Trento: in frantumi la lapide che ricorda le vittime delle foibe in Largo Pigarelli
Non c'è pace per la memoria delle vittime delle foibe. La lapide che le ricorda in Largo Pigarelli è di nuovo colpita dal danneggiamento di stampo certamente politico. Fatta a pezzi, rimane attaccato alla struttura portante solo il frammento, a penzoloni, su cui si legge "vittime delle foibe". Ma tutto il resto è divelto, a terra in mille pezzi.
L'anno scorso, poco prima delle celebrazioni della Giornata del ricordo del 10 febbraio, la lapide venne addirittura rubata. Quest'anno, pochi giorni dopo le celebrazioni, danneggiata con lo speay nero. Oggi invece fatta a pezzi.
Il tema delle foibe è un tema di quelli 'divisivi', connotati politicamente e soprattutto ideologicamente. La storiografia ha accertato queste morti, ha accertato l'esodo di istriani, fiumani e dalmati nella transizione tra la guerra e il dopo guerra. Un fenomeno tragico che ha investito la Venezia Giulia sui cui fatti c'è poco da discutere.
Ha sempre fatto discutere, però, la connotazione politica delle celebrazioni della Giornata. Oltre alle istituzioni, sono sempre stati i gruppi di estrema destra a tributare 'onori ai martiri delle foibe', con gli anarchici a pochi passi che in ogni occasione hanno tentato di interrompere i raduni del 10 febbraio al grido di 'fascisti carogne'.
Una contrapposizione che si esprime anche in questo modo: l'ennesima deturpazione di una lapide a ricordo. Un altro sfregio alle vittime che se sono state strumentalizzate non è certo colpa loro.
L'anno scorso, poco prima delle celebrazioni della Giornata del ricordo del 10 febbraio, la lapide venne addirittura rubata. Quest'anno, pochi giorni dopo le celebrazioni, danneggiata con lo speay nero. Oggi invece fatta a pezzi.
Il tema delle foibe è un tema di quelli 'divisivi', connotati politicamente e soprattutto ideologicamente. La storiografia ha accertato queste morti, ha accertato l'esodo di istriani, fiumani e dalmati nella transizione tra la guerra e il dopo guerra. Un fenomeno tragico che ha investito la Venezia Giulia sui cui fatti c'è poco da discutere.
Ha sempre fatto discutere, però, la connotazione politica delle celebrazioni della Giornata. Oltre alle istituzioni, sono sempre stati i gruppi di estrema destra a tributare 'onori ai martiri delle foibe', con gli anarchici a pochi passi che in ogni occasione hanno tentato di interrompere i raduni del 10 febbraio al grido di 'fascisti carogne'.
Una contrapposizione che si esprime anche in questo modo: l'ennesima deturpazione di una lapide a ricordo. Un altro sfregio alle vittime che se sono state strumentalizzate non è certo colpa loro.
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