Ferrara:CasaPound commemora le vittime del primo bombardamento alleato
(G.p) Nella mattinata di giovedì 29 dicembre i militanti ferraresi di Casa Pound Italia hanno commemorato le innocenti vittime ferraresi cadute sotto le bombe degli truppe anglo americane lanciate il 29 dicembre del 1943, con una breve cerimonia e con la deposizione di una corona di fiori come ci racconta, con un interessante articolo, che riportiamo per intero, il quotidiano on line estense.com
Nella giornata di oggi i militanti di Casa Pound Ferrara hanno commemorato le vittime ferraresi sotto le bombe degli Alleati che caddero il 29 dicembre del 1943 con una breve cerimonia e deposizione di fiori alle ore 13.30, lo stesso orario di inizio del tragico evento, presso la targa sita nel parcheggio adiacente la rotatoria di San Giorgio.
“Abbiamo ricordato quel triste giorno – affermano i militanti – in cui ebbero inizio una serie di attacchi a tappeto sia su Ferrara che in tutta Italia che portarono a stragi di innocenti, devastazioni indiscriminate oltre a perdita di monumenti e patrimonio culturale senza alcuna distinzione”.
“Il 29 dicembre del 1943 a Ferrara morirono 321 civili innocenti – continuano i militanti – furono colpiti gli stessi rifugi anti aerei, abitazioni, chiese e palazzi storici, vennero distrutte le stesse vie di comunicazione stradali e ferroviarie che portavano approvvigionamenti alla popolazione.
Complessivamente si contarono 1425 edifici distrutti e 905 danneggiati, pari al 40% di quelli esistenti al tempo, a dimostrazione della furia che cadde dal cielo, senza dimenticare che il 28 gennaio del 1944, a poco più di un mese dal precedente attacco, morirono altri 202 civili e ci furono 172 feriti”.
“Le cosiddette bombe portatrici di libertà- concludono – ebbero solo l’effetto di fare stragi di innocenti, devastare il patrimonio culturale della città, si pensi solo alla chiesa di San Benedetto rasa al suolo o a Palazzo Roverella come altri gravemente danneggiato, e coloro che ne furono responsabili vennero osannati come eroi e liberatori a guerra finita”.
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