Striscione ultrà per Daniele e i napoletani si incazzano
Il posto scelto è altamente simbolico. Via Piccolomini al Gianicolo è nota perché offre uno straordinario punto di vista panoramico sul più popolare simbolo della romanità e della cristianità, il Cupolone che, infatti, in questa foto, fa splendida mostra di sé. Lo striscione attaccato alla spalletta, invece, ha poco da vedere con la cristianità, e molto con la solidarietà tribale. Perché esprime sostegno a Daniele De Santis, il leader della tifoseria giallorossa che tre giorni fa si è visto quasi dimezzare la condanna per l'omicidio del napoletano Ciro Esposito. E getta benzina sul fuoco della rabbia napoletana, già ai massimi livelli per i dieci anni di abbuono. Così, dalle colonne del Napolista, organo "azzurro" assai pacato, Sandro Ruotolo, già candidato alla presidenza del Lazio con Rivoluzione civile, invoca una netta condanna da parte del sindaco Raggi e dalla società calcistica.
È giunto il momento che la società della Roma lo faccia pubblicamente ma anche i club giallorossi. Daniele De Santis è un pregiudicato e chi compie un omicidio non può essere considerato un tifoso. Da quel 3 maggio del 2014 ci aspettiamo un gesto ufficiale da parte della squadra giallorossa. E anche alla sindaca Raggi chiediamo parole chiare. Non possono esistere posizioni terze. Noi stiamo con la famiglia di Ciro Esposito e con quanti amano lo sport.
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