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Cava dei Tirreni: rubata la targa del partigiano. Anpi: ennesima provocazione neofascista

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(G.p) Nella notte tra sabato 13 e domenica 14 maggio a Cava dei Tirreni, è stata rimossa dal giardino della resistenza la stele dedicata al ricordo del partigiano Mario Zinna, ad opera di ignoti.
La locale sezione dell'associazione nazionale partigiani d'Italia esclude che si sia trattata di una bravata e denuncia i gruppi neofascisti presenti in zona per l'ennesima provocazione, come ci racconta il collega Francesco Ienco dalle colonne di Metropolis.
Articolo che riportiamo per intero.

Il riposo eterno del partigiano turbato dall'incursione dei ladri nel giardino della resistenza. E' sparita la targa posta in ricordo di Mario Zinna, per opera di ignoti sulle cui tracce si sono già messe le forze dell'ordine. Un gesto ancora alla ricerca di una spiegazione: di sicuro grave, che si tratti di uno sfregio voluto o della semplicissima bravata di giovanissimi.
Fatto sta che il singolare furto è destinato a scuotere l'opinione pubblica cavese che ora si interroga su una esclation di episodi dalla matrice fin troppo simile per non generare sospetti.
I malviventi sono entrati in azione sabato notte, nell'area del parco Falcone Borsellino dedicato alla commemorazione delle vittime della lotta al nazi fascismo. Hanno puntato la stele di Zinna e l'hanno rimossa dalla sua sede, per poi darsela a gambe.
Il misfatto è stato scoperto solo il mattino successivo e ha già scatenato un'accesa discussione sui possibili responsabili.
Il commento più duro è stato quello dell'Anpi, (associazione nazionale partigiani di Italia) il cui timore è che non si tratti di un episodio occasionale e da prendere alla leggere ma dell'ennesima ingiuria fascista.
Il riferimento è a quanto accaduto, nelle settimane precedente, in particolare i manichini raffiguranti partigiani impiccati apparsi nei pressi dell'ex pretura, peraltro nel giorno della liberazione.
La stele di Zinna, partigiano originario di Atripalda, aveva trovato posto nel parco il 25 aprile 2015.
Come Anpi pensiamo che sia il ricordo della resistenza il vero obiettivo del furto, insomma, pensiamo che l'atto sia la nuova via attraverso cui alcuni gruppi neo fascisti continuare a praticare l'apologia del fascismo a Cava dei Tirreni, recita la nota diramata dal gruppo.
In risposta a tale provocazione, come Anpi annunciamo la messa a erra di una nuova targa dedicata alla memoria di Pugno e invitiamo il fronte antifascista della città, i rappresentanti istituzionali e il sindaco Vincenzo Servalli a prendere parte a tale appuntamento. Invitiamo tutti loro a ribadire con forza il carattere antifascista della città di Cava dei Tirreni.
Non è solo a Cava dei Tirreni che le icone se la passano male: poco tempo fa a Castel San Giorgio erano state rimosse dal Giardino della Memoria e distrutte le targhe dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nonché del giudice Livatino e del giornalista Giuseppe Fava

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