Arresti domiciliari a Luca Gramazio, finalmente abbraccerà il figlio mai visto
(G.p) L' ex capogruppo regionale del Popolo della libertà Luca Gramazio, condannato a 11 anni di reclusione nel maxi processo a Mafia Capitale, potrà finalmente abbracciare il figlio che non ha mai voluto incontrare da recluso, dietro alle sbarre, grazie alla concessione da parte della X sezione del Tribunale di Roma della misura degli arresti domiciliari, come ci racconta, con un interessante articolo, il collega Paolo Lami dalle colonne virtuali de Il Secolo d'Italia, organo della Fondazione Alleanza Nazionale.
Articolo che riportiamo per intero.
Luca Gramazio potrà, finalmente, abbracciare il figlio che non ha mai voluto incontrare dietro le sbarre. La X sezione del Tribunale di Roma, presieduta dal giudice Rosanna Ianniello, che lo ha condannato a 11 anni, in primo grado, per la vicenda di mafia Capitale, gli ha, infatti, concesso gli arresti domiciliari e già oggi, scarcerato da Rebibbia, tornerà a casa.
«Luca è soddisfatto della sentenza del Tribunale ma soprattutto degli arresti domiciliari. Finalmente potrà abbracciare il figlio che non ha mai voluto incontrare dietro le sbarre – rivela l’avvocato Antonio Giambrone, uno dei legali insieme all’avvocato Giuseppe Valentino, dell’ex-capogruppo Pdl alla Regione Lazio condannato a 11 anni nel maxi processo.
Gramazio jr, unico politico che era detenuto con l’accusa di 416 bis, ha seguito la lettura della sentenza dalla gabbia 3 dell’aula bunker di Rebibbia, dove è recluso dal 4 giugno 2015.
«E’ una sentenza figlia dell’attenzione e dell’equilibrio del Tribunale – ha aggiunto l’avvocato Giambrone – ma è anche l’approdo giusto e naturale di questa vicenda giudiziaria, visto che non è mai emerso alcun elemento che potesse giustificare l’accusa di associazione mafiosa».
Per l’avvocato Giuseppe Valentino, la sentenza di condanna a 11 anni è «una sentenza che non riflette le emergenze processuali anche se è stata attenuata la portata della contestazione derubricando il reato in associazione a delinquere semplice ed eliminando l’aggravante mafiosa da tutte le altre contestazioni. L’unica nota che suscita un minimo di serenità – conclude l’avvocato Valentino – è che Luca rientrerà a casa, agli arresti domiciliari e potrà riabbracciare il figlio».
Anche per Luca Gramazio, come per gli altri imputati, comunque, la condanna è stata praticamente dimezzata rispetto a quello che aveva chiesto l’accusa: il Tribunale lo ha, infatti, condannato a 11 anni, la Procura, invece, aveva sollecitato una condanna a 19 anni e 6 mesi.
Articolo che riportiamo per intero.
Luca Gramazio potrà, finalmente, abbracciare il figlio che non ha mai voluto incontrare dietro le sbarre. La X sezione del Tribunale di Roma, presieduta dal giudice Rosanna Ianniello, che lo ha condannato a 11 anni, in primo grado, per la vicenda di mafia Capitale, gli ha, infatti, concesso gli arresti domiciliari e già oggi, scarcerato da Rebibbia, tornerà a casa.
«Luca è soddisfatto della sentenza del Tribunale ma soprattutto degli arresti domiciliari. Finalmente potrà abbracciare il figlio che non ha mai voluto incontrare dietro le sbarre – rivela l’avvocato Antonio Giambrone, uno dei legali insieme all’avvocato Giuseppe Valentino, dell’ex-capogruppo Pdl alla Regione Lazio condannato a 11 anni nel maxi processo.
Gramazio jr, unico politico che era detenuto con l’accusa di 416 bis, ha seguito la lettura della sentenza dalla gabbia 3 dell’aula bunker di Rebibbia, dove è recluso dal 4 giugno 2015.
«E’ una sentenza figlia dell’attenzione e dell’equilibrio del Tribunale – ha aggiunto l’avvocato Giambrone – ma è anche l’approdo giusto e naturale di questa vicenda giudiziaria, visto che non è mai emerso alcun elemento che potesse giustificare l’accusa di associazione mafiosa».
Per l’avvocato Giuseppe Valentino, la sentenza di condanna a 11 anni è «una sentenza che non riflette le emergenze processuali anche se è stata attenuata la portata della contestazione derubricando il reato in associazione a delinquere semplice ed eliminando l’aggravante mafiosa da tutte le altre contestazioni. L’unica nota che suscita un minimo di serenità – conclude l’avvocato Valentino – è che Luca rientrerà a casa, agli arresti domiciliari e potrà riabbracciare il figlio».
Anche per Luca Gramazio, come per gli altri imputati, comunque, la condanna è stata praticamente dimezzata rispetto a quello che aveva chiesto l’accusa: il Tribunale lo ha, infatti, condannato a 11 anni, la Procura, invece, aveva sollecitato una condanna a 19 anni e 6 mesi.
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