Mio padre era missino, anzi fascista. Il convegno conclusivo sui 70 anni del Msi
(G.p) Venerdì 10 febbraio, nel giorno del ricordo, dedicato alla memoria delle vittime delle fobie, onorata nel dopoguerra solo dai missini e dai giovani nazional-rivoluzionari, ufficialmente si chiude la mostra sui settanta anni di storia del Movimento Sociale Italiano, i principale partito di "destra" presente nel complesso e complicato panorama politico italiano.
Per l'occasione, nella sala convegni di via della Scrofa, a Roma ci sarà un convegno, con inizio alle ore 18 intitolato "Mio padre era missino anzi fascista"
Il convegno conclusivo, che per volere degli organizzatori avrà un taglio generazionale, sarà introdotto dal senatore Franco Mugnai e sarà moderato da Marcello Veneziani e vedrà protagonisti, nel ruolo di figli di missini, anzi fascisti, il giornalista e scrittore Pierluigi Battista e Marco Lodoli, collaboratore di Repubblica, docente e scrittore.
Pierluigi Battista, giornalista e scrittore, è infatti figlio dell'avvocato Vittorio Battista, reduce della Repubblica Sociale Italiana e amico di Almirante, che del Msi fu dirigente. Alla figura paterna Battista ha dedicato il fortunato libro "Mio padre era fascista" edito da Mondadori. Un interessante libro, di cui consiglio una attenta lettura, dove lo scrittore descrive, con dovizia di particolari, il modo in cui il padre interpretava il suo essere italiano, il suo sentirsi patriota.
Combattente della Repubblica Sociale Italiana, fondatore del Msi era anche il padre di Marco Lodoli, collaboratore di Repubblica, docente e scrittore.
Sicuramente sollecitati dalle domande di Veneziani, Battista e Lodoli avranno l'arduo compito di fornire il ritratto conclusivo dei padri fascisti e poi missini che furono tanti, centinaia di migliaia.
Compito affidato a due figli, che in gioventù furono antifascisti, che mai hanno votato e simpatizzato per la fiamma tricolore che hanno dovuto conciliare l'amore per i loro padri con il peso della storia.
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