Vecchioli: cosi hanno fatto morire Katia De Ritis
(G.p) La collega Antonella Ricciardi intervista l'avvocato Paolo Vecchioli, difensore di Katia De Ritis, inquisita nell'inchiesta denominata Aquila nera su presunta sovversione di stampo neofascista.
Nel dicembre del 2014 Katia De Ritis, vice segretario del Movimento Fascismo e libertà e consigliere comunale nel comune di Poggiofiorito era stata arrestata nell'ambito dell'inchiesta Aquila Nera rimanendo in carcere, per molti mesi, nonostante fosse afflitta da un tumore.
Nell'intervista che proponiamo per intero, l'avvocato Vecchioli sottolinea i motivi per cui, a suo avviso, la prigionia di Katia De Ritis sia stata iniqua.
Nel seguente
dialogo, si esprime Paolo Vecchioli, avvocato penalista de L'Aquila, noto per
le posizioni anticonformiste (è esponente del Fronte Nazionale di Adriano
Tilgher, formazione che propone una terza via che vada oltre marxismo e
capitalismo, nota da anni alle cronache) e garantistiche, anche tramite
l'interazione con il periodico "Giustizia Giusta", che sostiene, in
questo senso, una maggiore civiltà giuridica. Nell'intervista, si approfondisce
il caso della sua assistita Katia De Ritis, inquisita nell'inchiesta
"Aquila Nera", su presunta sovversione di stampo neofascista. La De
Ritis, lancianese, era vice-segretaria del Movimento Fascismo e Libertà-partito
Socialista Nazionale per il Sud Italia, oltre che segretaria regionale per
l'Abruzzo. Nella primavera del 2014, Katia De Ritis era stata eletta
consigliera comunale nel comune di Poggiofiorito, nelle fila dell'opposizione,
e nel dicembre dello stesso anno era stata arrestata nell'ambito dell'inchiesta
condotta dai Ros, rimanendo in stato di detenzione preventiva per molti mesi,
nonostante fosse afflitta da un tumore. Scarcerata dopo mesi, quindi, in
seguito a ripetute azioni dell'avvocato Vecchioli, l'esito della vicenda era
stato, comunque, drammatico, dato il decesso, a causa di patologia tumorale,
della stessa Katia De Ritis, avvenuto nel settembre del 2016. Paolo Vecchioli
sottolinea quindi, a chiare lettere, i motivi per cui, a suo avviso, la
prigionia di Katia De Ritis sia stata iniqua, di per sè ed a maggior ragione a
causa della triste condizione di fragilità della donna, già provata dalla grave
malattia: Katia De Ritis, infatti, era stata sì liberata, ma dopo non pochi
mesi, appunto, di detenzione in attesa di giudizio.
Ricciardi: "Può
ricordare, in una sintesi chiarificatrice, quali erano le ipotesi di reato che
cui era stata inquisita la sua assistita, Katia De Ritis, ed i motivi per cui
ritiene che tali accuse fossero ingiustificate? "
Vecchioli: "Katia
de Ritis è stata inquisita insieme a 20 altri soggetti per i reati p. e
p. dall'art. 270 bis cp per aver promosso, costituito ed organizzato
l'associazione "Avanguardia Ordinovista .." ( sic.) -
Associazione inventata da alcuni sedicenti camerati, già patteggianti e pentiti
ancor prima del " giudizio immediato", ignoranti non solo della
storia recente e delle vicissitudini dell'ambiente che hanno provato per
dabbenaggine e goffa presunzione a sbeffeggiare, neanche avendo contezza di
quanto fosse distante Avanguardia da Ordine Nuovo poi Nero. IL tutto si basa su
intercettazioni ambientali ridicole di cene e pettegolezzi vari, come di
demenziali disquisizioni sedicenti rivoluzionarie ma rimaste sempre mere
masturbazioni che non definisco mentali considerando i soggetti cui vengono
attribuite. Sepolte tra le intercettazioni sono state reperite alcune
affermazioni degli allegri buontemponi coimputati di Katia che ad un certo
punto pare preparino la rivoluzione violente e fascista pensando di rubare a casa
di un cacciatore le sue doppiette con le quale fare il colpo di stato ( sic. )
- Qualsiasi normale fruitore delle ambientali ed intercettazioni in questione
al limite si sarebbe preoccupato di chiamare gli assistenti sociali e l' Asl ,
ma non le griffate e rampanti nostrane toghette rosse affamate di
statistica e anelanti al delirio di onnipotenza sui media di regime ed
asserviti che leggono solo le loro veline ( delle toghe rosse intendo), cui non
è parso vero di massacrare chi già sciancato dalla storia e dalla politica ed
indifeso, non come Sofri, Bompressi e Pietrostefani + Marino, cui hanno
addirittura regalato cinque o sei gradi di giudizio e figli intelligentissimi e
scrittori/opinionisti a prescindere da gavetta, e mogli/fidanzate idem anche
per profili estetici, il tutto, ripeto per divinazione sic et
simpliciter, ed a prescindere . Consegue anche il risvolto economico nel
caso di specie che non è ultimo, visto che qualcuno aveva anche pensato di far
fare a Sofri il mentore per le questioni carcerarie et similia non escluse
quelle di terrorismo e Curcio docet. - Dicevo non c'è chi non vede come i
pericolosi rivoluzionari sedicenti fascisti e mai smentiti neanche sotto il
profilo letterario dalle toghe e per i motivi ut supra, se parlano male di
Equitalia, del sistema delle ruberie e della condizione di degrado delle
istituzioni ( a proposito chi di noi non lo ha fatto almeno una volta al giorno
? ) e pensano, si badi bene, di rubare le doppiette del cacciatore per
fare un anzi il colpo di stato, debbono essere arrestati e non ricoverati alla
neuro, anche perché, se ritenuti malati invece che terroristi fascisti, va a
puttane il fatto mediatico, la carriera delle toghette rosse rampanti, la
statistica idem, sempre buona per i trasferimenti ad majora. Accuse ridicole
per personaggi da operetta trasformatasi per merito delle toghette ut supra in
tragedia , senza sequestro di alcuna arma, esplosivo, coltello, giravite ,
crick ecc. ecc. ma di pc con discorsi del Duce, mai tese , eja eja alalà e
bozze di costituzioni repubblicana e fascista redatte dal novantatrenne prof.
Rutilio Sermonti, anch'egli morto nelle more , che, almeno a mia conoscenza, ne
avrà redatte tre o quattro versioni nel suo lungo periodo di esperienza
politica e di scrittore. Quindi nessun presupposto di terrorismo in fieri ma
baggianate che basta leggere dai monumentali atti del processo che è costato al
solito Pantalone parecchi milioni e fino ad ora e che ancora non comincia
nonostante due anni dagli arresti e la richiesta di giudizio immediato."
Ricciardi: "La
signora De Ritis, lancianese, consigliera comunale, recentemente deceduta a
causa di una patologia tumorale che da tempo ne minava la salute, era stata
sottoposta a parecchi mesi di custodia cautelare in carcere: in che modo i
magistrati del caso avevano motivato un provvedimento così drastico verso una
presunta innocente, per definizione, dato che non si era in presenza di alcuna
condanna, tantomeno definitiva? In che modo considera che la scelta di tali
provvedimenti fossero da confutare?"
Vecchioli:
"Katia, come noto agli inquirenti e documentato in atti dal mio valoroso
collega codifensore avv. Giacinto Ceroli, era notoriamente paziente oncologica
ed aveva appena terminato un ciclo di chemioterapia ed avrebbe dovuto ripetere
come da calendario, e noto in ragione dei protocolli appunto chemioterapici ma,
arrestata a metà dicembre '14 e quasi subito deportata a Lecce, è
stata privata di ogni assistenza e non ha mai potuto continuare il suo regime
di chemioterapia con aggravio della sua condizione, numerosi malesseri,
ricoveri anche al P.S. del locale ospedale e fino al momento delle mie due
denunce alla Proc.ra AQ a carico di qualsiasi responsabile dei fatti che ci
occupano ( illegittima detenzione di paziente oncologico ...violazione del
diritto alla salute ...abuso d'ufficio ??? ) e contro il Carcere di Lecce
che non si attivava nel senso che precede e per rimuovere quanto oggetto di
denuncia. Naturalmente c'è stata archiviazione perché nel regime/sistema le
toghe, soprattutto se rosse ed anche toghette, sono "
irresponsabili..." et non absit injuria verbis. Però dopo le mie due
denunce Katia è stata rimessa in libertà e le è stato consentito di curarsi ma,
aimè, troppo tardi e sul punto stiamo preparando un secondo round di denunce."
Ricciardi: "Ci
sono ulteriori considerazioni, sul caso di Katia De Ritis, che non sono state
adeguatamente rimarcate sul versante della stampa, ed, in generale, sul piano
dell'informazione, che può sottolineare in questa occasione?"
Vecchioli: "La
stampa di regime ha sempre e soltanto riportato la voce delle procure e delle
toghette rosse permanendo nel political correct dell'andazzo noto, e
solo perché io ho messo la faccia e firmato le due denunce, al fine di vendere
i fogliacci, ha riportato prudentemente però quanto da me fatto, senza mai
intercalare e/o fare alcun commento politico come invece sempre per Sofri &
C. , potendosi dedicare a massacrare impunemente e come suggerito dai sodali pm
gli sciancati dell'operazione cosiddetta " Aquila Nera " - Ma
quando avremo il processo? Chi verrà processato e perché? Quali sono
stati i presupposti che hanno determinato tanto sperpero di pubblico denaro ed
inchiesta così rimbalzante sui media da geograficamente riguardare l'intera
penisola ed anche l'ex Jugoslavia ? Come mai per indagati sparsi per
tutt'Italia è stato nominato un solo difensore d'ufficio in L'Aquila che,
naturalmente non poteva trovarsi a Milano, Brescia, Padova ecc. ecc. in
contemporanea per garantire le perquisizioni ed evitare gli abusi e le sveltine
da caserma come in un contesto civile ? Ma i solerti giornalisti di regime e
che sbavano di democrazia, libertà, giustizia ecc. ecc. quando si toccano i
sodali nulla hanno rilevato sul punto dall'altezza della loro consapevole
conoscenza di quanto accadeva ? La mia risposta è che sparare su chi già
sciancato della politica e della storia è facile e comodo, altro che Sofri
& C."
negli usa il pubblico ministero che canna 2 inchieste 2 (leggi fa perdere 2 volte 2 soldi allo Stato) va a friggere le patatine da mcdonald.
RispondiEliminaSe lo assumono.