Una via Ramelli a Catanzaro? Cgil e Anpi chiedono l'annullamento della decisione
(G.p) Solo per un cavillo, di natura burocratica, sabato scorso non è stato possibile inaugurare a Catanzaro via Sergio Ramelli, giovane studente milanese, la cui colpa era di quella di essere iscritto e militante del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italia.
Una colpa cosi grave da meritare i essere barbaramente aggredito da un gruppo di militanti di Avanguardia Operaia, armati di chiavi inglesi modello Hazet 36 e colpito ripetutamente e selvaggiamente al colpo.A seguito dei duri colpi ricevuti perse i sensi e fu lasciato esangue al suolo.Era il 13 marzo del 1975.
Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù, omorirà il 29 aprile del 1975, dopo 47 giorni di agonia.
Una colpa cosi grave da meritare i essere barbaramente aggredito da un gruppo di militanti di Avanguardia Operaia, armati di chiavi inglesi modello Hazet 36 e colpito ripetutamente e selvaggiamente al colpo.A seguito dei duri colpi ricevuti perse i sensi e fu lasciato esangue al suolo.Era il 13 marzo del 1975.
Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù, omorirà il 29 aprile del 1975, dopo 47 giorni di agonia.
A volere l'istituzione di una via in ricordo di Sergio Ramelli, è stato un comitato che sabato scorso ha portato in piazza per le vie di Catanzaro oltre 200 persone, dando vita ad un corteo silenzioso.
Ad opporsi all'istituzione della via Sergio Ramelli a Catanzaro, dopo delibera favorevole della commissione toponomastica del comune ci sono la locale associazione nazionale partigiani d'Italia e la Cgil che sulla questione hanno prodotto un comunicato stampa, che pubblichiamo per intero.
"Premesso che non c’è oggi – né mai ci potrà essere - nulla da minimizzare sulla morte di un giovanissimo ragazzo ucciso; va ribadito al contempo -con fermezza - come nel caso dell’intestazione di una via al militante di estrema destra Ramelli lo scopo non è il ricordo, ma la creazione di un luogo – come avviene in altre parti d’Italia – dove celebrare ed esaltare l’orgoglio fascista e non solo. Un rapido giro in rete, o sulla stampa degli ultimi mesi, sarà sufficiente per comprendere chiaramente cosa si muove all’interno del mondo neofascista in Italia e nella nostra città. Altri sono i simboli e i nomi per una Amministrazione Comunale che voglia davvero parlare di pacificazione. Sappiamo come ciclicamente questa proposta sia stata discussa e rigettata dalla Commissione Toponomastica. Con il parere contrario di alcuni componenti si è deciso alcuni mesi fa di avviare l’iter per l’intitolazione della via. In varie occasioni, e per come si è potuto, abbiamo fatto pervenire le nostre perplessità sulla decisione. Se ce ne fosse ancora bisogno basta seguire le cronache di questi giorni in tutta Italia: un crescendo di violenze, razzismo, xenofobia, omofobia. Ultima in ordine di tempo la manifestazione a Roma contro gli immigrati e lo Ius soli. Parole d’ordine e scritti di chiarissima matrice fascista, neofascista e neonazista non più tollerabili. Ricordiamo che la Costituzione Italiana vieta espressamente la possibilità di portare avanti “attività tese alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”. Per queste ragioni chiediamo alle Istituzioni interessate e all’Amministrazione Comunale attuale e futura di volere annullare la discutibile decisione".
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