In ricordo di Pietro Golia: un monaco guerriero
(G.p)Nella giornata di sabato 4 marzo, in ricordo di Pietro Golia, giornalista, editore e fondatore della casa editrice Controcorrente, a poco più di un mese dalla sua scomparsa, Controcorrente ha organizzato, dopo la Santa Messa di suffragio presso la Chiesa di San Ferdinando sita nella centralissima Piazza Trieste e Trento, un interessante convegno intitolato Andare avanti per andare più avanti ancora al quale hanno partecipato, come relatori, Luigi Branchini, il senatore Emiddio Novi, la giornalista Marina Simeone, l'avvocato Eduardo Vitale, direttore della rivista tradizionalista L'Alfiere.
Del convegno, con particolare dovizie di dettagli, ci parla il collega Vincenzo Nardiello, con un interessante articolo pubblicato sul quotidiano Il Roma.
Articolo che pubblichiamo per intero.
Gli spiriti parlano. Ma solo se hanno qualcosa da dire. E Pietro Golia di cose da dire ne ha ancora tantissime. Per rendersene conto basta entrare nell'affollatissima Antisala dei Baroni del Maschio Angioino e ascoltare quello che il ricercatore storico Gianni Turco definisce il"lascito"di quest'uomo dalla vita straordinaria.
Un'avventura vissuta fuori da ogni conformismo all'insegna del coraggio e della sfida. Nel trigesimo della scomparsa, a ricordare in un convegno il giornalista ed editore di Controcorrente sono i suoi amici di una vita e i collaboratori più stretti. Dopo una Messa di suffragio, sulle note di Anche se tutti... noi no della Compagnia dell'Anello, un'affollatissima platea si stringe come una comunità attorno al proprio leader.
Tra ricordi personali e l'impegno ad andare avanti per andare più avanti ancora, come amava a ripetere lui, gli interventi appassionati si snodano in un continuo dialogo tra passato, presente e futuro.
Pietro ci lascia un'incommensurabile eredità morale e politica dice un commosso e commovente luigi Branchini, presidente di Mediterranea 2000 che richiama alcuni degli insegnamenti di Golia: credo e crederò in un mondo che non crede più. Questo editore di pensieri e battaglie è stato molte cose. Un pensatore anti-moderno che non ha esitato a denunciare il volto oscuro della globalizzazione, ma anche un uomo di grande capacità profetica, sottolinea Emiddio Novi, ricordando come Golia sia stato un precursore del populismo inteso come visione del mondo.
Sotto accusa ci sono la tecnica spinta all'estremo che sradica e distrugge le identità. Il giornalista ed ex parlamentare non ha dubbi: Pietro è stato uno straordinario monaco guerriero della cultura e della militanza. Un uomo che ha avuto grande coraggio nelle piazze e come imprenditore, ricordando che non volle mai un solo euro di contributi pubblici.
Golia è stato un uomo di pensiero senza mai essere un intellettuale chiuso nelle biblioteche, aggiunge Marina Simeone, presidente dell'associazione Generoso Simeone di Benevento. A porre l'accento sull'eredità da raccogliere è Turco, che ne sottolinea tre elementi: l'attitudine cavalleresca, il primato dell'attività intellettuale, perché senza pensare non si va da nessuna parte e l'istanza del permanente.
Tratteggiando il pensiero dell'intellettuale in guerra per la sua terra, Turco rimarca come Pietro sia stato l'opposto del borghese alla maniera di Sombart, mettendone in evidenza la dedizione e la rinuncia
Edoardo Vitale ne ricorda l'impegno meridionalista e la battaglia per la verità storica sul Regno delle Due Sicilie. Il magistrato e direttore de l'Alfiere rimarca come l'Alfiere e Controcorrente siano le due ruote della stessa bicicletta, proprio per questo dobbiamo avanti.
Pietro rifuggiva il nostalgismo e il borghesismo sosteneva che l'economia non può guidare la nostra vita, ma deve seguire i dettami dell'etica. Napoli è l'ultimo baluardo della civiltà antica. Per questo è attaccata continuamente. Il convegno si scioglie. Nella mente di tutti risuonano le note della Compagnia dell'Anello: "cambiano le facce signori, gira la ruota del tempo. Ma la mia vecchia canzone si alza ancora nel vento. Si alza e si alzerà
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