Storace: la destra con 10 mila "soldati" si è ripresa la piazza
(G.p) Grande, sentita e pacifica partecipazione al corteo Contro questa Europa organizzato a Roma dal Movimento Nazionale per la Sovranità,in occasione del sessantesimo anniversario del Trattato che ha visto partecipare un buon numero di militanti e di attivisti da tutta Italia, con cifre discordanti che vanno dai 1000 de Il Fatto Quotidiano ai 10 mila degli organizzatori.
Francesco Storace, nell'editoriale della domenica del Giornale d'Italia intitolato 10 mila soldati, che riportiamo per intero, ricorda come la manifestazione di ieri sia stata una autentica manifestazione di popolo, nel nome della sovranità e che il Movimento Nazionale per la Sovranità, pur avendo pochi mesi di vita sia una realtà radicata.
Diecimila soldati. Con l'arma della gioia e la consapevolezza della grande forza che ormai il Movimento nazionale per la sovranità comincia a rappresentare a poche settimane dalla fondazione.Il segretario Alemanno e' stato il primo a credere nella scelta della piazza e tutti gli dobbiamo un grazie. Perché ci siamo finalmente ritrovati dopo tanti anni, a manifestare con l'orgoglio delle nostre idee, per la nostra Patria. E grazie anche, per la loro capillare iniziativa per la buona riuscita della manifestazione, a Roberto Menia e Beppe Scopelliti. Di Roberto Buonasorte non devo dire altro, ormai è una garanzia ben rodata dal punto di vista organizzativo.
E loro, gli eurocrati lassù in Campidoglio... Che sono venuti a fare? Non c'era proprio nulla da festeggiare, in quest'Europa matrigna, affamatrice dei popoli, divoratrice dei diritti sociali.
Dall'altra parte della città i soliti antagonisti, sempre più invecchiati, incanutiti, che gridano contro l'Europa perché vorrebbero più Africa. Noi più Italia.Ci ha deluso molto Virginia Raggi. La sindaca ha dato il benvenuto agli eurocrati, avrebbe dovuto chiudere le porte del Campidoglio, assentarsi, rifiutare di accoglierli. Ma si sa, i Cinque stelle vanno a giorni alterni: anti-europeisti nei giorni pari, ma ieri era dispari. Avevamo chiesto alla prima cittadina di Roma di ricevere una delegazione del corteo per esporre i nostri venti capi d'accusa a questa Europa; non ci ha voluto ricevere per inesistenti ragioni di sicurezza: noi saremmo stati ai suoi occhi quelli insicuri, la prossima volta le manderemo una polizza per garantirle tranquillità...
Peccato, perché una volta il Campidoglio era la casa nostra, quella dei cittadini romani; invece ieri, lassù, c'era cosa nostra, la mafia europea.Ed e' doveroso dire grazie a chi non ha voluto disertare. Ha perso un'occasione - e anche una inutile e sterile conta dei numeri - chi ha strillato alla paura, magari sperando in qualche incidente. E' andato tutto bene, grazie a quei diecimila soldati dell'Armata nazionale scesa in piazza per difendere la nostra Patria e al lavoro delle forze dell'ordine.Dio maledica Bolkestein e i suoi complici. E maledetti siano chi ha votato la legge Fornero, il pareggio di bilancio e il fiscal compact: non li vogliamo più vedere a scrivere leggi contro il popolo italiano.Dalla piazza di Roma parte il messaggio del patriottismo sovranista.
Francesco Storace, nell'editoriale della domenica del Giornale d'Italia intitolato 10 mila soldati, che riportiamo per intero, ricorda come la manifestazione di ieri sia stata una autentica manifestazione di popolo, nel nome della sovranità e che il Movimento Nazionale per la Sovranità, pur avendo pochi mesi di vita sia una realtà radicata.
Diecimila soldati. Con l'arma della gioia e la consapevolezza della grande forza che ormai il Movimento nazionale per la sovranità comincia a rappresentare a poche settimane dalla fondazione.Il segretario Alemanno e' stato il primo a credere nella scelta della piazza e tutti gli dobbiamo un grazie. Perché ci siamo finalmente ritrovati dopo tanti anni, a manifestare con l'orgoglio delle nostre idee, per la nostra Patria. E grazie anche, per la loro capillare iniziativa per la buona riuscita della manifestazione, a Roberto Menia e Beppe Scopelliti. Di Roberto Buonasorte non devo dire altro, ormai è una garanzia ben rodata dal punto di vista organizzativo.
E loro, gli eurocrati lassù in Campidoglio... Che sono venuti a fare? Non c'era proprio nulla da festeggiare, in quest'Europa matrigna, affamatrice dei popoli, divoratrice dei diritti sociali.
Dall'altra parte della città i soliti antagonisti, sempre più invecchiati, incanutiti, che gridano contro l'Europa perché vorrebbero più Africa. Noi più Italia.Ci ha deluso molto Virginia Raggi. La sindaca ha dato il benvenuto agli eurocrati, avrebbe dovuto chiudere le porte del Campidoglio, assentarsi, rifiutare di accoglierli. Ma si sa, i Cinque stelle vanno a giorni alterni: anti-europeisti nei giorni pari, ma ieri era dispari. Avevamo chiesto alla prima cittadina di Roma di ricevere una delegazione del corteo per esporre i nostri venti capi d'accusa a questa Europa; non ci ha voluto ricevere per inesistenti ragioni di sicurezza: noi saremmo stati ai suoi occhi quelli insicuri, la prossima volta le manderemo una polizza per garantirle tranquillità...
Peccato, perché una volta il Campidoglio era la casa nostra, quella dei cittadini romani; invece ieri, lassù, c'era cosa nostra, la mafia europea.Ed e' doveroso dire grazie a chi non ha voluto disertare. Ha perso un'occasione - e anche una inutile e sterile conta dei numeri - chi ha strillato alla paura, magari sperando in qualche incidente. E' andato tutto bene, grazie a quei diecimila soldati dell'Armata nazionale scesa in piazza per difendere la nostra Patria e al lavoro delle forze dell'ordine.Dio maledica Bolkestein e i suoi complici. E maledetti siano chi ha votato la legge Fornero, il pareggio di bilancio e il fiscal compact: non li vogliamo più vedere a scrivere leggi contro il popolo italiano.Dalla piazza di Roma parte il messaggio del patriottismo sovranista.
C'erano i nostri fantastici militanti giunti a Roma da ogni parte d'Italia; c'erano quelli di Patria, di Roma ai Romani e tanti rappresentanti di categorie e associazioni vessate dall'Europa.
Da ora in poi si sa chi ci vuole difendere dai tecnocrati, nel nome di un'alternativa rappresentata dalla cooperazione fra Stati sovrani.E sappiamo anche che se non ci fosse stato quel terrorismo mediatico che ha fermato tanta altra gente invitandola a non uscire di casa, saremmo stati altre decine di migliaia ancora.
E' il segnale che la protesta può andare oltre ogni previsione. Sta a noi incanalarla lungo i binari della democrazia. Come fecero i nostri padri.
Da ora in poi si sa chi ci vuole difendere dai tecnocrati, nel nome di un'alternativa rappresentata dalla cooperazione fra Stati sovrani.E sappiamo anche che se non ci fosse stato quel terrorismo mediatico che ha fermato tanta altra gente invitandola a non uscire di casa, saremmo stati altre decine di migliaia ancora.
E' il segnale che la protesta può andare oltre ogni previsione. Sta a noi incanalarla lungo i binari della democrazia. Come fecero i nostri padri.
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