L'addio a Pietro Golia tra saluti romani e bandiere neoborboniche
(G.p) Una grande folla di napoletani, di diverse generazioni anagrafiche, di diverse culture politiche non solo “camerati” hanno reso omaggio a Pietro Golia, giornalista, fondatore della libreria Controcorrente ed editore di importanti testi sulla contro storia del risorgimento e del revisionismo storico anti unità d'Italia con la casa editrice Controcorrente da lui fondata nel 1994.
La cerimonia religiosa svoltasi nella chiesa di San Ferdinando alla quale erano presenti oltre 500 persone, è stata officiata dal Rettore di San Ferdinando, Mons Lino Silvestri, che nel corso dell'omelia ha ricordato la figura di Pietro Golia come quella di una persona sempre alla ricerca della verità, seppure scomoda, costi quel che costi, che ha vissuto sempre coerentemente controcorrente.
La figura intellettuale di Pietro Golia, è stata ricordata al termine della liturgia da Luigi Branchini e da Eduardo Vitale, figlio del compianto Silvio, direttore della rivista tradizionale l'Alfiere.
Eduardo Vitale, ha annunciato ai presenti, che l'attività culturale di Controcorrente, continuerà nel ricordo del fondatore Pietro Golia.
L'atmosfera ora è davvero irreale. All'esterno centinaia di persone sono pronte per l'ultimo saluto a Pietro Golia. Più in là, nella piazza ci sono tanti normali cittadini e qualche turista che passeggia per piazza Trieste e Trento.
La bara, trasportata da alcuni amici e camerati di Pietro di vecchia data, avvolta in una bandiera del regno delle due Sicilie è salutata prima da un lungo e commovente applauso all'uscita della chiesa, poi è stato per 3 volte è urlato Camerata Pietro e per 3 volte si è tanti saluti romani vengono levati al cielo al grido di : "Presente"
Napoli 2 febbraio 2017. In un periodo storico, dominato dal pensiero debole, per lo più unico e politicamente corretto, caratterizzato dalla morte delle ideologie ho avuto il piacere e l'onore di assistere ad una cerimonia che ha visto fianco a fianco almeno 4 generazioni diverse di militanti del variegato mondo della destra napoletana, del meridionalismo e del giornalismo.
Una cerimonia che ha riunito giovanissimi, giovani, esperti ed anziani militanti, facendo abbracciare e piangere persone che da anni non si vedevano, alcuni addirittura non si parlavano, chiamati a raccolta da una persona, Pietro Golia, che per tanti di noi incarnava ed incarna una giusta e buona idea.
Tutti noi siamo profondamente legati, per le più diverse ragioni, a Pietro Golia, e se siamo oggi qui ciò significa che ci è venuto a cercare uno ad uno. Per parlarci, per convincerci, per farci conoscere qualche nuovo aspetto della storia del nostro mezzogiorno d'Italia o qualche nuovo autore politicamente scorretto che sarà sdoganato da altri fra forse un ventennio. Come sapeva fare solo lui. Ed anche oggi ci è riuscito.
Del suo esempio, della sua costante ricerca della verità e di questo suo ultimi insegnamento gli saremo sempre grati.
La figura intellettuale di Pietro Golia, è stata ricordata al termine della liturgia da Luigi Branchini e da Eduardo Vitale, figlio del compianto Silvio, direttore della rivista tradizionale l'Alfiere.
Eduardo Vitale, ha annunciato ai presenti, che l'attività culturale di Controcorrente, continuerà nel ricordo del fondatore Pietro Golia.
L'atmosfera ora è davvero irreale. All'esterno centinaia di persone sono pronte per l'ultimo saluto a Pietro Golia. Più in là, nella piazza ci sono tanti normali cittadini e qualche turista che passeggia per piazza Trieste e Trento.
La bara, trasportata da alcuni amici e camerati di Pietro di vecchia data, avvolta in una bandiera del regno delle due Sicilie è salutata prima da un lungo e commovente applauso all'uscita della chiesa, poi è stato per 3 volte è urlato Camerata Pietro e per 3 volte si è tanti saluti romani vengono levati al cielo al grido di : "Presente"
Napoli 2 febbraio 2017. In un periodo storico, dominato dal pensiero debole, per lo più unico e politicamente corretto, caratterizzato dalla morte delle ideologie ho avuto il piacere e l'onore di assistere ad una cerimonia che ha visto fianco a fianco almeno 4 generazioni diverse di militanti del variegato mondo della destra napoletana, del meridionalismo e del giornalismo.
Una cerimonia che ha riunito giovanissimi, giovani, esperti ed anziani militanti, facendo abbracciare e piangere persone che da anni non si vedevano, alcuni addirittura non si parlavano, chiamati a raccolta da una persona, Pietro Golia, che per tanti di noi incarnava ed incarna una giusta e buona idea.
Tutti noi siamo profondamente legati, per le più diverse ragioni, a Pietro Golia, e se siamo oggi qui ciò significa che ci è venuto a cercare uno ad uno. Per parlarci, per convincerci, per farci conoscere qualche nuovo aspetto della storia del nostro mezzogiorno d'Italia o qualche nuovo autore politicamente scorretto che sarà sdoganato da altri fra forse un ventennio. Come sapeva fare solo lui. Ed anche oggi ci è riuscito.
Del suo esempio, della sua costante ricerca della verità e di questo suo ultimi insegnamento gli saremo sempre grati.
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