Azione Identitaria:basta Cie, l'immigrazione va bloccata
(G.p) L'idea forza del ministro dell'Interno Minniti di riaprire, in ogni regione d'Italia i Centri di identificazione e di espulsioni che in un recente passato portarono risultati molto deludenti, con pochissime espulsione a fronte di migliaia di sbarchi trova la contrarietà del movimento politico identitario Azione Identitaria, favorevole al blocco dell'immigrazione ed all'umano rimpatrio degli immigrati.
In una nota diffusa alla stampa, che pubblichiamo per intero, Bruno Spatara polemizza con l'onorevole Barbanti, eletto nelle file del movimento cinque stelle ed approdato al Partito Democratico che da un lato ritiene necessaria la riapertura del Cie, anche quello di Lamezia da un altro lato si dice preoccupato per l'emergenza sanitaria che ne potrebbe conseguire.
Sul fronte relativo al fenomeno immigrazione l’Italia compie un notevole passo indietro rispetto ad una risoluzione finale a tale grave problema, con la volontà del Ministro dell’Interno Minniti, che torna a parlare di Cie (Centri di identificazione ed espulsione) in ogni regione, con la proposta di riaprire quello di Lamezia che tante polemiche ed attenzioni in passato ha avuto.
Naturalmente l’intenzione di questo Governo non è quella di affrontare in maniera decisiva questa piaga, sforzandosi di trovare soluzioni definitive per bloccare il fenomeno, cercando al contempo di impedire viaggi della morte e sbarchi sulle nostre coste, ma è piuttosto quella di ritornare ad un passato fallimentare di qualche anno fa con la riapertura di questi Cie che, oltretutto, furono concepiti nell’ottica anche di uno scenario internazionale sicuramente diverso ma che nella sostanza, in mero fatto di numero di sbarchi e di espulsioni, i risultati furono molto deludenti ed il fenomeno, proprio in quegli anni in Italia, cominciò ad aumentare in misura esponenziale, fino alla più completa invasione dei giorni nostri.
Non riesco poi a comprendere l’intervento in merito dell’On. Barbanti che, da una parte ritiene necessaria la riapertura del Cie e dall’altra si dice preoccupato dell’emergenza sanitaria che ne consegue, invocando pertanto un potenziamento di strutture sanitarie .
All’On. Barbanti va spiegato che il Cie non garantisce alcun controllo capillare sul territorio degli immigrati come lui sostiene, primo perché, torno a ribadire, si tratta di soluzione che ha già fallito e creato alte tensioni all’interno di queste vere e proprie bombe etniche, con relativo pericolo dell’incolumità anche del personale civile e secondo perché questi centri di identificazione ed espulsione, non obbediscono e fanno capo ad alcuna legge nazionale seria che tratta di immigrazione.
L’On. Barbanti dovrebbe impegnare il suo tempo da parlamentare cercando di sposare l’idea e la proposta che il flusso immigratorio vada bloccato e che ci sia un umano rimpatrio di tutti gli immigrati presenti sul territorio, con un lavoro sinergico di un’Europa che guardi allo sviluppo delle terre africane e l’impegno di questo nostro governo di non stare alleato con Paesi come gli Stati Uniti, che sono stati i principali finanziatori, insieme ai Paesi sauditi, del terrorismo targato Isis.
Infine all’On Barbanti ricordo che il potenziamento delle strutture sanitarie nella nostra regione non deve essere propedeutico a movimenti di invasione di massa di immigrati, verso cui ci sarebbero diverse possibilità di doverci difendere da malattie da tempo debellate ed ora ritornate, bensi’ deve attuarsi per come la Calabria merita e ne ha diritto, perché, mentre lui spiega con la sua visione queste cose ai calabresi, in un ospedale centrale ed importante come quello di Lamezia Terme, in città dove dovrebbe riaprire il Cie, è stato proprio soppresso il reparto malattie infettive, come dire oltre al danno dobbiamo subire anche la beffa.
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