E' tornato a Montecarlo.Giancarlo Tulliani ci prende in giro?
(G.p)Giancarlo Tulliani, cognato di Gianfranco Fini, ex Presidente della Camera dei Deputati nonché ultimo presidente di Alleanza Nazionale, indagato per riciclaggio, latitante a Dubai, sarebbe stato visto in un ristorante vicino alla casa dello scandalo con tre donne, come ci racconta il collega Gianluca Veneziani dalle colonne del quotidiano Libero.
Articolo che riportiamo per intero.
Sarà il suo modo di intendere la rivoluzione conservatrice, tanto cara alla destra: tornare all'origine, al luogo dove tutto è iniziato, dopo essersi fatto una rivoluzione attorno al pianeta, da ovest a est, dall'isola di Santa Lucia a Dubai, ma conservando sempre la stessa strafottenza.
Secondo quanto riportato da Dagospia, Giancarlo Tulliani, il cognato di Fini, sarebbe stato visto ieri a Montecarlo, nel ristorante Cipriani, di Flavio Briatore, in compagnia di tre donne e di un uomo sessantenne( che fosse lo stesso Fini o un nuovo fesso da infinocchiare? Chissà.)
E' lo sberleffo del serial buyer che torna sul luogo del delitto per mettere la firma alla sua opera egregia, là nella stessa città dove acquistò ed abito, a un prezzo di stra-favore la famosa casa di Montecarlo, lasciata in eredità dalla contessa Colleoni e venduta dal partito per la miseria di 300 mila euro a una società offshore facente capo allo stesso Tulliani.
Torna lì, dove nel 2008 si consumò quella compravendita indecente e dove nel 2010 scoppiò lo scandalo grazie ad una campagna stampa condotta da Il Giornale e da Libero.
Un decennio dopo, rieccolo là, a riannodare il filo con la sua vita precedente, mosso da chissà quale nostalgia, dal narcisismo, ( allora era il signor nessuno, adesso, nel bene o nel male, lo conoscono tutti) o soltanto dalla sua faccia tosta.
Ciò che è insopportabile agli occhi di un italiano è che un cittadino indagato per riciclaggio e latitante (da anni) se la (s)passa a Dubai, stato dal quale non può essere estradato nonostante il mandato d'arresto nei suoi confronti ora la faccia in baraba tutto il sistema giudiziario, venendo a gustarsi una cenetta a due passi da noi, nell'impotenza generale, nella ridicola rassegnazione di uno stato che si fa fregare sotto il naso da uno che intanto se la ride sotto i baffi e i baffi se li lecca pure, dopo il pasto. Un piccolo uomo, il cui unico merito è essere il cognato di, anziché stare nelle patrie galere, fa un bel tiè a tutti coloro che straparlano di certezza della pena, di rei assicurati alla giustizia, di coordinamento tra le intelligence europee ( non riusciamo a fermare Tulliani, figuriamoci un terrorista.
Ciò che invece fa veramente incazzare un uomo di destra, come chi scrive, è che questo individuo se ne stra frega di aver mandato a ramengo, con le sue gesta, la storia decennale di un partito e di una comunità, di aver barattato la patria per una casa all'estero, di aver fatto disperdere insieme all'allora leader politico autodefinitosi coglione( e come dargli torto, d'altronde i coglioni vanno sempre a coppia) tutto un bacino di voti, che significavano identità,appartenenza, condivisione di un'origine e di un destino comune. Alleanza Nazionale mandata a puttane da un'alleanza criminale internazionale come la considerano i pm inquirenti che riciclava i proventi dei mancati pagamenti di imposta sui giochi onj line, investendole in case, proprietà e spericolate operazioni finanziarie, e di cui beneficiava tra gli altri la famiglia Tulliani. Nell'incredibile inconsapevolezza di Fini.
Un bel quadretto, davvero. Per completare l'idillio adesso Gianfranco e Giancarlo potrebbero mettere su un bel ristorantino a Montecarlo e chiamarlo Gian e Gian magari a metà strada tra il Cipriani e la casa donata dalla Colleoni. Almeno avremmo la certezza che è stato davvero tutto un magna magna
Articolo che riportiamo per intero.
Sarà il suo modo di intendere la rivoluzione conservatrice, tanto cara alla destra: tornare all'origine, al luogo dove tutto è iniziato, dopo essersi fatto una rivoluzione attorno al pianeta, da ovest a est, dall'isola di Santa Lucia a Dubai, ma conservando sempre la stessa strafottenza.
Secondo quanto riportato da Dagospia, Giancarlo Tulliani, il cognato di Fini, sarebbe stato visto ieri a Montecarlo, nel ristorante Cipriani, di Flavio Briatore, in compagnia di tre donne e di un uomo sessantenne( che fosse lo stesso Fini o un nuovo fesso da infinocchiare? Chissà.)
E' lo sberleffo del serial buyer che torna sul luogo del delitto per mettere la firma alla sua opera egregia, là nella stessa città dove acquistò ed abito, a un prezzo di stra-favore la famosa casa di Montecarlo, lasciata in eredità dalla contessa Colleoni e venduta dal partito per la miseria di 300 mila euro a una società offshore facente capo allo stesso Tulliani.
Torna lì, dove nel 2008 si consumò quella compravendita indecente e dove nel 2010 scoppiò lo scandalo grazie ad una campagna stampa condotta da Il Giornale e da Libero.
Un decennio dopo, rieccolo là, a riannodare il filo con la sua vita precedente, mosso da chissà quale nostalgia, dal narcisismo, ( allora era il signor nessuno, adesso, nel bene o nel male, lo conoscono tutti) o soltanto dalla sua faccia tosta.
Ciò che è insopportabile agli occhi di un italiano è che un cittadino indagato per riciclaggio e latitante (da anni) se la (s)passa a Dubai, stato dal quale non può essere estradato nonostante il mandato d'arresto nei suoi confronti ora la faccia in baraba tutto il sistema giudiziario, venendo a gustarsi una cenetta a due passi da noi, nell'impotenza generale, nella ridicola rassegnazione di uno stato che si fa fregare sotto il naso da uno che intanto se la ride sotto i baffi e i baffi se li lecca pure, dopo il pasto. Un piccolo uomo, il cui unico merito è essere il cognato di, anziché stare nelle patrie galere, fa un bel tiè a tutti coloro che straparlano di certezza della pena, di rei assicurati alla giustizia, di coordinamento tra le intelligence europee ( non riusciamo a fermare Tulliani, figuriamoci un terrorista.
Ciò che invece fa veramente incazzare un uomo di destra, come chi scrive, è che questo individuo se ne stra frega di aver mandato a ramengo, con le sue gesta, la storia decennale di un partito e di una comunità, di aver barattato la patria per una casa all'estero, di aver fatto disperdere insieme all'allora leader politico autodefinitosi coglione( e come dargli torto, d'altronde i coglioni vanno sempre a coppia) tutto un bacino di voti, che significavano identità,appartenenza, condivisione di un'origine e di un destino comune. Alleanza Nazionale mandata a puttane da un'alleanza criminale internazionale come la considerano i pm inquirenti che riciclava i proventi dei mancati pagamenti di imposta sui giochi onj line, investendole in case, proprietà e spericolate operazioni finanziarie, e di cui beneficiava tra gli altri la famiglia Tulliani. Nell'incredibile inconsapevolezza di Fini.
Un bel quadretto, davvero. Per completare l'idillio adesso Gianfranco e Giancarlo potrebbero mettere su un bel ristorantino a Montecarlo e chiamarlo Gian e Gian magari a metà strada tra il Cipriani e la casa donata dalla Colleoni. Almeno avremmo la certezza che è stato davvero tutto un magna magna
Anche i sassi capiscono che è una BUFALA dei giornaletti SERVI di Arcore!
RispondiEliminaEd è solamente indagato quindi ONESTO e INCENSURATO!
Oltretutto VIVE ALL'ESTERO DA ANNI! Quindi non è latitante ma RESIDENTE!
Studia qualcosa invece di scrivere idiozie!