Fronte Indipendentista Unidu: chiudere la sede di Casa Pound a Sassari
L'aggressione ai militanti antifascisti sassaresi diventa occasione per il Fronte Indipendentista Unidu di chiedere, con una nota, diffusa alla stampa, la chiusura della locale sede del movimento guidato da Gianluca Iannone e Simone di Stefano e di interdire ogni spazio pubblico all'organizzazione.
“A prescindere dal fatto che l’ordine dell’assalto sia partito o meno dalla sede di CasaPound Sassari – si legge nella nota firmata dal Fronte Indipendentista Unidu – non è possibile negare alcuni fatti oggettivi: intorno alla sede sono stati rinvenuti nuovi adesivi con il logo di Casa Pound, uno dei quali addirittura sulla cassetta della posta del circolo S’IdeaLìbera; alcuni assalitori sono stati riconosciuti e in queste ore sono state denunciate tre persone, tra cui un soggetto che già in passato ha minacciato un militante del Fronte Indipendentista Unidu; è stato recuperato un cappello di uno degli aggressori e questo presenta un simbolo runico di matrice nazista”.
Secondo il Fiu, inoltre, “Casa Pound è un luogo d’incubazione e diffusione di un brodo ideologico funzionale alla prevaricazione verso il debole, l’emarginato, il subalterno, lo straniero. Ci chiediamo il motivo per cui, se le istituzioni sono democratiche e antifasciste come dichiarano di essere, non si muovano per la chiusura di ogni spazio di agibilità politica e sociale a questa organizzazione e per la chiusura della loro sede al Monte. Le istituzioni e gli organismi competenti dovrebbero applicare immediatamente la legge del 20 giugno 1952, n. 645, vietando l’agibilità politica ai neofascisti di Casapound, non concedendo autorizzazioni a manifestazioni in qualsiasi forma a questa organizzazione neofascista. Per la prima volta dopo tanti anni il sangue ha bagnato le strade della città di Sassari e se le istituzioni competenti continueranno a concedere agibilità politica all’ultra-nazionalismo italiano e al neofascismo, dovranno ritenersi oggettivamente corresponsabili di una nuova escalation di violenza.
Il Fronte Indipendentista rivolge un appello alla cittadinanza: “Ci appelliamo alla Sassari democratica, antifascista, indipendentista che in questi anni, spesso, ha sonnecchiato mentre sui muri delle nostre strade comparivano simboli nazi-fascisti e scritte inneggianti al razzismo, al colonialismo italiano, al fascismo e alla violenza, mentre Casa Pound Sassari cercava di rifarsi una facciata. Urge un’ampia mobilitazione democratica e urge soprattutto riprendere i contatti per costruire un’altra idea di città e di territorio per fare fronte alla decadenza in cui essa versa e ai tentativi strumentali di Casa Pound e simili di cavalcare la rabbia popolare su materie che storicamente hanno visto indipendentisti e militanti di sinistra impegnati (ambiente e discariche abusive, Abbanoa, giusto per fare due esempi). Il Fronte mette a disposizione le sue strutture e le sue competenze per raggiungere tali obiettivi”.
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