Nuove minacce neonaziste al giornalista di Repubblica Berizzi: striscione di insulti a Varese
Il collega Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica, è stato oggetto di un nuovo atto intimidatorio da parte di sconosciuti che nella notte tra sabato e domenica hanno attaccato uno striscione nel quale erano riportante le seguente parole: infame, delatore, vigliacco, firmato Do.ra acronimo di Dodici raggi la comunità neonazista del varesino come ci racconta, con un interessante articolo, che riportiamo per intero, il quotidiano La Repubblica.
Un nuovo atto intimidatorio contro Paolo Berizzi, il giornalista di Repubblica che da quasi un mese è sotto tutela per le minacce ricevute da gruppi neonazisti lombardi. Dopo i volantini attaccati davanti alla sede di una testata online di Bergamo, nella notte tra sabato e domenica qualcuno ha attaccato uno striscione a Gazzada Schianno, in provincia di Varese. "Infame, delatore, vigliacco": le offese hanno una firma, quella di Do.ra., acronimo della 'Comunità militante dei dodici raggi', un gruppo di neonazisti che operano nel varesino, che accompagna la frase "Giù le mani dal Mab", ovvero il Manipolo di avanguardia Bergamo, formazione vicina ai Do.ra. Poco più di due settimane fa erano stati invece i Mab a firmare i volantini, che riportavano un testo in sostegno di Do.ra. Gli uni o gli altri, insomma: di certo, domenica mattina la Digos - che è incaricata della protezione di Berizzi - è stata informata dello striscione e lo ha rimosso.
"Le intimidazioni e il pubblico linciaggio cui è sottoposto Paolo Berizzi vanno fermati al più presto. I gruppi neonazisti lombardi che hanno preso da tempo di mira il giornalista di Repubblica per le sue inchieste vanno sciolti dalle autorità competenti e non lasciati liberi di agire indisturbati": a dirlo sono Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della
Fnsi, la federazione nazionale della stampa, che esprimono solidarietà e si rivolgono alle autorità "per adottare nei confronti degli autori delle minacce le misure previste dalla legge. Chiederemo inoltre un incontro al ministro dell'Interno per segnalare, ancora una volta, i troppi casi di intimidazioni e minacce che stanno interessando i colleghi in ogni parte d'Italia". Già dal Pd era stata presentata un'interrogazione parlamentare sul caso.
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