Palermo, è andato oltre Roberto Miranda. I ricordi di Incardona e Ruggiero
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A dare l'annuncio della morte di Roberto Miranda è Roberto Incardona, uno dei leader di quella generazione militante della fascisteria palermitana che ha condiviso un percorso di grandi battaglie, dalla Giovane Italia a Ordine Nuovo, dal Fronte di Liberazione nazionale e alle esperienze movimentiste di fine anni Settanta, tra Costruiamo l'Azione e Terza Posizione. Miranda era, agli inizi degli anni 70, uno dei dirigenti del Fronte della Gioventù, con Enrico Tomaselli e Guido Virzì, impegnati in una sfida abbastanza aspra con il Fuan di Concutelli e Mangiameli per la leadership della piazza nera del capoluogo siciliano. Poi, con Tomaselli, fu tra i protagonisti dell'esperienza postordinovista che finì per approdare a posizioni terceriste:
"Improvvisa, lacerante, inaspettata ci è giunta stamattina la ferale notizia della scomparsa di Roberto Miranda. Il nostro personale legame con Roberto risale alla fine degli anni'60, durante la comune militanza nelle fila della Giovane Italia, l'organizzazione studentesca del Movimento Sociale Italiano.
Proseguì e si consolidò nel corso dei difficili anni seguenti, quando, lasciato il MSI al suo differente destino, scegliemmo la via della militanza nell'area del cosiddetto "radicalismo" di destra.
Poi, sul finire degli anni '70, anche quell'esperienza si esauri, ma Roberto non si rassegnò e diede vita a un singolare "sindacato" , il SiPoDiSe, Sindacato Popolare Disoccupati e Senzatetto, alla testa del quale affronto' con decisione e coraggio quella che è stata definita "La battaglia per lo ZEN".
Oggi solo pochi ricordano quell'evento ed i risultati che ne conseguirono per gli occupanti del quartiere. Risultati che avrebbero garantito a chiunque altro una comoda e remunerata carriera politica. Ma Roberto Miranda aveva una diversa statura interna, una diversa dignità. Furono altri, semmai, a beneficiare politicamente del suo impegno e dei suoi autentici sacrifici.
E ancora, negli anni successivi, diede vita ad un proprio gruppo politico, il MIS, Movimento Italia Sociale >> , con il quale si è intestato tante difficili e scomode battaglie nell'ambito della Sanità, dove operava. Battaglie che, sono certo, non verranno disertate nemmeno dal figlio Vittorio, che di Roberto ha ereditato non soltanto gli inconfondibili tratti somatici, insieme al coraggio ed alla scelta ideale e politica, ma anche la passione disinteressata e leale. Scriveva Cicerone, a proposito di coloro che si erano distinti e sacrificati per la patria: a tutti quelli che conserveranno, aiuteranno, accresceranno lo Stato, è destinato in cielo ... un luogo dove felici possano godere di un'eterna età".
Più emotivo il ricordo di Maurizio Ruggiero, un militante dei Volontari del Vomero trapiantato a Palermo:"ho scelto questa foto (vedi sopra) in ricordo dei momenti politici vissuti insieme, e'un dolore la tua perdita, eri uno dei migliori camerati palermitani, da giovane eri un ottimo militante, un combattente insieme a Concutelli, poi la tua vita politica à stata impegnata nel sociale, eri un Puro, la politica per te era a servizio della gente. Un ricordo in particolare è il funerale di Guido Virzì, quando si decise che il presente spettava a te guidarlo, ti commuovesti perché tu eri un vero camerata".
Che la Terra ti sia lieve, amico di antiche battaglie, anche se le nostre strade si sono divise moltissimi anni fa, la stima reciproca è rimasta, eri un puro, ti abbraccio!
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