Spese personali con i soldi della Lega: 2 anni e 3 mesi a Umberto Bossi. Condanna anche per il Trota e il tesoriere Belsito
(G.p)Il Tribunale di Milano ha condannato Umberto Bossi, il figlio Renzo, e Francesco Belsito, l'ex tesoriere per appropriazione indebita per aver usato i fondi del partito per spese di natura personale.
Il senatur nonché fondatore della Lega è stato condannato a 2 anni e 3 mesi, il figlio ad un anno e 6 mesi mentre l'ex tesoriere ha avuto la condanna più pesante, 2 anni e 6 mesi.
"Me l'aspettavo. Ma non ho nulla da rimproverarmi. E' solo il primo grado, andiamo avanti", queste sono state le prime parole a commento della sentenza di Renzo Bossi conosciuto con l'appellativo di trota che ha ammesso: "Tornassi indietro non mi candiderei".
"Sentenza ingiusta", ha detto Belsito. Amaro il tweet di Roberto Maroni: "Mi spiace per Umberto, persona straordinaria. Mi spiace per lui, non per quelli che hanno sfruttato lui e la sua malattia in modo vergognoso".
La decisione del giudice Maria Luisa Balzarotti è arrivata nel processo The Family, così ribattezzato per il nome scritto sulla cartella di documenti sequestrata allora a Belsito in cui comparivano quelle che sono state giudicate spese private della famiglia Bossi pagate però con i soldi del Carroccio arrivati anche dai rimborsi elettorali. La tesi della procura è che per Bossi "sostenere i costi della sua famiglia" con il patrimonio della Lega è stato "un modo di agire consolidato e concordato".
Stando alle indagini, tra il 2009 e il 2011, l'ex tesoriere della Lega si sarebbe appropriato di circa mezzo milione di euro, mentre l'ex leader del Carroccio avrebbe speso con i fondi del partito oltre 208mila euro. A Renzo sono stati addebitati, invece, più di 145mila euro, tra cui migliaia di euro in multe, tremila euro di assicurazione auto, 48mila euro per comprare una macchina (un'Audi A6) e 77mila euro per la "laurea albanese". "Ho saputo della mia laurea in Albania solo dopo questa indagine", aveva detto in aula il ragazzo lo scorso luglio testimoniando in aula. "La Lega non ha mai pagato le mie multe né la laurea in Albania dove non sono mai stato", ha ribadito oggi il ragazzo. "Ho creduto nel progetto del partito fino in fondo - ha aggiunto - sono stato assolto da una parte delle accuse e dopo cinque anni non ci sono ancora le prove che io abbia preso i soldi".
La decisione del giudice Maria Luisa Balzarotti è arrivata nel processo The Family, così ribattezzato per il nome scritto sulla cartella di documenti sequestrata allora a Belsito in cui comparivano quelle che sono state giudicate spese private della famiglia Bossi pagate però con i soldi del Carroccio arrivati anche dai rimborsi elettorali. La tesi della procura è che per Bossi "sostenere i costi della sua famiglia" con il patrimonio della Lega è stato "un modo di agire consolidato e concordato".
Stando alle indagini, tra il 2009 e il 2011, l'ex tesoriere della Lega si sarebbe appropriato di circa mezzo milione di euro, mentre l'ex leader del Carroccio avrebbe speso con i fondi del partito oltre 208mila euro. A Renzo sono stati addebitati, invece, più di 145mila euro, tra cui migliaia di euro in multe, tremila euro di assicurazione auto, 48mila euro per comprare una macchina (un'Audi A6) e 77mila euro per la "laurea albanese". "Ho saputo della mia laurea in Albania solo dopo questa indagine", aveva detto in aula il ragazzo lo scorso luglio testimoniando in aula. "La Lega non ha mai pagato le mie multe né la laurea in Albania dove non sono mai stato", ha ribadito oggi il ragazzo. "Ho creduto nel progetto del partito fino in fondo - ha aggiunto - sono stato assolto da una parte delle accuse e dopo cinque anni non ci sono ancora le prove che io abbia preso i soldi".
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