A Napoli cosi ricordano Pietro Golia
LA SCOMPARSA DI PIETRO GOLIA
E' una notizia che ci angoscia per vari motivi. Innanzitutto perché di Pietro ero coetaneo oltre che compagno di importanti battaglie. Il nostro primo incontro risale al 1962, quando insieme a Gabriele Marzocco ci ritrovammo nella medesima classe in prima media a Chiaiano. In quegli anni adolescenziali maturarono le nostre scelte culturali. Io e Pietro (che all'epoca conoscevo con il cognome Pandolfi) indubbiamente schierati dalla parte dei "vinti" e Gabriele che invece si avviava su altre strade per poi anni dopo ricongiungersi a noi.
Fu proprio Pietro Golia a farmi iscrivere alla Giovane Italia presso la sezione missina dell'Arenella. Ma ben presto entrambi lasciammo il Msi scegliendo la strada dei movimenti extraparlamentari e dando vita a Napoli ad Avanguardia di Popolo, che confluirà nell'Organizzazione Lotta di Popolo. Dopo l'esperienza extraparlamentare ci ritrovammo ancora insieme (con altri compagni di lotta di OLP) a ridare vitalità al FUAN partenopeo e a dare vita alla libreria Controcorrente- Poi le nostre strade si divisero e nacquero tra noi contrasti culturali, che comunque non hanno mai inficiato il nostro rapporto di reciproca stima.
Ciao Pietro.
Achille Biele (direttore Quindicinale Benevento)
Fu editore di mio padre ma soprattutto Pietro Golia, un uomo di destra, fu uno aperto a nuove idee, che ha sempre guardato con interesse, confrontandosi con curiosità, al mio percorso e mai in modo giudicante. Gliene sarò sempre grata. Un editore che ha pubblicato testi sul meridionalismo che hanno fatto storia del genere prima che diventasse business per tanti altri, molto più cinici e soprattutto molto meno idealisti di lui. Ciao Pietro. Mi dispiace sinceramente.
Lucilla Parlato (direttore Identità Insorgenti)
In queste ore in cui Pietro Golia ci ha solo lasciati, solo fisicamente, forse, non ci rendiamo conto della sua grandezza morale. Sì grandezza, ritenendo che non ci sia alcun eccesso nell'adoperare questa qualificazione. In anni recenti Adelphi, fra i più sofisticati editori italiani ha preso a pubblicare Cioran, Carl Schmitt, Louis Fernand Celine. Le riflessioni su questi autori occupano le pagine culturali dei grandi quotidiani, dei giornaloni del potere. Drieu La Rochelle lo pubblica Il Mulino e Longanesi si fregia di Osvald Spengler.
Eppure c'è stato un tempo in cui fu Pietro Golia, solo, caparbio e paziente a far conoscere questi autori ad una generazione militante. Spargeva idee, cultura "uomo controcorrente" rispetto al conformismo, al flusso dell'ovvio e della banalità ipocrita. Ad Aleksander Solzenicyn è stato assegnato il Nobel ma prima di allora fu Pietro Golia a segnalare il valore di questo russo scampato ai gulag. Se avesse messo la stessa dedizione in una qualsiasi altra attività di commercio sarebbe diventato ricchissimo. Ma lui amava il diffondere una visione del mondo e della vita.
Sembra ieri, muoversi tra gli scaffali della libreria Controcorrente dove trovavi la collana l'Architrave con quei libretti gialli e marrone, le prime edizioni del Signore degli Anelli, le riviste Diorama, La Voce della Fogna, Dissenso. E le molotov e gli assalti di chi voleva spegnere quella voce. Pietro resisteva e pubblicava il giurista Costamagna e per la prima volta Alain de Benoist che oggi i grandi quotidiani del mondo citano.
GRAZIE PIETRO a te il nostro Nobel
Gennaro Sangiuliano (Vicedirettore del Tg1)
Amico e camerata mi piace ricordarti così :
Un gruppo coeso e d’acciaio quella sera, stavamo a Roma , con noi cerano tanti camerati che non avevano paura, ci fronteggiavamo con un reparto della celere motorizzato, erano i più addestrati, ma noi non avevamo paura. Ore di guerriglia , avanzavamo senza paura, si colpiva e poi si spariva. Eravamo arrabbiati quella sera, la Russia aveva invaso la Cecoslovacchia, fummo intercettati in una traversa di piazza Venezia, e giù botte da orbi, le prendemmo, ma reagimmo con ferocia. Ricordo che con una randellata ti spezzarono un dente, ti coprì e fui steso anche io. Riuscimmo a ricompattare il gruppo e si ricominciò. Bella quella sera, sera di camerati. Circa un mese dopo, in una manifestazione di Mario Tedeschi “ il borghese” al politeama, fummo premiati con una cifra modesta ma che per noi aveva un significato speciale.
Amico e camerata ti saluto a modo nostro, col braccio teso, guardandoci negli occhi perchè tu stai li difronte a me con quel tuo mezzo sorriso . Piango stasera, un amico che mi lascia testimone del suo coraggio e del suo sapere. Addio Pietro Golia.
Francesco Mormile (attivista missino)
Credo che con la perdita di Pietro sia venuto a mancare un riferimento per le svariate anime che da sempre esistono nel nostro ambiente. Serio,preparato,pronto al confronto anche se su alcune cose di posizioni differenti. Con enormi sacrifici è riuscito a tenere in piedi una libreria per oltre 40 anni che è stata per tanti di noi un valido riferimento. Tenace, instancabile era sempre pronto a contribuire allo sviluppo di un nuovo movimento che nasceva nel nostro ambiente. Sei stato uno dei pochi che nonostante le vicissitudini della vita quotidiana non ha mollato un attimo , e per questo la tua perdita cii lascia basiti e consapevoli di aver perso un grande camerata e maestro di vita. Nobis Pietrone e che la terra ti sia lieve.
Alfredo Goglia (attivista nazionalrivoluzionario)
Controcorrente era allo stesso tempo un parco giochi e una giungla dove i libri e i giornali via via occupavano ogni centimetro e persino l'ossigeno di quella stamberga sopra i Quartieri. Un posto dove si trovava di tutto e il contrario di tutto, senza un ordine preciso e senza una ragione precisa. Dove ti astraevi e ti sentivi immune dai miasmi di una città chiusa e conformista come la Napoli degli anni Novanta. Eppoi c'era Pietro, con le sue storie, il suo progetto politico rossobrunoverde, le sue bugie sull'origine di quel volume ("l'ha scritto Piero Ingrao dopo la Spagna!") o di quel giornale. Molto in una città come Napoli dove l'essere "controcorrente", con il suo armamentario, è sempre stato o altoborghese o lazzaro, senza mezzi termini. Tanto per un quattordicenne (o almeno lo stato per me). Era la libreria più bella di Napoli, non la libreria fascista di Napoli. Non conosco i familiari di Pietro, ma abbraccio forte Errico Novi e Emiddio Novi che hanno fatto parte della sua famiglia. Grazie Pietro
Francesco Pacifico (giornalista)
Prima di Cacciari che riscopriva "a sinistra" Carl Schmitt e Ernst Jünger, sdoganandoli, a Napoli si andava in questa libreria di destra a cercare testi di autori scomodi come i due citati. Lo facevo anch'io, da giovane di sinistra...
Mario Colella (avvocato)
Ma adesso la politica non c'entra. C'entra il ricordo di una persona che la pensava diversamente da me e della quale ho potuto tuttavia diventare amico. Pietro fu un coraggioso pioniere e promotore di una cultura di destra che oggi diamo per scontata, penso a Tolkien per tutti. Ci fece incontrare un grande amico comune, Giuseppe Rosa, e lo ricordo con Controcorrente, la libreria di via Carlo De Cesare e poi la piccola sede editoriale in una traversa di Monteoliveto. Era un buongustaio, un gran fumatore, un intellettuale di poche parole e un editore estroso e tenace.
Ma soprattutto lo ricordo come una persona di grande umanità che credeva sinceramente in quello che faceva: due qualità di cui l'Italia di oggi avrebbe tanto bisogno.
Addio Pietro, eravamo sulle opposte barricate eppure qualche volta ci siamo abbracciati. Il "nemico" ormai.l'ho dimenticato e stasera saluto, con dolore, l'amico che non c'è più.
Flavio Pagano(giornalista)
Pietro Golia è la storia della cultura identitaria e non-conformista di Napoli, del Meridione, dell’Italia intera. Una cultura battagliera e, al tempo stesso, aperta con intelligenza e fervore al confronto e al dialogo con posizioni diverse. Quarantadue anni di libreria “Controcorrente” dal 1975, oltre 20 anni continuativi di casa editrice “Controcorrente”, la pubblicazione di autori importanti, italiani e stranieri, da Solgenitsin ad Alain De Benoist, ad Alexander Dugin, da Julius Evola a Pino Rauti, a Costanzo Preve, fino agli autori della storiografia revisionista sul Risorgimento, sulla storia del Meridione, sul cd. “brigantaggio”. E il lancio di diversi autori nella letteratura sui Misteri antichi che poi hanno avuto una loro continuità creativa ed una loro fecondità intellettuale. Su tutto ciò avrò occasione di intervenire in modo ampio e approfondito in altra sede.
Ciao Pietro, che la tua anima vada verso l’alto, ricevendo in dono la Luce.
Stefano Arcella (scrittore)
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