Delle Chiaie: quel giorno feci incontrare Rauti e l'ambasciatore cubano
(Umt) Infuria la polemica nella fascisteria tra chi commemora e chi festeggia la morte di Fidel Castro. Le semplificazioni non aiutano mai. In questo caso ricordiamo una vecchia storia, che risale alla metà degli anni '90, il periodo in cui, dopo la caduta del Muro e il crollo dell'Unione sovietica, il regime cubano isolato era al massimo dell'isolamento e della pressione interna.
Nel 1994 feci incontrare Rauti, allora deputato europeo, con l'ex vice ministro cubano Mario Rodrìguez Martinèz, appena nominato da Castro ambasciatore a Roma. Presi l'iniziativa perché pensavo si potesse incoraggiare un avvicinamento tra forze che, con origini diverse, intendevano sottrarsi al monopolio liberal capitalista.
Pranzammo, l'ambasciatore, Rauti ed io, e furono concordate le varie fasi per arrivare all'incontro tra Rauti e Fidel Castro.
Rauti si mostrò entusiasta, ma dopo vari rinvii seppi che andava dicendo di non capire come io avessi quei contatti. Per farla breve, non se ne fece nulla.
Ancora una volta il provincialismo prese il sopravvento su scelte che avrebbero forse potuto aprire imprevedibili scenari politici.
Fonte L'Aquila ed il Condor
Nel 1994 feci incontrare Rauti, allora deputato europeo, con l'ex vice ministro cubano Mario Rodrìguez Martinèz, appena nominato da Castro ambasciatore a Roma. Presi l'iniziativa perché pensavo si potesse incoraggiare un avvicinamento tra forze che, con origini diverse, intendevano sottrarsi al monopolio liberal capitalista.
Pranzammo, l'ambasciatore, Rauti ed io, e furono concordate le varie fasi per arrivare all'incontro tra Rauti e Fidel Castro.
Rauti si mostrò entusiasta, ma dopo vari rinvii seppi che andava dicendo di non capire come io avessi quei contatti. Per farla breve, non se ne fece nulla.
Ancora una volta il provincialismo prese il sopravvento su scelte che avrebbero forse potuto aprire imprevedibili scenari politici.
Fonte L'Aquila ed il Condor
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