Modena, al mercato spunta uno striscione anti immigrazione: stop grande sostituzione
(G.p)Centinaia di immigrati, per lo più di nazionalità africana, hanno sfilato nelle vie del centro di Modena, per dire no all'ipotesi di riapertura del Cie, lamentandosi dei tempi biblici di attesa per ottenere i documenti, chiedendo infine maggiore puntualità nella consegna del cosiddetto pocket money cui in certi casi hanno diritto.
Come risposta alla mobilitazione di centinaia di stranieri i militanti emiliani di Azione Identitaria hanno affisso nel cuore di Modena,al mercato Albanelli, a due passi dal Duomo uno striscione riportante le seguenti parole: Stop Grande Sostituzione! Confini sicuri, remigrazione identità.
Il senso di questo iniziativa ci viene spiegato da un comunicato stampa diffuso dal coordinamento regionale emiliano di Azione Identitaria.
Dicono no all’ipotesi di riapertura del Cie, accusano gli operatori dell’accoglienza di essere maltrattati, sono stanchi di aspettare mesi e mesi per un documento, e chiedono maggiore puntualità nella consegna del cosiddetto pocket money, la manciata di euro quotidiane cui in certi casi hanno diritto. Sono i migranti modenesi che dopo diversi mesi in cui la situazione è andata via via peggiorando, questa mattina sono scesi in piazza per protestare
In seguito alla mobilitazione di massa di centinaia di stranieri, soprattutto africani, che hanno sfilato in modo minaccioso, tra urla ed oggetti agitati di fronte alle telecamere, nelle vie del centro cittadino, i militanti emiliani di Azione Identitaria hanno affisso nel cuore di Modena, a due passi dal Duomo, uno striscione con scritto: “Stop Grande Sostituzione! Confini Sicuri - Remigrazione - Identità”.
Riteniamo inaccettabile le logiche dell’accoglienza forzata di migliaia, milioni di stranieri che a vario titolo stanno accedendo indisturbati nel nostro Paese e nella nostra città. Una accoglienza che le recenti inchieste delle procure di Catania e di Trapani hanno sottolineato essere un fenomeno indotto ed incoraggiato da parte di organizzazioni che intendono ricavarne profitti colossali; gli scandali delle collusioni tra organizzazioni preposte alla gestione del fenomeno con la criminalità organizzata italiana e straniera, come sta emergendo a Catanzaro e come è emerso alcuni anni fa nella Capitale, a Roma, sono soltanto la punta di un iceberg di ingiustizia e corruzione che il nostro movimento denuncia fin dalla sua costituzione.
Riteniamo Modena una delle città la cui vita sociale e il suo tessuto umano siano tra i più minacciati in tutta Italia, a causa di numeri eccessivi di clandestini, presunti rifugiati e pure di migliaia di immigrati “regolari” soltanto sulla carta di una legge interpretata sempre nel modo più permissivo. L’aumento dei furti, della criminalità, delle aggressioni a scopo di rapina, di stupro e persino per futili motivi e la percentuale di arrestati e detenuti stranieri, in rapporto alle esigue testimonianze di criminalità locale, è un dato incontrovertibile che ha cambiato, in pochi anni, le abitudini dei modenesi, precipitandoli in una spirale di paura non degna della Storia e della civiltà della nostra città.
Non solo, non ci sfugge il ricatto implicito nell’aver immesso masse di stranieri, vero e proprio “esercito salariale di riserva”, atto a svalutare i diritti lavorativi degli Italiani e a favorire la finanza apolide e il peggior sfruttamento del caporalato capitalista, degno di tempi che credevamo conclusi, nella nostra Emilia, dopo secoli di lotte popolari per la dignità sul lavoro.
Non ci sfugge che tutto ciò viene deliberatamente aizzato, per motivi ideologici oltre che di profitto, dalle ideologie globaliste: dalle sinistre sempre più distaccate dal Popolo alle destre finanziarie, dai cascami dell’anarco-insurrezionalismo fino ad una parte stessa delle gerarchie cattoliche, ben rappresentate dagli attuali vescovi di Modena e Ferrara, vicini, nel loro pensiero, allo speculatore finanziario George Soros, animatore dell’immigrazionismo in Europa, e ben lontani dalla gente realmente bisognosa di un conforto spirituale. Tutti uniti per la Grande Sostituzione degli italiani e degli europei nelle loro stesse terre, sostituiti da un esercito globale di nuovi poveri manipolabili e plagiabili.
Per questo noi chiediamo:
-Espulsione immediata degli stranieri animatori di proteste violente e razziste contro l’identità italiana, come quella appena avvenuta a Modena.
-Blocco immediato degli sbarchi nel Mediterraneo e sospensione dei trattati europei di libera circolazione.
-Revisione delle leggi italiane in materia di diritto d’asilo, colpevolmente ferme a legislazioni dell’immediato dopoguerra e, in caso di conflitto legislativo con normative internazionali, applicare sempre l’interpretazione più restrittiva, adatta ad una situazione di emergenza nazionale.
-Istituzione di una commissione speciale per la Remigrazione, che valuti percorsi di reinserimento pacifico di tutti gli immigrati extraeuropei giunti sul nostro territorio a partire dal 2001.
-Patto con Alitalia, affinché il debito della società con lo Stato sia ripagato offrendo politiche di rimpatrio sensibilmente più economiche di quelle attuali, troppo costose ed inefficienti.
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