Roma, tensione al Tiburtino per i sit-in di Anpi e CasaPound
Nel pomeriggio di venerdì ci sono stati momenti di tensione al Tiburtino a Roma, per la contemporanea presenza di due distinte e distanti manifestazioni politiche. Da un lato i militati di Casa Pound che hanno dato vita ad una manifestazione per chiedere la chiusura del centro immigrati, dall'altra parte, Rifondazione Comunista, Anpi che hanno organizzato un sit in all'insegna della inclusione e del razzismo come ci racconta, con un interessante articolo, il quotidiano La Repubblica.
Da una parte i saluti romani dei 200 militanti di Casa-Pound, che manifestano in piazza Santa Maria del Soccorso per chiedere la chiusura del centro per immigrati della Cri in via del Frantoio. Dall’altra una festa di quartiere organizzata dalla Rete popolare Tiburtina, con Anpi e Rifondazione comunista, in via della Vanga, all’insegna dell’inclusione sociale e dell’antirazzismo. I due sit-in, distanti meno di un chilometro, si stanno svolgendo in contemporanea. Alta tensione al Tiburtino III per le due manifestazioni contrapposte sull'immigrazione.
Il sit in di Casapound "Tiburtino III dice basta", recita lo striscione esposto da una trentina di militanti di Casapound che stanno dando vita a un presidio 'anti-immigrati' tra fumogeni, cori - "difendiamo la nazione, non vogliamo immigrazione" e "aiutiamoli a casa loro, ma prima gli italiani" - e tricolori sul marciapiede di fronte alla stazione metro.
"Hanno fatto un altro bando per i progetti Sprar ed è risultata aggiudicataria la 29 giugno, di nuovo quella 29 giugno che noi stiamo cacciando dal quartiere: oggi infatti c'è lo sgombero dello sprar da 99 posti di via del Frantoio, un progetto che è durato più di sette anni ed è arrivato al collasso quando vicino è stato aperto un altro centro di accoglienza", ha detto Mauro Antonini, responsabile politico per il Lazio di Casapound Italia. Oggi, ha continuato, "lo sgombero dello Sprar è una piccola vittoria, ma non ci arrendiamo e non ci fermiamo e diciamo no al presidio 'antiumanitario' della Croce Rossa: quei locali non sono per noi italiani? allora ce li dobbiamo riprendere. Save the children lì dentro non ce la faremo entrare e riprenderemo quei locali per il nostro quartiere".
La manifestazione dell'Anpi "Col razzismo non ci avete fregato, la colpa è del padrone e non dell'immigrato", "Sì allo ius solì", "Italia antifascista e antirazzista" Questi gli striscioni esposti a via della Vanga, al Tiburtino III, dove è iniziata la manifestazione delle realtà sociali del territorio insieme ad Anpi e Rifondazione comunista a sostegno "dell'inclusione e dell'antirazzismo" e dell'attività umanitaria del vicino centro di accoglienza per migranti transitanti di via del Frantoio, gestito dalla Cri. Fra tamburi, megafoni, ciboe musica, bandiere rosse 'stop sfratti, sgomberi e pignoramenti' e anche della as roma, i tanti partecipanti italiani, arrivati in corteo cantando 'bella ciao', stanno dando vita a una colorata festa di piazza, spiegando che "i veri problemi di questa zona sono la disoccupazione, l'abbandono scolastico, l'assenza di servizi e l'emergenza abitativa, con decine di sfratti per morosità incolpevole: tutto questo non è certo colpa dei migranti".
Da una parte i saluti romani dei 200 militanti di Casa-Pound, che manifestano in piazza Santa Maria del Soccorso per chiedere la chiusura del centro per immigrati della Cri in via del Frantoio. Dall’altra una festa di quartiere organizzata dalla Rete popolare Tiburtina, con Anpi e Rifondazione comunista, in via della Vanga, all’insegna dell’inclusione sociale e dell’antirazzismo. I due sit-in, distanti meno di un chilometro, si stanno svolgendo in contemporanea. Alta tensione al Tiburtino III per le due manifestazioni contrapposte sull'immigrazione.
Il sit in di Casapound "Tiburtino III dice basta", recita lo striscione esposto da una trentina di militanti di Casapound che stanno dando vita a un presidio 'anti-immigrati' tra fumogeni, cori - "difendiamo la nazione, non vogliamo immigrazione" e "aiutiamoli a casa loro, ma prima gli italiani" - e tricolori sul marciapiede di fronte alla stazione metro.
"Hanno fatto un altro bando per i progetti Sprar ed è risultata aggiudicataria la 29 giugno, di nuovo quella 29 giugno che noi stiamo cacciando dal quartiere: oggi infatti c'è lo sgombero dello sprar da 99 posti di via del Frantoio, un progetto che è durato più di sette anni ed è arrivato al collasso quando vicino è stato aperto un altro centro di accoglienza", ha detto Mauro Antonini, responsabile politico per il Lazio di Casapound Italia. Oggi, ha continuato, "lo sgombero dello Sprar è una piccola vittoria, ma non ci arrendiamo e non ci fermiamo e diciamo no al presidio 'antiumanitario' della Croce Rossa: quei locali non sono per noi italiani? allora ce li dobbiamo riprendere. Save the children lì dentro non ce la faremo entrare e riprenderemo quei locali per il nostro quartiere".
La manifestazione dell'Anpi "Col razzismo non ci avete fregato, la colpa è del padrone e non dell'immigrato", "Sì allo ius solì", "Italia antifascista e antirazzista" Questi gli striscioni esposti a via della Vanga, al Tiburtino III, dove è iniziata la manifestazione delle realtà sociali del territorio insieme ad Anpi e Rifondazione comunista a sostegno "dell'inclusione e dell'antirazzismo" e dell'attività umanitaria del vicino centro di accoglienza per migranti transitanti di via del Frantoio, gestito dalla Cri. Fra tamburi, megafoni, ciboe musica, bandiere rosse 'stop sfratti, sgomberi e pignoramenti' e anche della as roma, i tanti partecipanti italiani, arrivati in corteo cantando 'bella ciao', stanno dando vita a una colorata festa di piazza, spiegando che "i veri problemi di questa zona sono la disoccupazione, l'abbandono scolastico, l'assenza di servizi e l'emergenza abitativa, con decine di sfratti per morosità incolpevole: tutto questo non è certo colpa dei migranti".
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