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Pavia: il campo dei Santi approda all'Università. Insorge l'Anpi contro l'iniziativa promossa dalla casa editrice di Freda

(G.p)Continua a far parlare di sè, dopo oltre quarantanni dalla prima uscita, il romanzo dello scrittore francese Jean Raspail Il Campo dei Santi edito dalle edizioni di Ar.
Un libro, a cui si dichiara di ispirare finanche un consigliere del presidente americano Trump ma che non trova troppe simpatie e consensi nel nostro paese.
Il libro, alcuni giorni fa, è stato presentato dall'interno dell'Università degli Studi di Pavia, all'interno dell'ateneo dai militanti del circolo culturale Ordine Futuro, circolo legato politicamente a Forza Nuova.
Una presentazione che ha scatenato una lettera di protesta da parte dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di Piazza Fontana e da parte dell'associazione nazionale partigiani d'Italia, che dopo aver denunciato il taglio xenofobo e razzista del testo, hanno ricordato come l'iniziativa cultura sia stata promossa dalla casa editrice Ar fondata da Franco Freda, come ci racconta il quotidiano La Repubblica con un interessante articolo, che pubblichiamo per intero.


Una lettera aperta di protesta è stata mandata dall'Anpi e dall'associazione dei familiari delle vittime di piazza Fontana al rettore del collegio Lorenzo Valla e al rettore dell'Università degli Studi di Pavia dopo una presentazione del libro Il campo dei santi di Jean Raspail organizzata all'interno dell'ateneo dal circolo di estrema destra 'Ordine Futuro Pavia'. L'ennesimo episodio che testimonia come i movimenti di estrema destra stiano cercando di rialzare la testa e conquistare nuova visibilità.

Pubblicato nel 1973, ambientato negli anni ’90, il libro presentato a Pavia descrive le conseguenze, per l’autore devastanti, di un'immigrazione di massa sulla civiltà occidentale. Scrive il presidente dell'Anpi provinciale Roberto Cenati nella lettera firmata anche da Carlo Arnoldi "ciò che ci ha profondamente addolorato, oltre al taglio xenofobo e razzista del testo, è che l'iniziativa è stata promossa anche dalla casa editrice Ar fondata da Franco Freda, riconosciuto responsabile con Giovanni Ventura della strage di piazza Fontana, con sentenza della Corte di Cassazione del 2005, ma non più processabile perchè precedentemente assolto in via definitiva, per insufficienza di prove".

Nella lettera di protesta rivolta al rettore si spiega che nel "catalogo di questa casa editrice comprende opere di Hitler, Mussolini e Goebbels, oltre a classici dell’antisemitismo come i Protocolli dei savi di Sion”. Anpi e associazione familiari vittime piazza Fontana chiedono all'universitàe al collegio "un Vostro autorevole intervento per impedire che iniziative di questo tipo, che offendono profondamente la nostra coscienza di cittadini e i sentimenti dei familiari delle vittime della terribile strage di piazza Fontana, possano svolgersi in un luogo avente come missione la formazione culturale delle giovani generazioni, la loro sensibilizzazione ai principi della legalità e della democrazia su cui si fonda la Costituzione repubblicana".

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