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Mafia capitale, la sconfitta della Procura

La sentenza del Tribunale di Roma, X penale, nel processo Mafia Capitale  è molto chiara: a Roma non c'è la mafia. Poi, ovviamente, con un meccanismo tipicamente italiano, hanno incasato la mano con le pene comminate per associazione a delinquere e corruzione. Ma la sconfitta politica e culturale della procura di Roma è evidente: non passa il principio che senza intimidazione fisica e apparato militare ci può essere associazione mafiosa. Si tratta, come abbiamo detto dal primo giorno, di una banda affaristico criminale politicamente trasversale in cui ci sono "fascisti" (Carminati, Brugia, Gramazio, anche se sulla posizione di quest'ultimo bisognerà capire bene la motivazione) e "comunisti" (Odevaine, Coretti e gli altri esponenti pd). Poi, come è auspicabile, arriverà l'appello a mitigare le pene francamente abnormi per i reati riconosciuti. Ma sembra, e lo spiegava bene Carlo Bonini, grande inviato della Repubblica, nella diretta Sky tg24, che a Roma sia prassi lo sconto di pena in secondo grado. A giusta ragione Massimo Carminati ha chiesto al suo difensore: ora quando mi tolgono dal 41 bis? Ecco: quando?

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