel 2011 era stata rilevata da giovani di Benevento (i quali chiedono anche i contributi pubblici all’Agcom). Ne diventa presidente Beniamino Iannace, allora giovane attivista di Forza Nuova, molto vicino a Roberto Fiore.
L’ex candidato di FN
Iannace, oggi 36enne, da San Leucio del Sannio (Benevento), si è poi trasferito a Roma dove ha lavorato presso uno studio legale e nel giugno 2009 ha partecipato alle elezioni europee come candidato nelle liste di Forza Nuova. In passato si è definito «Italiano per grazia di Dio, fascista per irrinunciabile scelta», e insieme a Fiore, segretario di Forza Nuova, nel 2010 si è anche recato alla bielorussa Minsk State Linguistic University, in un’area geografica dove gli attivisti «pro life» sono molto attivi. Ora minimizza: «Sì, sono stato presidente della cooperativa MP per qualche mese nel 2012-2013. C’erano con noi Toni Brandi e dei ragazzi di Benevento. Iniziammo le nostre attività con la testata il Duende, poi con Notizie Pro Vita, che è continuata da sola ed è diventata onlus nel 2014. Sì, con noi c’era anche Roberto Fiore, ma è stato sempre un po’ fuori… Ora MP non è più editore di Pro Vita. Sì, io ero anche in Rapida Vis, una società che faceva servizi postali e distribuzione della rivista Notizie Pro Vita. Poi ho creato una mia società, la Italiana Servizi Postali». E il rapporto tra Pro Vita e Roberto Fiore? Iannace ammette: «Tra Pro Vita e Roberto Fiore c’è un rapporto, una conoscenza di base nota a tutti, non te lo devo dire io , ma sono cose a parte…». Ora però Iannace sostiene di essersene allontanato: «Ormai non sono più vicino a Forza Nuova. Sì, 4 o 5 anni fa ero vicino a Fiore, ma adesso faccio l’imprenditore» (nelle foto sotto, Toni Brandi insieme agli altri organizzatori della «Marcia per la Vita»).
L’altro socio (e altro ex candidato...)
Italiana Servizi Postali di Iannace è una società piccola ma dinamica, tanto che ora si occupa anche di «dematerializzazione della corrispondenza» per conto di Poste Italiane. E nel febbraio 2016 ha ottenuto il riconoscimento della Regione Lombardia nella lista dei Franchisor per il Progetto Pilota Regionale «Fare Franchising in Lombardia», ricevendo contributi derivanti dai 500 mila euro a Fondo Perduto messi a disposizione dalla Regione per la crescita del settore del franchising. «I soci di Italiana Servizi Postali siamo io e Fabio Infante, esperto di software per la digitalizzazione e originario di Massa Carrara. Con lui e Poste italiane abbiamo avviato Mailnet il progetto per la demateralizzazione della corrispondenza». Tutto confermato dalle visure camerali. C’è però un piccolo dettaglio interessante: Fabio Infante nel 2013 è stato candidato alla Camera per Forza Nuova.
Il terzo socio
Nel piccolo network imprenditoriale non manca il caporedattore di Pro Vita, Alessandro Fiore. Italiana Servizi Postali è infatti anche un franchising e se si fa la visura della Italiana Servizi Postali di Ceppaloni (Benevento) si scopre che il terzo socio, insieme a Iannace e Infante, è proprio il figlio del leader di Forza Nuova, Alessandro, portavoce di Notizie Pro Vita (nonostante Brandi sostenga che Fiore non faccia più parte della società). Sui rapporti Tra Iannace e Pro Vita, Toni Brandi ha una versione diversa: «Iannace non è vicino a Pro Vita Onlus in quanto non ha mai avuto rapporti con quest’ultima, tranne nell’occasione della cessione della testata Notizie Pro Vita, avvenuta con regolare contratto di acquisto. Conobbi il Sig. Iannace nel 2012, nel momento in cui iniziai, in qualità di redattore, a collaborare con la rivista Notizie Pro Vita, all’epoca edita dalla cooperativa presieduta dallo stesso Iannace».
I proventi dell’attività editoriale
Il notiziario della onlus Pro Vita, oltre che strumento di battaglia «valoriale» e politica, è anche una fiorente attività editoriale. «Notizie Pro Vita viene stampata in 100 mila copie, per 11 numeri l’anno», spiega Andrea Giovanazzi, attivista della galassia tradizionalista cattolica che da Rovereto (Trento) cura la distribuzione della rivista. Quattro le tipologie di adesione: promotore (50 euro), benefattore (100 euro), sostenitore (250 euro), protettore della Vita (500 euro). Contributi esentasse, perché Pro Vita dal 2014 è una onlus. Ai soldi che entrano grazie all’esile foglio si sommano quelli che Pro Vita riceve grazie al 5 per mille: 1.757,69 euro nel 2014 (anno di inizio) ma già 14.662,89 nel 2015 (otto volte tanto) a riprova che i contribuenti vicini a Pro Vita crescono vorticosamente di anno in anno. E con essi gli introiti. Brandi dà numeri diversi da quelli del suo collaboratore: «Il numero di copie stampate è, generalmente, di 3.000 al mese, ma la tiratura può aumentare a seconda delle iniziative a cui diamo spazio o alle quali partecipiamo come la Marcia per la Vita, i Family Day, le nostre attività contro la maternità surrogata, contro l’educazione obbligatoria del gender nelle scuole e altre ancora. Riceviamo donazioni continuative o legate alla singola campagna, per le varie attività di tipo culturale, sociale, legislativo o giuridico che portiamo avanti. Perciò non possiamo assegnare un ammontare alla rivista perché la stessa è solo un veicolo di informazione, come lo è il nostro sito».
Il libro sulla famiglia
Notizie Pro Vita è stata editore — come segnala Amazon (tocca l’icona blu) — del libro The attack on the family and the european response: l’introduzione è di Roberto Fiore, lo sponsor è l’Alliance for Peace and Freedom (Apf), cioè la formazione di cui è presidente Roberto Fiore e vicepresidente Nick Griffin, l’europarlamentare inglese di estrema destra (già condannato per odio razziale) che proprio con Fiore negli anni ’80 ha fondato «Terza Posizione Internazionale». Apf ha ricevuto a 600 mila euro dal Parlamento europeo e si distingue per le posizioni oltranziste in maniera di aborto e «gender». Quali sono i rapporti tra Pro Vita e Apf? Brandi dichiara: «Il rapporto tra noi e la Apf è solo ed esclusivamente legato al contenuto di una loro occasionale pubblicazione sulla famiglia, contenuto realizzato da un nostro redattore».
Il documentario russo
Brandi e i Fiore compaiono infine in un documentario russo fortemente anti-gay (in Canada è stato bandito), Sodom, in cui si racconta l’impegno di una «famiglia numerosa», «naturale» e «cristiana« italiana che partecipa alla marcia per la vita e contro «la sodomia che ha invaso il mondo» (tocca l’icona blu). Gli autori non lo esplicitano (espongono solo il nome della signora ripresa, Esmeralda Burgos «e di suo marito Roberto») ma è la famiglia di Roberto Fiore (foto sotto) composta da undici figli (tra i quali Alessandro, portavoce e capo-redattore di Notizie ProVita).
«Siti complottistici»
Brandi nega su tutta la linea e il portavoce di Pro Vita Alessandro Fiore si limita a parlare di «informazioni presenti su siti piuttosto complottistici» e «inattendibili» (tocca l’icona blu: Fiore si riferisce implicitamente a un sito che in realtà monitora il movimento anti gender, «Playingthegendercard»), ma le prove dei rapporti tra Pro Vita e Forza Nuova sono molte. Anche se l’associazione è formalmente «solo» una onlus che chiede (e ottiene) fondi e donazioni con il 5 per mille.
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